L'artista gioca con cio' che considera fondamento della sua formazione: la cultura americana pop degli anni ‘60 rivista attraverso le icone degli anni '80. Piccoli pupazzetti di gesso dipinti si animano negli spazi della galleria, occhieggiano e sorridono. Nell'ambito di Pop Toys. Volume I
Pop Toys. Volume I
Il giovanissimo George Fiorini alla sua prima personale gioca con sguardo divertito e ironico a ciò che considera fondamento della sua formazione culturale: la cultura americana pop degli anni ‘60 rivista attraverso le icone degli anni Ottanta. Pop come popular, come popolare: cosa c’è di più popolare e leggendario di uno star sistem che è diventato oggi parte integrante del nostro immaginario? Ed è su questa traccia che procede il lavoro di George Fiorini: pur ancorato alla propria realtà contemporanea (non è casuale il riferimento al film Kill Bill vol.1 di Quentin Tanrantino) recupera i miti individuali e collettivi di una generazione che guarda con nostalgia a certi momenti degli anni ’70 e ‘80 al di là però di qualsiasi implicazione politica o di denuncia. Non c’è più spazio per questo in una società sempre più legata al solo apparire individuale. E così piccoli pupazzetti di gesso dipinti diventano caricatura di se stessi e si animano negli spazi della galleria: occhieggiano e sorridono, alcuni seduti, altri sdraiati, altri ancora in piedi, divertiti di fronte allo spaesamento dello spettatore alla ricerca dell’identità di ciascuno. Così sfilano sotto i nostri occhi Pamela’s Blow Job (Pamela Anderson), Good Old Friends, (Simon & Garfunkel), Noi Stiamo con gli Ippopotami, (Bud Spencer e Terence Hill), Dark Knight (Batman) e molti altri, in una sorta di saga di eroi del nostro tempo.
George Fiorini (Roma, 1979) studia all’Accademia di Belle Arti di Roma con il maestro Gianfranco Notargiaco
A cura di Tiziana Musi
Inaugurazione: giovedì 7 aprile 2005 ore 18
La Porta Blu
Arco degli Acetari, 40 - Roma
Orari: dalle 17 alle 20 – chiuso domenica lunedì