Intime Visioni. Fotografie che rappresentano differenti stati d'animo, immagini che l'artista depura da ogni doppio senso, lasciando emergere la profonda percezione dell'esistenza, legata alla consapevolezza dell'esserci come particelle di un magico progetto. Egli indaga l'uomo contemporaneo e ne analizza le emozioni nascoste.
Intime visioni
"Il corpo è l’identificazione della realtà e stabilisce il punto d’incontro tra l’immanenza e la trascendenza dell’essere. Per l’uomo, pertanto, la dimensione dell’esistenza non è altro che la ricerca del proprio orientamento in un determinato spazio.
Spazio figurato, più che reale, che conduce l’essere umano a vivere la propria presenza nel mondo come costante ricerca della dimensione e del limite. Tuttavia sono straordinarie la forza e la fragilità del vuoto dell’esistenza la quale, se da una parte si esalta per la straordinarietà dell’evento stesso, dall’altra si comprime per la sua finitudine e per la certezza dell’irripetibilità . Particella che galleggia nell’abisso del vuoto occupando un tempo determinato, l’uomo riesce talvolta a impadronirsi dei pensieri con i quali ricama storie incredibili di emozioni e riflessioni. Le opere di Stefano Scheda si muovono proprio in questo ambito e, estrapolandosi dall’iniziale apparenza, parlano dell’uomo in termini così profondi da sospendere qualsiasi pensiero. Fotografie che sono autentiche visioni emozionali nelle quali si ritrovano differenti stati d’animo, immagini che l’artista depura da ogni doppio senso, lasciando emergere la profonda percezione dell’esistenza, legata alla consapevolezza dell’esserci come particelle di un magico progetto infinito capace, comunque, di procurare intensi attimi di dolcezza e di piacere. Egli indaga all’interno dell’uomo contemporaneo e ne analizza le emozioni nascoste; le riporta alla superficie mostrandole in tutta la loro naturalezza sollecitando nuove riflessioni e inattese prospettive e avvolgendole, nello stesso istante, con l’eleganza e la semplicità che lo contraddistinguono da sempre. Anche i “suoi†uomini vivono con e di se stessi e, scevri da qualsiasi malattia sociale, diventano in quest’ambito icone contemporanee della purezza d’animo, della semplice voglia di portare a termine, positivamente, il compito cosmico della vita. Quegli uomini, in fondo, siamo noi e per raggiungerli dobbiamo imparare a sospendere il tempo e attivare il pensiero in modo da recuperare l’essenza primordiale della pace, del rispetto, del silenzio." (Fabrizio Boggiano)
“Perché non fate una mostra di Stefano Scheda!?†- ci disse durante una cena Peter Weiermair ex direttore della GAM di Bologna - “È l’artista italiano che prossimamente...â€
I nostri occhi si incontrarono lasciando trapelare un sorriso: avevamo da poco stabilito con Stefano di fare una sua personale e questa inaspettata domanda ci inorgoglì.
Di lui infatti non mi interessava solo il lavoro, ma conoscendolo scoprii le amabili caratteristiche dell’uomo: sensibile e lievemente schivo, senza quel “Io ipertrofico†che è conditio sine qua non nella società dello spettacolo o di qualsiasi teoria istituzionalizzata dell’arte contemporanea. Egli è essere-artista che si rappresenta soltanto attraverso il proprio operare all’insegna di un’etica fatta di sobrietà e non protagonismo. E per questo, forse, lontano da quella critica funzionale solo a se stessa definita da Derrida “farsa ai bordi dell’eccedenteâ€.
Quindi: “Avanti, prego! Solo amici e studiosi d’arte!†(Maurizio Vallebona)
La mostra personale di Stefano Scheda si svolge in parallelo alla sua partecipazione alla seconda edizione di "Suoni e visioni" presso la Galleria d'arte moderna e contemporanea Roberto Rotta Farinelli di Genova.
Pieghevole disponibile in galleria, corredato di fotografie, con testo di Fabrizio Boggiano
A cura di Fabrizio Boggiano
Inaugurazione: Venerdì 27 maggio 2005 dalle ore 18.00 alle ore 21.00
Galleria Joyce & Co.
Vico del Fieno 13 rosso - Genova
Orario: martedì - sabato ore 9,30-12,30 / 15,30-19,00