L'Arte Antica
Torino
via Volta, 9
011 5625834 FAX 011 534154
WEB
Hokusai
dal 20/4/2005 al 15/5/2005

Segnalato da

Laschicas Ufficio Stampa



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Hokusai



 
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20/4/2005

Hokusai

L'Arte Antica, Torino

Incisioni. L'artista, nella sua lunghissima carriera, ha saputo trovare uno stile unico e personale dove tre tipi di influenze si incrociano e si completano: quella giapponese, quella cinese e un'originale visione dell'occidente. Hokusai nacque nel 1760 a Edo, attuale Tokyo; le sue stampe giunsero a Parigi a meta' del IXX secolo. In mostra 56 tavole originali


comunicato stampa

Incisioni

Torna a Torino, nella raffinata cornice de L’Arte Antica di Silverio Salamon, una delle più importanti gallerie d’arte della città e non solo, il grande Maestro giapponese Hokusai. A sedici anni dall’ultima grande personale realizzata proprio da Salamon, saranno 56 le tavole originali di questa HOKUSAI I CAPOLAVORI, in mostra dal 21 aprile 2005.

Sarà questa una occasione imperdibile per vedere alcune fra le più importanti opere del più noto fra gli artisti non solo giapponesi, ma di tutto l’oriente: un genio dalla personalità complessa e affascinante che ha saputo nella sua lunghissima carriera trovare uno stile unico e personale dove tre tipi di influenze artistiche, quella giapponese, la cinese e una originale visione dell’occidente si incrociano e si completano. La mostra all’Arte Antica sarà una delle rarissime occasioni in cui le opere di Hokusai escono dalle strutture museali e sono in vendita con una straordinaria scelta e varietà di soggetti.
Conoscere Hokusai significa comprendere il Giappone e la sua estetica, e capire il fascino di una cultura che sempre di più influenza la visione artistica dei nostri giorni.

Hokusai nacque nel 1760 a Edo, attuale Tokyo, da una famiglia di artigiani: suo padre, Nakajima Issai, era un fabbricante di specchi. All’età di diciotto anni, dopo un po’ di pratica come intagliatore di legno, il giovane entrò nello studio di Katsugawa Shunsho, pittore e disegnatore di stampe a colori. Il disprezzo per i principi artistici del suo maestro causò la sua espulsione dopo la quale si formò studiando da autodidatta la pittura delle scuole nazionali Kano e Tosa e gli stili cinesi e occidentali.

Personaggio complesso, mutò nome d'arte numerose volte (Shunro, Sori, Iitsu, ecc.), assumendo quello di Hokusai nel 1798. Insieme al nome cambiava lo stile vendendo ad un allievo prescelto il diritto di copiare lo stile che non lo interessava più e di firmarlo con lo pseudonimo che lo aveva reso famoso e questo creò enormi difficoltà di attribuzione. Anche se di volta in volta Hokusai studiò stili diversi, egli mantenne la sua indipendenza stilistica. Dapprima illustratore di libri, nel 1795 iniziarono la sua fortuna e il riconoscimento del suo valore come disegnatore di surimono (piccole stampe di felicitazioni e di carattere vario) e di stampe con vedute (Belle vedute della capitale d'Oriente, Cinquantatré stazioni del Tokaido), con le quali affermò i caratteri più autentici della sua personalità . La costruzione dei paesaggi di Hokusai si realizzò attraverso lo studio dello stile occidentale, interpretato e adattato alle tradizioni e al gusto della cultura giapponese. Approfondito conoscitore delle tecniche del disegno, seppe fondere il paesaggio con la figura umana secondo uno stile originale e di estrema sintesi formale. Nelle sue opere tardive, Hokusai utilizzò uno stile brusco, pittoresco e vario, ed un metodo di colorazione che rendeva i suoi lavori molto più cupi, com’è evidente nell'imponente “Gruppo di artigiani che costruiscono una barca”. Tra le sue opere più note: la “Mangwa” (bozzetti sparsi), una serie di schizzi in quindici album e la serie di xilografie conosciute complessivamente come le “vedute del Monte Fuji” che rappresentano la stessa veduta raffigurata in diversi momenti e “la grande onda”, sopra raffigurata.

Le sue stampe, come quelle di altri incisori giapponesi, giunsero a Parigi a metà del IXX secolo, ottennero un grande successo e molti cominciarono a collezionarle, soprattutto pittori impressionisti come Claude Monet, Edgar Degas e Henri Toulouse-Lautrec, le cui opere subirono grandemente l'influenza degli artisti giapponesi.

Per un certo periodo visse nella povertà estrema e pur avendo guadagnato delle somme tali da assicurargli un minimo di benessere, rimase povero descrivendosi orgogliosamente come un contadino.
Attento studente fino al termine della sua lunga vita tanto da affermare nel suo letto di morte: "Se il cielo mi avesse concesso altri cinque anni, sarei diventato un grande pittore". Morì il 10 maggio del 1849.

“L’arte antica” di via Volta 9 a Torino è una storica galleria torinese specializzata in stampe originali antiche, moderne e giapponesi. Fu fondata nel 1956 da Ferdinando Salamon, padre di Silverio, l’attuale proprietario. Per la terza volta ospita le opere del Maestro giapponese dopo le esposizioni del 1969 e del 1989 occupandosi da sempre di grandi artisti: da De Chirico a Casorati, da Carrà a Mirò passando attraverso Chagall.

La stesura delle schede tecniche, bibliografiche, critiche ed iconografiche che accompagnano ogni opera presentata, è supportata dalla grande biblioteca: oltre 8000 volumi di stampe storia dell’arte raccolti nei numerosi anni di quotidiano contatto con le stampe.

La galleria ha inoltre partecipato a tutte le 23 edizioni della Biennale dell’Antiquariato di Palazzo Strozzi a Firenze.

L’Arte Antica
Via Volta 9 – Torino
Orario: dalle 10 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 19, chiusura il lunedì mattina

Laschicas
Ufficio Stampa
Corso Galileo Ferraris 146 - Torino
tel +39 011 3189580

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