Translating rooms. I progetti dei due architetti, esplorando la casa come metafora dell'esistenza, si sviluppano su un'idea di 'cura', di recupero di un'equilibrio psico-fisico che suggerisca modelli di comportamento ispirati a una vera e propria ecologia della mente rivolta alla conoscenza e alla consapevolezza.
Terzo appuntamento della rassegna Translating rooms
A cura di Fabio Briguglio e Patrizia Ferri
Understudio, spazio espositivo nato all’insegna dell’interazione tra
arte e architettura, inaugura il terzo appuntamento della rassegna
“Translating rooms†ideata e curata da Fabio Briguglio e Patrizia Ferri.
“Translating rooms†come una sorta di percorso ideale tra i temi
dell’abitare, affrontando la revisione delle tradizionali categorie
funzionali e comportamentali quali diretta emanazione della sfera
privata, pone l’accento su come inedite declinazioni funzionali ed
estetiche possano incidere sul carattere dello spazio suggerendo in
prospettiva possibili scenari capaci di attivare forti implicazioni
emozionali e, in filigrana, di rimandare ad una riflessione necessaria
su una nuova cultura progettuale e interdisciplinare che scardini le
vecchie categorie dell’utile e dell’inutile per una reale praticabilitÃ
nel cosiddetto “luogo delle coseâ€.
Con appuntamenti a cadenza mensile, continuano ad alternarsi
all’Understudio proposizioni site specific potenzialmente riproducibili
e intenzionalmente concepite come prototipi applicabili, alla stregua di
ogni altro elemento strutturale, alla progettazione degli ambienti e
spazi del vivere d’oggi.
Il cocooning, ovvero la tendenza sempre più diffusa a ricreare
all’interno degli spazi domestici un habitat naturale con piante e
animali che rimpiazzi quello esterno sempre più compromesso, vede anche
l’arte coinvolta sempre più in dinamiche delicate e fondamentali
dell’esperienza. La facoltà di progettazione dell’esistenza e la visione
del futuro si confrontano così con lo spazio abitativo attraverso
un’idea di natura “interna†da cui scaturiscono veri e propri “paesaggi
domestici†dove il naturale si contamina con l’ artificiale dando luogo
a inediti e possibili orizzonti di vita.
I progetti di Vittorio Corsini e Maria Dompè, esplorando il luogo per
eccellenza del quotidiano come metafora dell’esistenza, si incentrano su
un’idea di “curaâ€, di recupero di un’equilibrio psico-fisico che
suggerisca modelli di comportamento ispirati a una vera e propria
ecologia della mente e del cuore rivolta alla conoscenza e alla
consapevolezza, secondo quella capacità simbolica di una cultura che si
fa natura.
In entrambi la “pianta†della casa fiorisce e germoglia di suggestioni
ed evocazioni cangianti e complesse, dense di poesia e di illuminazioni:
il progetto di Corsini, calibrato sulla forma e i significati profondi
della casa, dà vita a un prezioso giardino botanico che richiama un’idea
di nirvana da vivere “qui e oraâ€, mentre quello di Maria Dompè ricrea
vasti spazi di pace, edifica essenze spirituali di paesaggi mutevoli
all’interno di un rituale quotidiano di purificazione.
Come contrappunto delle installazioni, due corti di Francesco Vaccaro
conducono lo spettatore nella poetica degli autori.
Understudio è uno spazio espositivo ritagliato all’interno dello studio
di architettura e progettazione di ambienti di Massimo Pelliccioni,
architetto costantemente impegnato nel confronto con l’arte
contemporanea.
Immagine: Maria Dompè
Inaugurazione: mercoledì 25 maggio 2005 ore 19,00
Understudio
Via A. Bertani, 20/20A - Roma
Orario: al lunedì al venerdì ore 17-19,30