Deiecta membra. Dipinti, Disegni, Sculture. ''(...) Lista utilizza la superbia pittorica come una partitura in cui pieno e vuoto, rumore e silenzio coesistono sullo stesso piano e con la stessa presenza. Lo standard manuale diventa lo strumento che rimanda allo stesso autore, cosi' come l'identita' del pubblico alla stessa orchestra.'' Achille Bonito Oliva
Deiecta membra
Dipinti, Disegni, Sculture
La Galleria Anna Osemont ha il piacere di presentare la personale “Deiecta
membra†del Maestro Pietro Lista.
L’artista umbro, che da decenni vive a Salerno, è un protagonista importante
del panorama artistico nazionale e internazionale. Ha partecipato, tra i
vari eventi espositivi, alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di Parigi.
Artista della Transavanguardia, pittore, scultore, di lui hanno parlato
storici dell’arte come Giulio Carlo Argan, Germano Celant, Filiberto Menna,
Achille Bonito Oliva, Renato Barilli, Angelo Trimarco, Rino Mele, Gillo
Dorfles, Raffaele D’Andria, Maurizio Sciaccaluga.
Lista, dopo il successo riscontrato al Miart 2005, presentato dalla Galleria
Miniaci, ora espone dipinti, disegni, sculture in terracotta e ceramica
presso la Galleria Anna Osemont di Albissola Marina. Le opere in ceramica
sono realizzate dalle fornaci San Giorgio di Albissola Mare.
Pietro Lista nasce il 12 luglio del 1941 a Castiglione del Lago (Perugia).
Studia alla Accademia di Belle Arti a Napoli con i maestri Emilio Notte,
Giovanni Brancaccio, Vincenzo Ciardo, Mario Colucci.
Inizia ad esporre nel 1960 in Italia e all’estero. Nel 1965 partecipa ad una
collettiva presentata da Giulio Carlo Argan a Napoli. Nel 1968 è presente
alla mostra di Amalfi “Arte Povera + Azioni povere†a cura di Germano
Celant, nello stesso anno costituisce il gruppo teatrale Artaud e pubblica
“Il verbo sorge dal sonno come un fioreâ€. Realizza numerosi happening e film
d’artista. Nel 1970 apre la galleria Taide a Salerno, l’omonima casa
editrice e pubblica la rivista Taide Materiali Minimi. Nel 1971 è con una
personale alla Gallerie Biosquet di Parigi. Nel 1973 partecipa alla VIII
Biennale di Parigi e nel 1975 alla X Quadriennale di Roma.
Nel 1983, con la presentazione di Renato Barilli, Maria Di Domenico e
Filiberto Menna, tiene una personale alla Galleria Trans/From di Parigi ed
in quello stesso anno è con la collettiva Pole position alla Galleria K di
Tokio.
Negli anni ‘80 inizia a dedicarsi alla scultura e alla ceramica. Nel 1993
fonda a Paestum il MMMAC, Museo dei Materiali Minimi di Arte Contemporanea
'Marcello Rumma'. Nel 1998 Achille Bonito Oliva presenta a Roma una mostra
retrospettiva del maestro. Nel 2004 l’Azienda di Soggiorno di Cava dei
Tirreni organizza una mostra antologica, “Pietro Lista 1964 - 2004â€, nei
locali del Convento di Santa Maria del Rifugio a Cava dei Tirreni, Salerno.
Sempre nel 2004 la Miniaci Art Gallery organizza una personale del maestro
nella sede di Milano e nel 2005 è presente al Miart con uno stand dedicato
ai lavori recenti di Pietro Lista.
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in America,
Francia, Finlandia e Germania. Per la grafica è stato segnalato in Bolaffi,
nel 1969, da Filiberto Menna, nel 1976 da Achille Bonito Oliva.
Tra le sue opere ricordiamo la scultura in ferro "Mnemata" realizzata nel
1991 e collocata all'ingresso dell'Università di Salerno.
Dell’intensa attività espositiva hanno scritto di lui Giulio Carlo Argan,
Filiberto Menna, Achille Bonito Oliva, Renato Barilli, Angelo Trimarco,
Germano Celant, Rino Mele, Gillo Dorfles, Raffaele D’Andria, Maurizio
Sciaccaluga.
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“LISTA D’ATTESAâ€
Achille Bonito Oliva
[...] Artista nomade e transfuga, egli cerca e trova solo nell'arte la
garanzia di una felice precarietà , l'eliminazione di ogni recinto o
territorio privilegiato. Affida all'accadimento, alla fondazione di una
superficie benefica ed egualitaria la possibilità di creare immagine.
Laddove esiste immagine, epifania della figura, esiste spazio e dunque arte.
Artista laico, non riconosce all'arte nessuno statuto garantito che ne
segnali la differenza rispetto alla vita. Perché essa fa parte della vita,
anche se ad un livello diverso e particolare. Il linguaggio serve ad evocare
una diversa realtà , a spingere la vita verso una paradossale condizione di
impossibilità , dove non esiste sopraffazione ma coesistenza,
coabitazione in uno spazio di nuove possibilità . Qui non sono garantite le
relazioni in quanto aperte ad un flusso tra centro e periferia, bianco e
nero, groviglio e figure, segni antropomorfici e geometrici.
Forte è la relazione con la musica, fatta di suono e pausa, ritmo. Come
sullo spartito la pittura dispone i propri segni bidimensionali per andare
oltre, per incontrare la contemplazione ed il riconoscimento vivificante del
pubblico. Fonica e concreta, questa pittura si dispone per essere suonata
dallo sguardo sociale che ha bisogno di codici per mettersi in azione.
Lista predispone i suoi codici riconducibili, utilizza la superbia pittorica
come una partitura in cui pieno e vuoto, rumore e silenzio coesistono sullo
stesso piano e con la stessa presenza. Lo standard manuale diventa lo
strumento che rimanda allo stesso autore, così come l'identità del pubblico
alla stessa orchestra.
"Fare spazio è libera donazione dei luoghi" dice ancora Heidegger: Libero è
il dono della partitura pittorica come quello dell'ascolto della visione.
Come non esiste predisposizione predestinata di spazio, così non esiste
imposizione delle figure. Esse segnalano un diverso modello, rispetto al
reale, di affermarsi e darsi al sociale. Il modello è quello di un'esistenza
legata alla probabilità della relazione e non alla sopraffazione di una
solitaria affermazione di sé. Relazione tra le diverse figure che accadono
nello spazio dell'arte è quella che avviene tra esse e il pubblico. Tale
condizione diventa l'umana identità dell'arte contemporanea che non chiede
preventivi riconoscimenti ma l'incontro progressivo con la sensibilitÃ
sociale. Solo da questo corto circuito, quello di una relazione anche
conflittuale, nasce e si realizza la socievole natura dell'arte che vuole
stabilire non la distanza di una superba bellezza ma il contatto con la
propria intensità .[...]
E la contemplazione dell'opera trova una premonizione nel nome dell'artista,
Lista, diventa appunto una lista d'attesa per il pubblico che aspetta
l'epifania, l'apparizione dell'immagine. Per trentennale sodalizio con
l'artista, posso affermare che l'attesa talvolta riserva un posto per il
volo.[...]
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“PIETRO LISTAâ€
Gillo Dorfles
[...] Non sono molti oggi gli artisti per i quali le tecniche le più
disparate non hanno segreti. E dicendo “Tecnica†intendo questo termine
nell’accezione più lata: non solo quello di “Tèchne†greca – arte e tecnica
insieme – ma anche di tecnica artigianale, manuale, meccanica dei nostri
giorni. In una parola: tutto l’aspetto fattuale e febbrile di cui un artista
necessita per dare vita e corpo alla sua iniziale – magari crocianamente
“aurorale†- ispirazione fantastica.
Pietro Lista è tra i pochi a possedere queste caratteristiche: è in altre
parole talmente “Talentiert†(come direbbero i tedeschi, ossia dotato di
talento) che le sue parole dimostrano sempre chiaramente di essere state
concepite già con un premeditato e abilissimo “ piedistallo†materico,
cromatico, tecnico appunto che ne permetta l’incarnazione. Opere queste
ultime, [...] dove sulla superficie prevalentemente lignea, o anche di tela,
di cartone – il colore in una gamma vastissima di sfumature, di impasti, di
coaguli, assume sempre una valenza netta e squillante.[...]
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“STANZE DI VITA IN UN INTERNOâ€
Maurizio Sciaccaluga
[...] Nel vuoto assoluto del racconto – che nelle sue opere è sempre ancora da
venire, tutto da fare – l’artista costruisce l’ambiente e la vicenda
muovendosi per suggerimenti, privilegiando l’ evocazione onirica
piuttosto che quella descrizione precisa e mediale oggi tanto di moda tra le
giovani generazioni. Ogni elemento dalle figure tratteggiate velocemente
senza definizioni assolute e incontrovertibili alle atmosfere eteree, dai
particolari architettonici alle ombre che prepotentemente potrebbero
impossessarsi per sempre di parte dell’inquadratura – è destinato a
galleggiare in una dimensione illogica e sospesa, in un magma onirico e
foriero, in un prossimo futuro che il lavoro tradisce e non svela, di novitÃ
e accadimenti.[...]
Inaugurazione: Sabato 28 Maggio ore 18.00. Sarà presente l’artista
In collaborazione con
MINIACI ART GALLERY
Milano, Via Brera 3
Galleria d’Arte Anna Osemont
Via Colombo 13-15 17012 Albissola Marina (SV)
ORARI: da martedì a giovedì: 16.30 - 19.30 / venerdì e sabato
10.00-12.30/16.30-19.30 / domenica 16.30-19.30 / lunedì chiuso