Servizio Stampa del Museo Statale della Storia
La mostra presenta oltre 300 fotografie, eseguite tra gli anni 1850-1880, provenienti da musei e collezioni private. Accanto alle vedute di San Pietroburgo, si possono vedere le fotografie di Mosca del 1855 e di Gomely, degli anni Sessanta. Una parte importante nell'opera del fotografo e' rappresentata dalle fotografie di interni e di opere d'arte.
Il primo fotografo di San Pietroburgo
Il 26 maggio 2005, a San Pietroburgo, nel Palazzo Rumjancev sulla Riva degli Inglesi (Anglijskaja Nabereznaja 44) si inaugura la mostra delle opere di uno dei primi fotografi pietroburghesi, Ivan Bianchi (1811-1893). La mostra presenta oltre 300 fotografie del maestro, eseguite tra gli anni 1850-1880, provenienti da musei e collezioni private russe e svizzere.
Giovanni (Ivan) Bianchi nacque il 12 dicembre 1811 a Varese nel Regno Austro-ungarico (oggi Italia). Nel 1821, all’età di 10 anni, arrivô in Russia, insieme allo zio Angelo Giuseppe Artari, artista decoratore, che avrebbe poi insegnato all’Istituto di Architettura di Mosca. Alla fine
degli anni 1830 il giovane Bianchi studiò nell’Istituto di pittura e scultura di Mosca. Nel 1939 lasciò la Russia per continuare la formazione in Europa. Per i successivi dieci anni mancano notizie documentate riguardanti la sua attività .
La carriera fotografica del Bianchi inizia a cavallo degli anni 1840-1850. Questo periodo in Europa fu caratterizzato da un rapido sviluppo della fotografia. Nel 1839 Louis Daguerre scoprì il
procedimento che da lui prese il nome di dagherrotipia. A breve distanza il dagherrotipo fu sostituito dalla calotipia (negativa su carta incerata) e, nel 1850, lo scultore inglese F. S. Archer inventò il metodo che soppiantò la negativa su carta con una lastra di vetro trattata al collodio.
Le prime fotografie note fino ad oggi del fotografo Bianchi furono fatte a Parigi nel 1852 (tra cui anche una fotografia che documenta una festa militare sul campo di Marte il 10 maggio 1852), e nello stesso anno a San Pietroburgo (vedute del padiglione “Bagno Turco†a Zarskoe Selo.
Queste e altre fotografie degli anni Cinquanta dimostrano la maestria del fotografo, che padroneggiava egregiamente le nuove tecniche fotografiche: la calotipia e il metodo al collodio umido di Archer. Dal 1852 al 1884 il Bianchi visse e lavorò a San Pietroburgo. Il suo primo
studio si trovava sulla Piazza Michajlovskaja nella casa di A.A. Bodisko. Nel 1865 il fotografo si trasferì al numero 54 della Prospettiva Nevskij (casa di A. N. Demidov) dove rimase fino al 1872.
Nel 1853 Bianchi iniziò a fotografare in modo sistematico i monumenti di San Pietroburgo. Tra le fotografie vedutistiche del Maestro eseguite negli anni Cinquanta ci sono: il cantiere della Cattedrale di Sant’Isacco, il nuovo Ponte dell’Annunciazione con la cappella di San Nicola Taumaturgo, il Teatro-Circo sulla Piazza del Teatro (poi bruciato), il Ponte a catene di San Pantaleone. Una vera rarità è rappresentata dalla fotografia (l’unica finora nota) della Cattedrale
dei Santi Pietro e Paolo (1853), prima della ricostruzione della guglia.
Ma negli anni Cinquanta Bianchi era più noto come ritrattista. Purtroppo, di questo periodo, si sono conservati solo pochi ritratti. La mostra presenterà fotografie posteriori degli anni Settanta: la Contessa Isabella Gagarina, l’architetto svizzero Andrea Staffieri, ecc.
Negli anni Sessanta e Settanta Bianchi si specializzò nella ripresa dell’architettura pietroburghese. Si sono conservate parecchie fotografie della fortezza dei Santi Pietro e Paolo, della Riva delPalazzo, della Riva degli Inglesi, della Piazza del Senato, della Strelka (punta) dell’Isola di San Basilio, del Palazzo Anickov, della Duma Cittadina, della Cattedrale dello Smolnij ecc. Il maestro ha dedicato intere serie di fotografie alle residenze estive nei dintorni di San Pietroburgo: Zarskoe Selo, Peterhof, Michajlovka, Sergievka; alcune fotografie rappresentano dacie che non si sono conservate. La mostra presenta la maggior parte di queste fotografie.
Accanto alle vedute di San Pietroburgo, si possono vedere le fotografie che il Bianchi fece nel 1855 a Mosca (vedute del Cremlino, del campanile Ivan il Grande, del Monastero Ciudov, dell’Arsenale, della vecchia Armeria) e a Gomelу, negli anni Sessanta (vedute del Palazzo di I.S. Paskevic, la statua equestre del Principe Ponjatovskij). Una parte importante nell’opera del Bianchi è rappresentata dalle fotografie di interni. Negli anni Sessanta e Settanta ha ripreso gli interni di palazzi imperiali e granducali a San Pietroburgo, Carskoe Selo e Peterhof, dei palazzi pietroburghesi di P. A. Suvalov, S. G. Stroganov, P.P. Von Dervis, A. L. Stiegliz, K. V. Nesselrode.
Più volte, su richiesta dei committenti, Bianchi ha eseguito interi album fotografici. Le fotografie di interni del Bianchi rivestono un grande valore artistico e storico, perchè gran parte di essi sono andati persi per sempre, e solo in base alle fotografie conservate, ci si può fare un’idea del loro splendore passato.
A Bianchi appartiene probabilmente anche il primato nell’ambito delle fotografie di opere d’arte. Nel dicembre del 1854 egli fu incaricato dal conservatore della pinacoteca dell’Ermitage F. A. Bruni, di fotografare gli acquerelli delle sale del Nuovo Ermitage. Dal 1855 al 1856 il maestro eseguì cinquanta fotografie di acquerelli di K. A. Uchtomskij, E. P. Gau e L. P. Premazzi. Se ne possono vedere alcune in mostra.
Inoltre Ivan Bianchi può essere considerato un precursore del reportage fotografico. Sono sue alcune delle prime fotografie di avvenimenti di importanza statale della seconda metà dell’Ottocento: la processione per l’inaugurazione della Cappella del Giardino d’Estate (1867), la Piazza del Senato il giorno dei festeggiamenti del Bicentenario della nascita di Pietro il Grande il 30 maggio 1862, l’inaugurazione del monumento a Caterina II (1863).
Nel 1884, Bianchi lasciò la Russia e si stabilì a Montagnola presso Lugano. Fotografie di Ivan Bianchi nel periodo luganese non sono state trovate. Il fotografo morì nel 1983 a Lugano all’età di 82 anni. Attualmente si conoscono circa 500 fotografie di Ivan Bianchi. Nel Palazzo Rumjancev
sono esposte oltre 300 fotografie e l’opera del fotografo, per la prima volta è presentata su scala così vasta. Il catalogo della mostra contiene la descrizione di gran parte delle fotografie note del maestro.
Le ricerche biografiche sul fotografo Ivan Bianchi confluite nel catalogo sono state condotte da A. Mario Redaelli, Pia Todorovic Strähl e Ekaterina Anisimova, autori della pubblicazione Ivan Bianchi. Un ticinese pioniere della fotografia a San Pietroburgo (con contributi di Giuseppe Curonici, Antonio Ria e Pietro Bianchi). Edizioni Le Ricerche, Lugano, 2002.
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Alla preparazione della mostra hanno collaborato: il Museo Storico Statale di Mosca, il Museo Statale di Letteratura di Mosca, il Museo Statale della Storia di San Pietroburgo, il Museo
Statale del Parco Museo Peterhof, il Museo Statale del Parco Museo Zarskoe Selo, il Museo Statale Russo di San Pietroburgo, il Museo Statale dell’Ermitage di San Pietroburgo, l’Istituto di
Storia della Cultura Materiale dell’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo, la Casa della Fotografia di Mosca, la Biblioteca Scientifica dell’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, la
Biblioteca Nazionale Russa di San Pietroburgo, la Biblioteca Statale Russa di Mosca, il Museo Vela di Ligornetto (Svizzera), la Biblioteca Cantonale di Lugano (Svizzera), le Edizioni Le Ricerche di Losone (Svizzera) e collezionisti privati russi e svizzeri.
Inaugurazione: giovedì 26 maggio 2005
Per informazioni:
Svizzera: ELR Edizioni Le Ricerche, Via Arbigo 4, CH 6616 Losone:Jean Olaniszyn: tel./fax +41.(0)91 7911344; cell. +41.(0)78 8462097; jeanolaniszyn@ticino.com
Museo Statale della Storia
Palazzo Rumiancev
Anglijskaja Nabereznaja 44