Circolo Amantes
Torino
via Principe Amedeo, 38/a
011 8172427 FAX 011 8172427
WEB
Giulia Calderini
dal 13/11/2000 al 27/11/2000
FAX 0118172427
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Segnalato da

Maria Cristina Strati



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Giulia Calderini



 
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13/11/2000

Giulia Calderini

Circolo Amantes, Torino

Giulia Calderini propone per gli spazi di Amantes cinque elaborazioni fotografiche, accomunate dal tema simbolico del giardino. L'idea di "giardino segreto" affonda le sue radici ai tempi del Rinascimento italiano. Nel tempo, il termine è venuto a simboleggiare quel luogo della nostra anima che resta nascosto alla percezione conscia di sentimenti e intuizioni: è la parte in cui si radicano le memorie più lontane e la spiritualità più profonda di ciascuno.


comunicato stampa

Giulia Calderini propone per gli spazi di Amantes cinque elaborazioni fotografiche, accomunate dal tema simbolico del giardino.
L'idea di "giardino segreto" affonda le sue radici ai tempi del Rinascimento italiano. All'epoca il termine serviva ad identificare quella sezione di un giardino non ordinata secondo precise regole geometriche, ma lasciata crescere in modo spontaneo e selvaggio. Nel tempo, il termine è venuto a simboleggiare quel luogo della nostra anima che resta nascosto alla percezione conscia di sentimenti e intuizioni: è la parte in cui si radicano le memorie più lontane e la spiritualità più profonda di ciascuno.
Le opere di Giulia Calderini testimoniano un'esplicita tensione alla spiritualità. In esse alle immagini virtuali si sovrappongono linguaggi molto antichi, che si rifanno alla simbologia alchemica e mistica dell'ermetismo (si pensi ai linguaggi cifrati di windows, riutilizzati qui anche per la loro funzione simbolica di segni figurativi, simili a geroglifici). Proprio come nel caso del giardino segreto, queste simbologie riecheggiano le più arcaiche strutture psicologiche dell'inconscio umano o, meglio, il suo più intimo linguaggio, lo stesso dei sogni e delle intuizioni.
A questi elementi si sommano ispirazioni tratte dalla vita quotidiana e dal vissuto personale dell'artista. Tradotte nel linguaggio ermetico, avvicinate a simboli antichi e in un continuo rimando a situazioni reali o concepite con la fantasia, le percezioni naturali sono così trasposte in un codice di immagini completamente etereo. E' un linguaggio luminoso e trasparente, fatto di colori intensi e forme astratte, non lineari, che evocano paesaggi notturni, fantasie e forme concrete. Si rivela in tal modo un ambiente totalmente immateriale - che ricorda visioni cyber-fantascientifiche alla "Matrix" - in cui la percezione dello spazio è alterata da elementi grafici e linguistici e, più ancora, dall'uso coloristico e fortemente espressivo della luce (si pensi alle immagini sovrapposte e al ricorso a Wingdings in "Concrete and metal garden", 2000).
Lo spazio dell'opera s'identifica con un luogo dell'interiorità, insieme psicologico e spirituale, definito più dalla luce che da elementi "fisici". Come il giardino segreto, l'opera d'arte si fa luogo d'iniziazione, non solo per lo spettatore, ma anche per l'artista stessa al momento della ricerca e della composizione. Nella concezione dell'arte che soggiace a queste opere, ma soprattutto nel continuo scivolamento tra simboli e percezioni, tra costruzione astratta e razionale e dimensione sensibile e coloristica, sono presenti diverse suggestioni di movimenti artistici del passato - tra cui è opportuno ricordare (dal punto di vista teorico) "Der blaue Reiter" di Kandinskij.
Interesse dell'artista è inoltre approfondire alcuni argomenti, non ultimo il rapporto uomo/donna: questo è inteso anche nel senso più profondo della relazione interna a ciascuno di noi tra parte maschile/attiva e parte femminile/recettiva ("Androgyne",2000). L'immagine si fa insieme potenziale luogo d'incontro tra antichissima sapienza ermetica e mondo virtuale, come tra parte maschile e femminile dell'individuo, alla ricerca di un punto di equilibrio.
Il rarefarsi dell'esperienza quotidiana e della comunicazione tra le persone, che avviene attraverso mezzi tanto più efficienti quanto meno "fisici", corrisponde perciò quasi ad una spiritualizzazione dell'esperienza stessa. In tal modo la spiritualità più antica, in cui si radicano le simbologie tuttora presenti inconsciamente in ciascuno di noi, si ibrida con il più evoluto mondo tecnologico e con le sue tipologie comunicative e formali. Come nell'anima principio femminile e principio maschile trovano il loro segreto luogo d'incontro.

Nata a Torino nel 1963, Giulia Calderini si è dedicata all'inizio agli studi filosofici, poi interrotti. Attualmente si occupa di grafica e multimedia. Ha già alle spalle alcune significative esperienze in ambito artistico.
La mostra s'inaugura il 14 novembre presso gli spazi di Amantes, dove proseguirà fino al 27
novembre.

Amantes - via Principe Amedeo 38/a - Torino

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