Terminal. Un viaggio attraverso le arterie di aereoporti internazionali: attraverso i tunnel, nelle vuote sale d'aspetto, tra le vetrine delle nauseanti profumerie e i paranoici fast-food. L'artista celebra, attraverso le sue fotografie, le imponenti forme architettoniche che accolgono i perenni flussi di masse umane.
Terminal
a cura di Anna Conti
Un viaggio attraverso le arterie di aereoporti internazionali: attraverso i tunnel, nelle vuote sale d’aspetto, tra le vetrine delle nauseanti profumerie e i paranoici fast-food. Un viaggio nella perenne illusione e delusione della vita qutidiana all’inizio del Ventunesimo secolo, dell’inquieta solitudine dell’uomo, travolto dal frenetico e innarrestabile progresso e assuefatto dalla spettacolare realtà . Cristian Castelnuovo celebra, attraverso le sue fotografie, le imponenti forme architettoniche che accolgono i perenni flussi di masse umane, celebra gli ampi spazi, l’asettica luce al neon, i freddi materiali (metallo, vetro, cemento) di quelli che vengono definiti i non-luoghi. I suoi scatti propongono la materia costruita e presentata come immagine seducente e contrapposta all’immaterialità della figura umana, sempre sfuggevole, quasi rarefatta, inglobata nel vortice del sistema di consumo. La forza di questi immensi involucri è resa ancora più evidente dal modo in cui il giovane fotografo ne ritrae i particolari, che attirano costantemente la sua attenzione. Li decontestualizza, trasformandoli in complesse strutture che rimandano alle fantascientifiche navicelle spaziali o agli ingranaggi degli infernali macchinari che Lang, in “Metropolisâ€, assurge quali simboli della disumana modernizzazione. L’artista presenta ambientazioni sospese tra le atmosfere artificiali, caratterizzate dal silenzio perpetuo delle architetture e i continui e meccanici flussi di persone. In questi spazi il tempo perde consistenza, la ripetitività diviene unico imperativo dell’essere umano che percorre il non-luogo. L’aspetto seducente, generato dalle nuove tecnologie, si plasma con quello, se vogliamo, mostruoso che deforma ed erode le nostre identità , con quell’aspetto che ci induce a trascurare gli elementi più naturali ed essenziali della vita umana. Febbraio 2005 Caterina Corni
Dal Settembre 97 all’Agosto del 00 frequenta alla Univerisity of Luton, in Gran Bretagna il corso''Media Practices with Photographyâ€. Una Nuova Laurea in ''Mass-Media''con specializzazione in Fotografia, viene premiato dall'università per il miglior progetto fotografico dell'anno. Dal Settembre del 00 al Settembre01, frequenta la Westminster University, Londra, G.B.nella sezione “Industrie Creativeâ€, allievo di Victor Burgin e David Bate, consegue un Master in Fotografia. La sua formazione professionale: nel 1996 lavora come assistente per Riccardo Pierucci, nel 98 lavora come assistente di laboratorio nell' AV Media Center nell'Università di Luton, nel 2000 collabora con l'artista Olyeg Buryan, nel 2003 collabora con i fotografi Cannonieri&Fortis. Dal Marzo del 2004 e' ufficialmente fotografo free-lance; tra i clienti piu' importanti il Corriere della Sera, La Stampa, Sunday Telegraph, Il Manifesto, Panorama, Donna Moderna, ProMeteo, Cividini, Attila&Co., Grazia Neri.
http://www.nonplace.tv
Inaugurazione: martedì 10 MAGGIO 2005 dalle ore 19.00
TWELVE
viale Sabotino, 12
MILANO
MM3 Porta Romana