Cardelli & Fontana arte contemporanea
Architetture dell'incertezza. L'artista da' voce, nei suoi lavori recenti, all'esigenza di 'essere come un architetto: costruire'. Le sue opere instaurano in forza dell'esercizio immaginativo, spazi che sono altrettanti ambiti architettonici di quel territorio impreciso che chiamiamo spirito.
Architetture dell'incertezza
Fedele alla rivendicazione primaria di un’arte intesa come creazione piena e non come semplice formula imitativa, ma anche determinato a risvegliare nel dominio dell’arte un ordine di cose più pure, che lo riscatti da ogni trivialità o pretenziosità , Juan de Andrés dà voce, nei suoi lavori recenti, all’esigenza di “essere come un architetto: costruireâ€.
Grazie a una studiata spogliatezza, tali lavori risultano costruiti con sempre maggiore acribia; instaurano in forza dell’esercizio immaginativo, spazi che sono altrettanti ambiti architettonici di quel territorio impreciso che chiamiamo spirito. Edifici ubicati nella cartografia della memoria e che cercano di evocare l’elusiva certezza di essere stati abitati, o transitati. Vi trova espressione un certo urbanesimo introspettivo, capace di sospendere gli assedi esterni, affinché possa arrestarvisi, guarendo, la martoriata convinzione della propria esistenza.
Le opere di Juan de Andrés, se pure esprimono l’aspirazione a una qualche serenità classica, non si conformano all’utopia di un ritorno continuo all’età d’oro della civiltà occidentale, a una mistica ossessiva del classicismo greco. I suoi itinerari formali non disdegnano la sobrietà e l’armonia del retaggio classico, ma neppure gli affioramenti elusivi del poetico. La sua è una geometria placida, concepita come vigorosa scenografia poetica, retta dai sentimenti, capace non solo di una splendida musicalità , ma anche della virtù commovente di intenerire lo sguardo.
Architetture dell’incertezza, dunque, aree serene e limpidissime di forme quadrilatere.
Recinti inconclusi che delimitano senza opprimere, senza asfissiare la spaziosità che emanano le dolci superfici, dove il bassorilievo diventa altorilievo.
Juan De Andrés nasce nel 1941 a Arèvalo, in Uruguay. All’inizio degli anni ’70 si dedica alla realizzazione di grandi opere murali utilizzando cemento e ceramica. Nel 1977 si trasferisce in Spagna e nel 1981 ottiene la cittadinanza spagnola. Abbandona il supporto tradizionale del quadro e del cavalletto iniziando a lavorare con scatole di legno. Nel 1983 ottiene la direzione e docenza del Laboratorio di Arti Plastiche del Sant Boi de Llobregat a Barcellona. Nel 1987 insegna al EINA, Scuola d’Arte e Disegno di Barcellona. Dal 1990 inizia a utilizzare telai irregolari intelati. Nel 1998 fonda il gruppo di Arte Costruttivista RASEN. Al suo attivo numerose mostre personali e collettive in gallerie e musei di Spagna e Germania.
Inaugurazione sabato 9 aprile, ore 18.00
Cardelli&Fontana artecontemporanea
via Mazzini 35, 19038 Sarzana (SP)
Orari: lunedì 16.30 – 19.30; dal martedì al sabato 9.30 – 12.30 / 16.30 – 19.30; domenica chiuso