Esposte numerose opere che coprono il suo intero percorso artistico iniziato nel 1950 e terminato nel 1986. La mostra presenta i diversi materiali e le varie tecniche con le quali l'artista si e' espresso, dai disegni su carta ai grandi dipinti ad olio, dalle sculture in terracotta alle ceramiche e agli inediti gioielli
Dipinti, disegni, sculture e gioielli
La Galleria Giraldi conclude la stagione espositiva 2004/2005 con una significativa mostra di Emilio Scanavino composta da numerose ed importanti opere che coprono l’intero percorso artistico che inizia nel 1950 e termina nel 1986, anno della scomparsa del grande Maestro; il periodo maggiormente rappresentato è quello dei primi anni settanta, durante il quale vi fu una forte collaborazione tra l’Artista e la galleria.
La mostra si configura come un vero omaggio a Scanavino, presentando i diversi materiali e le varie tecniche con le quali l’Artista si è espresso con incomparabile maestria: dai disegni su carta ai grandi dipinti ad olio, dalle sculture in terracotta alle ceramiche ed agli inediti gioielli.
Dopo la mostra di Mario Schifano, con cui la galleria ha inaugurato questa stagione espositiva, anche questa grande mostra sull’opera di Emilio Scanavino è proposta nell’intento di far meglio conoscere quegli artisti della seconda metà del ventesimo secolo, non appartenenti né all’Arte Povera né alla Transavanguardia, la cui poetica, per una serie di fattori contingenti, non é stata ancora sufficientemente indagata e valutata. Intento che già sin dalla ripresa nel 1997 dell’attività espositiva nella nuova galleria era tracciato con la mostra inaugurale (“L’Itinerarioâ€) e che ha trovato seguito con mostre tra le quali ricordiamo quelle di Campus, Spagnoli, Abbati, Pozzati, Guarneri, Weller, Chevrier, Marchegiani, Simeti.
L’opera di Scanavino ci pone di fronte ad una tra le più forti identità individuali che il contesto internazionale abbia espresso tra gli anni cinquanta e gli anni ottanta, non incorporata in un’unica trama di idee, di poetiche, di dichiarazioni di intenti che hanno caratterizzato quel periodo e che sono sfociati spesso in un processo di omologazione di massa e di perdita delle identità culturali.
Nella vastissima bibliografia riguardante l’opera di Scanavino troviamo saggi, tra gli altri, di Guido Ballo, Tristan Sauvage, Umbro Apollonio, Tonio Toniatto, Gillo Dorfles, Nello Ponente, Luigi Carluccio, Michel Seuphor, Werner Hartmann, Cesare Vivaldi, Eligio Cesana, Marco Valsecchi, Edouard Jaguer, Giulio C. Argan, Italo Tomassoni, Alain Jouffroy, Aldo Massoni, Enrico Crispolti, Elisabeth e Berndt Krimmel, Luciano Caramel, Francesco De Bartolomeis, Roberto Sanesi, Franco Russoli, Elena Pontiggia, Giovanni M. Accame.
Biografia essenziale.
Emilio Scanavino nasce nel 1922 a Genova. Alla fine degli anni trenta frequenta il liceo artistico e nel 1942 si iscrive alla facoltà di architettura di Milano, studi che deve interrompere perché richiamato alle armi. L’otto settembre 1943 abbandona l’esercito e si rifugia sulle montagne della Liguria, dove rimane fino alla fine del conflitto. Nel 1946 sposa Giorgina Graglia, conosciuta al liceo artistico, che gli darà due figli, Sebastiano e Paola. Risale al 1950 la prima presenza alla biennale di Venezia, che lo vedrà presente anche negli anni 1954, 1958, 1960 (invito con sala personale), 1966. Nel 1951 tiene una mostra personale alla galleria Apollinaire di Londra; in questi anni entra in contatto e stringe amicizia con Fontana, Capogrossi, Jorn, Corneille, Matta, Appel, Lam, ed ancora Dova, Crippa, Baj, Dangelo, Fabbri. Determinanti nel 1957 i primi contratti con i mercanti Carlo Cardazzo e Peppino Palazzoli, che gli consentono di dedicarsi esclusivamente all’arte. Nel 1958 si trasferisce a Milano con la famiglia. Nel 1962 acquista una casa a Calice Ligure dove allestisce lo studio ed un laboratorio per la ceramica. Tra le innumerevoli mostre personali, si ricorda la grande mostra antologica del 1973 allestita nella Kunsthalle di Darmstadt, trasferita nello stesso anno a Venezia a Palazzo Grassi e, nel 1974, a Milano a Palazzo Reale. Muore a Milano il 28 novembre del 1986.
Inaugurazione: sabato 21 maggio ore 18
Galleria Giraldi
piazza della Repubblica 59 - Livorno
Orari galleria: feriali 10-13, 17-20