Esponente del minimalismo e dell'arte concettuale dalla fine degli anni '60, i suoi lavori interpretano un rapporto simbiotico con l'energia regolata ma incondizionata della natura. In mostra nuovi lavori: sculture realizzate con il tipico 'sampietrino' romano e con pietra rosata pugliese, fotografie documentative dei paesaggi e disegni realizzati con fango su carta coreana.
La mostra, che inaugura il 9 aprile 2005 alla Galleria Lorcan O'Neill Roma,
presenta nuovi lavori di Richard Long che testimoniano l'ampia gamma di
interventi che hanno reso l'artista uno degli esponenti più influenti del
minimalismo e dell'arte concettuale: classiche sculture realizzate con il tipico
“sampietrino†romano e con pietra rosata proveniente dalla Puglia, fotografie
dei paesaggi che documentano la presenza dell'artista nella natura, e disegni
realizzati con fango su carta coreana.
Richard Long a partire dalla fine degli anni sessanta è riconosciuto
internazionalmente come figura centrale nello sviluppo dei movimenti del
minimalismo e dell'arte concettuale per aver concepito una pratica artistica che
si riferisce liricamente all'interazione dell'uomo con la natura. I suoi viaggi
a piedi attraverso i vari territori del mondo offrono all'artista contesti
naturali per scolpire e riportare nella realtà rarefatta dello spazio espositivo
frammenti di materia incontrati durante i suoi percorsi.
Le fotografie, i testi, le istallazioni e, a partire dagli anni ottanta, i
lavori con il fango direttamente applicato sui muri di musei e gallerie e su
carta o legno, interpretano il rapporto simbiotico di Richard Long con l'energia
regolata ma incondizionata che scaturisce dal mondo naturale.
Le sculture di Richard Long sono realizzate con pietre locali scelte in coerenza
con la tradizione a tracciare forme geometriche elementari che si mettono – con
intuitiva immediatezza - in rapporto con il territorio circostante e con lo
spazio immacolato della galleria.
Le fotografie, strumento di documentazione dei lunghi tragitti seguiti
dall'artista per il mondo, offrono uno sguardo sui territori attraversati (dalle
zone native vicino Bristol, alle Ande, dalle distese dell'Africa alla ruvida
Irlanda), dove l'artista lascia tracce del suo passaggio. Esse orientano lo
spettatore in un'esplorazione che è anche immedesimazione e si compie attraverso
il filtro del tempo e dello spazio.
I lavori su carta fanno anch'essi riferimento alla pratica scultorea di Long e
alla profonda personalità fisica del suo processo creativo. Forme geometriche di
linee e cerchi sono marcate con le mani o l'indice, o resi attraverso gesti
circolari che distribuiscono il fango lungo la superficie della carta o - a
volte - del legno.
Nato a Bristol, in Inghilterra, nel 1945, Richard Long è stato protagonista di
innumerevoli personali nel mondo. Ha partecipato a mostre internazionali di
prestigio come Documenta V e VII; nel 1986 il museo Solomon R. Guggenheim di New
York gli ha dedicato un'ampia retrospettiva, e nel 1989 è stato vincitore del
Turner Prize. La sua mostra più recente in Italia è stata ‘Richard Long - Jivya
Soma Mashe. Un incontro in India' tenuta al Padiglione di Arte Contemporanea,
PAC, di Milano nel 2004.
La mostra Richard Long alla Galleria Lorcan O'Neill Roma è parte del programma
ufficiale di FotoGrafia, Festival Internazionale di Roma.
Galleria Lorcan O'Neill
via Orti D'Alibert 1e Roma