Kazimir Malevic
Joyn Bowlt
Jean Claude Marcada
Nicoletta Misler
Josef Kiblitsky
Eugenia Petrova
Claudio Strinati
Oltre la figurazione. Oltre l'astrazione. Tutte le opere russe di Malevic che vennero conferite al Museo di Stato di San Pietroburgo sono presentate nella mostra: una retrospettiva completa. Dai primi quadri simbolisti in cui l'artista -gia' attento ai temi simbolici che costituiranno la cifra principale del suo lavoro- subisce l'influsso del postimpressionismo, alle opere cubofuturiste connesse all'incontro con il pittore futurista Marinetti, ai grandi quadri astratti del Suprematismo e al trittico del Quadrato nero, della Croce nera, del Cerchio nero.
Oltre la figurazione
Oltre l'astrazione
La Mostra su Kazimir Malevic nata da una collaborazione tra la Fondazione
Cassa di Risparmio di Roma, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco
Maria Emanuele, ed il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, si terra'
presso il Museo del Corso della Fondazione dal 23 aprile al 17 di luglio.
L'esposizione, realizzata e prodotta da ArtificioSkira, rappresenta un
evento culturale tra i piu' significativi di questa stagione, sia a livello
nazionale che internazionale.
Un Comitato scientifico internazionale, mai raccolto prima, costituito dai
maggiori studiosi e filosofi dell'arte dell'avanguardia russa, da Joyn Bowlt
a Jean Claude Marcada, da Nicoletta Misler a Josef Kiblitsky, da Eugenia
Petrova allo stesso Claudio Strinati soprintendente del Polo Museale Romano,
ha analizzato la figura del piu' grande, del piu' profetico artista
dell'avanguardia russa con l'intento di dare della sua opera una lettura
finalmente definitiva.
Benche' il personaggio di Malevic fosse ben conosciuto e quasi mitizzato
dagli artisti delle avanguardie europee del '900 - il suo celeberrimo
Quadrato nero (presente in Mostra) venne definito l'icona del XX secolo - la
sua opera rimase pero' del tutto sconosciuta al grande pubblico fino alla
fine degli anni 50. Di lui si conosceva bene il ruolo avuto nell'ideazione
del movimento di avanguardia del Suprematismo- che lo aveva portato al
famoso scontro con Chagall, quando insieme lavoravano a Vitebsk come
commissari della nuova arte russa, conclusosi poi con la vittoria di Malevic
e la definitiva partenza di Chagall per l'esilio. Di lui si conoscevano
anche le rivoluzionarie teorie sulla pittura contenute nel libro Il mondo
come non-oggettivita' pubblicato dal Bauhaus.
Le opere invece, che egli aveva esposto in una importante esposizione nel
1927 a Berlino - da cui parti' precipitosamente in seguito a una misteriosa
lettera che lo aveva richiamato in Russia - rimasero nascoste fino a quando,
negli anni '50, vennero acquistate dallo Stedelijk Museum di Amsterdam e
mostrate al mondo in una storica mostra che, nel '59, tocco' anche Roma,
presentata dal grande storico e critico d'arte Giovanni Carandente.
Ma del resto della sua opera, rimasta in Russia, nulla si seppe piu' fino
agli inizi degli anni '90, dopo il disgelo con i Paesi sovietici.
Tutte le opere russe di Malevic vennero conferite al Museo di Stato Russo di
San Pietroburgo, il secondo Museo della Russia, e sono ora presentate al
Museo del Corso in una selezione operata dalla direttrice del Museo, Eugenia
Petrova, a ideale completamento dell'esposizione del '59.
L'attuale Mostra romana e' in grado cosi' di presentare una retrospettiva
completa dell'opera di Malevic, dai primi quadri simbolisti in cui
l'artista, gia' attento ai temi simbolici che costituiranno la cifra
principale della sua opera, subisce l'influsso delle opere
postimpressioniste viste a casa dei grandi collezionisti russi Sciukin e
Morozov, alle opere cubofuturiste direttamente connesse all'incontro in
Russia con il pittore futurista italiano Marinetti, ai grandi quadri
astratti del Suprematismo e al famosissimo trittico del Quadrato nero, della
Croce nera, del Cerchio nero.
Il pubblico potra' cosi' seguire come Malevic superi nella sua opera la
questione della figurazione tradizionale in pittura per inventare una nuova,
completa, totale, forma di astrazione.
Negli anni successivi al suo rientro in Russia pero', l'artista, ormai
riconosciuto a furor di popolo come il vate della nuova pittura (al punto
che i suoi adepti si facevano cucire un quadrato nero sulla manica) e quindi
divenuto quasi intoccabile per un regime cui peraltro era stato sempre
inviso, comincio' ad analizzare nuovamente il tema della figurazione
attraverso quella che lui definira' "la nuova ottica suprematista". Egli
costrui' cosi' un suo itinerario nella storia della pittura, dal periodo
impressionista, a quello fauve riutilizzando vecchie opere non partite per
Berlino o ridatando opere dipinte successivamente in una sorta di
autobiografia pittorica rivista con occhi nuovi "dopo l'astrazione".
Infine egli lavoro' alla realizzazione di ritratti, non piu' puramente
astratti ma nemmeno semplicemente figurativi, inventando quelle famosissime
silhouette di manichini dipinti nei colori suprematisti che lo renderanno
cosi' famoso anche al grande pubblico.
La Mostra presenta un'amplissima selezione di opere di questo periodo, di
cui alcune non sono mai uscite precedentemente dal Museo Russo. Per
terminare infine con i celeberrimi e raramente visti ritratti
neo-rinascimentali, in cui Malevic raffigura se stesso, sua moglie e sua
figlia, e di cui Claudio Strinati ci dara' in catalogo una lettura critica
brillante e significativa.
Infine, per documentare nel modo piu' completo l'attivita' di Malevic anche
come architetto e designer, verranno presentati due dei suoi famosissimi
Architekton, oltre alle uniche copie esistenti al mondo dei suoi oggetti di
porcellana.
Il video dell'opera suprematista 'La vittoria sul sole' realizzato
dall'Universita' di Los Angeles, alcuni costumi disegnati per essa da
Malevic, la maschera funeraria che, come i grandi dell'umanita', venne
ricalcata sul viso di Malevic subito dopo il suo decesso, e, infine un breve
testo e la documentazione fotografica realizzati da Ettore Sottsass che
descrive la sua riscoperta attuale della tomba - con quadrato nero - di
Malevic, concluderanno questa Mostra che si presenta come un evento
internazionale dotato di tutti i caratteri dell'eccezionalita'.
I temi simbolici cosi' forti e cosi' significativi per Malevic verranno infine
ripresi, in modo del tutto originale nel progetto dell'allestimento firmato
dall'architetto professor David Palterer e perfino nel formato del catalogo,
quadrato con quadrato nero, a sottolineare l'importanza simbolica di quella
che fu definita, e tuttora permane, l'icona del XX secolo.
Catalogo ArtificioSkira, Formato: 24 X 24, pag. 208 a colori - Brossurato con
Bandelle plastificato opaco - Cofanetto contenitore rigido rivestito in
carta stampata Prezzo di copertina: euro35 -Prezzo speciale in mostra euro30
Ufficio stampa Roberto Begnini Tel. 06 69190880 - Fax 06 69925790
CONFERENZA STAMPA: VENERDI' 22 APRILE 2005, ORE 12,30
Museo del Corso
via del Corso, 320 Roma
Orario: tutti i giorni 10 - 20 (lunedi' chiuso)
Biglietti
Intero: euro 7,50;
Ridotto: euro 5 (giovani fino a 26 anni; adulti oltre i 65 anni; gruppi con
prenotazione obbligatoria (minimo 15 - massimo 25 persone); gruppi
convenzionati; forze dell'ordine e militari con tessera di riconoscimento;
studenti e docenti delle Facolta' di Architettura e di Lettere (indirizzo
Storia dell'arte), previa presentazione del libretto in corso di validita';
dipendenti MiBAC - Ministero per i Beni e attivita' culturali).
Scuole euro 3,50 (min 15 - max 25);
L'ingresso e' gratuito per: bambini fino a 6 anni; visitatori disabili
compreso accompagnatore; giornalisti con tesserino dell'ordine, 1
accompagnatore per ogni gruppo prenotato, 1 accompagnatore per ogni 10
studenti