Il progetto e' composto da piu' elementi che indagano il complesso rapporto tra Rom e gagio', cioe' chi non appartiene alla comunita' Rom. Stare sul margine e' la posizione scelta dall'artista per osservare un campo nomade durante il suo smantellamento. Il lavoro dal quale l'intero progetto si sviluppa e' O Ker: un grande cubo in cartone dal cui interno sono trasmesse le testimonianze dei Rom sulla loro idea di casa
A cura di Lisa Parola (a.titolo) e Gabi Scardi
''il mondo è cambiato, non è più da conquistare: è da abitare.''
Guy Deslauriers, L'exil du roi Behanzin
Il progetto di Alessandro Quaranta è composto da più elementi che indagano il
complesso rapporto tra Rom e gagiò, ovvero colui che non è Rom e che non
appartiene alla comunità . Stare sul margine è la posizione scelta dall'artista
torinese per osservare un campo nomade durante il corso del suo smantellamento.
Ribaltando il consueto stereotipo dell'"altro", visto e vissuto nel Rom,
Alessandro Quaranta si è posto invece lui stesso come straniero e ospite del campo
documentando con differenti strumenti i concetti di casa, relazione, viaggio,
rito, ospitalità , famiglia. Il progetto è composto da due installazioni, di cui
una sonora, due video, una campagna fotografica e un sito internet.
http://www.gagio.org
Il recente cambio di residenza, nel 2004, di alcuni Rom dal campo di sosta in un
altro più confortevole, concepito con delle casette in muratura (con scelte
edilizie discusse dalla comunità ), ha posto la fine del progetto. Il luogo: da
gagiò inizia nel 2002 con l'assidua frequentazione, nell'arco di due anni, di
alcune famiglie residenti nel campo di sosta di Strada Arrivore e in alcuni
appartamenti di edilizia popolare della periferia urbana di Torino.
Il lavoro dal quale l'intero progetto si sviluppa è O Ker: un grande cubo in
cartone dal cui interno sono trasmesse le testimonianze dei Rom sulla loro idea di
casa. I racconti, emessi da una fonte sonora interna -invisibile e mobile-
scorrono lungo i quattro lati, per ascoltarli occorre stare e rispettare il
confine e inseguirli camminando intorno al suo perimetro. Le relazioni: nel video
Kames te pijas kafa? (Vuoi un caffè?) Alessandro Quaranta realizza invece un
percorso ordinario attraverso il campo. La telecamera si muove al livello del
suolo e registra le sollecitazioni del terreno durante lo spostamento che una
donna compie attraverso l'abitato per raggiungere la fonte dell'acqua. I gesti
necessari alla preparazione del rito suggeriscono le condizioni, gli usi e la
cultura dell'ospitalità . Le geografie: ancora le relazioni - ma questa volta in
scala geografica - sono gli elementi costitutivi di una mappa intitolata Famiglie.
Questa tappa del progetto si è costruita come work in progress attraverso
l'intreccio sospeso di fili colorati in uno spazio in cui la geografia
"burocratica" degli Stati è sottintesa, infatti le sottili corde segnano le
differenti direzioni e distanze dei gruppi parentali d'origine rispetto ai membri
della comunità di Torino.
Da quest'ultimo lavoro è nata la tappa conclusiva di Da gagiò: un sito Internet,
continuamente aggiornabile, che documenta tutta la complessità dell'azione: un
doppio e sovrapposto sistema di mappature nel quale la realtà migrante della
cultura Rom, difficilmente vincolabile ad un territorio definito, si contrappone
a quello dei gagè che invece su questi presupposti si regge e regola.
Inaugurazione: 1 giugno alle 18,30
c/o Careof, via Luigi Nono 7, Milano