Ritorno a monte. Un nuovo ciclo di dipinti ad olio che tracciano una sorta di viaggio simbolico dagli albori alla fine del XX secolo; l'artista si interroga anche ironicamente, sulla sua storia politica, sociale e artistica. Con gli strumenti della sua pittura, Cervelli riflette sulle utopie e sulle tragedie del 'secolo breve'
Ritorno a monte
Testo critico di Lorenzo Canova
Dal 19 aprile al 28 maggio la galleria presenterà una mostra personale di Francesco Cervelli (nato a Roma nel 1965 dove vive e lavora).
In occasione della mostra l'artista presenterà un nuovo ciclo di dipinti ad olio di grande e piccolo formato che verranno esposti nei due piani della galleria.
Attraverso le opere presentate in mostra Francesco Cervelli traccia una sorta di viaggio simbolico dagli albori alla fine del ventesimo secolo, interrogandosi, anche ironicamente, sulla sua storia politica, sociale, culturale ed artistica.
L'artista romano lavora su alcuni momenti fondamentali del Novecento, sui loro protagonisti e sui loro luoghi: dal lettino di Freud al muro di Berlino, da Hiroshima alle grandi statue dei Buddha distrutte che immortala, ad olio su tela, usando il colore prescelto per ogni quadro in tutte le gamme e variazioni possibili di tono fino ad estrarne le sfumature più acide.
Con gli strumenti della sua pittura, Francesco Cervelli riflette sulle utopie e sulle tragedie del "secolo breve", sulle "icone" delle sue contorte e contraddittorie vicende.
Nei suoi quadri, la rappresentazione è ambiguamente sospesa tra un senso di "emersione" dal buio del passato, di riapparizione dalla notte del tempo trascorso, e una sorta di liquefazione che colpisce le immagini. Una decomposizione infine che forse allude non soltanto alla "vanità di tutte le cose", ma anche ad una sorta di sensazione di fine della storia.
Inaugurazione: martedì 19 aprile 2005 dalle ore 18h
9, via Della Vetrina Contemporanea
00186 Roma via della Vetrina 9
Orari: dal martedì al sabato dalle 16h alle 19h30
la mattina per appuntamento