Intorno ai miti ed altre storie. In mostra opere rigorose e asciutte, quasi spoglie, disegni che sono sempre anche pagine di diario. Malgrado sia attento ad alle 'poetiche di rottura' attuali, l'artista rivolge la sua attenzione alla grande lezione del Rinascimento italiano ed europeo
Intorno ai miti ed altre storie
Sette anni dopo l'antologica di Cracovia, Nicolò D'Alessandro ritorna in
Polonia, a Varsavia, dall'11 maggio all'11 giugno, con l'ultima produzione
di opere grafiche, documentate in un catalogo monografico bilingue con testi
di Teresa Triscari Ilardo, Vito Grasso ed uno scritto dell'artista. Altre
sedi espositive della mostra saranno quelle di Wroclaw, Torun, Poznann,
Lublino. Giorno 13 c.m. D'Alessandro terrà , inoltre, una conferenza
sull'arte contemporanea a Lublino.
Ormai da quasi un quarantennio la sua grafica è fedele a se stessa, foglio
dopo foglio, in un fluire di segni e significati che si implicano e si
inseguono, a dimostrazione della coerenza a quella che è la sua storia umana
e artistica.
Una fedeltà che si esprime in opere di estremo rigore e di rastremata
asciuttezza, priva di compiacenze e di colpi di effetto, anzi non di rado
ostica e spoglia, ma condotta con ferrea tensione intellettuale e con forte
coinvolgimento emotivo. Questo perché il disegno per D'Alessandro non è e
non potrà mai essere ridotto a mestiere ma è una scelta di vita; è un
atteggiamento della mente e dello spirito, è un porsi all'ascolto. Arte,
dunque, come continua ricerca di sé, i disegni sono sempre anche pagine di
diario: immersioni nelle zone profonde che stanno immediatamente oltre il
visibile, dove approfondimento essenziale ed estetico si sostengono e si
affinano reciprocamente.
Nelle opere di D'Alessandro si sentono le opere classiche, i miti che sono
alla base della sua formazione di uomo e di artista che vuole leggere il
mondo, il visibile, le tensioni, gli spazi, gli afflati umani, i sentimenti
di pace in un mondo carico di tensioni e non sempre - purtroppo - ricco di
valori. Pur con una colta attenzione ad altre "poetiche di rottura" del suo
tempo, D'Alessandro - con una cifra linguistica tutta sua - ed
inconfondibile, attua una vera e propria inversione di tendenza rivolgendo
la sua attenzione alla grande lezione del Rinascimento italiano ed europeo,
come, tra l'altro, scrive il dott. Giancarlo Leo, Ambasciatore d'Italia a
Varsavia nell'introduzione al catalogo.
Con questa esposizione - scrive la dott. Teresa Triscari Ilardo, direttrice
dell'Istituto Italiano di Cultura di Varsavia - credo di poter offrire agli
amici polacchi un riferimento importante dell'Arte Italiana del nostro tempo
che da diversi anni mi sono impegnata a documentare, nella convinzione che
la crescita delle reciproche conoscenze dell'arte e della cultura dei nostri
popoli favorisca anche la qualità e lo sviluppo delle relazioni sociali,
economiche e politiche tra i nostri Paesi ancor più in questo momento
storico che ci vede sempre più coesi e protesi alla veicolazione delle
culture e delle idee di pace in essa contenute, quella "pax" che, nel corso
della storia, ha prodotto grandi momenti.
L'Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, ubicato in un ottocentesco
palazzo neogotico completamente restaurato (opera di un architetto polacco
che si è ispirato al gotico veneziano), si propone di essere finestra
culturale italiana e pertanto cerca di promuovere iniziative di particolare
significato, come questa personale di Nicolò D'Alessandro".
Istituto Italiano di Cultura di Varsavia
Ulica Marszalkowska, 72 - Warsaw