The Nightingale, Desert Storm, Arrested Development: tre lavori video dell'artista britannica sono presentati in anteprima italiana. Gioiose e disturbanti insieme, le opere sollevano temi di rilevanza globale, combinano con forza una composizione lineare, musica emozionante e azioni semplici. Proiettati sull'altare e riprodotti nelle due piccole sacrestie creano una potente installazione
Nuova Icona presenta un nuovo intervento artistico
all'Oratorio di San Ludovico, Venezia
Grace Ndiritu
The Nightingale, Desert Storm, Arrested Development
A cura di Camilla Seibezzi, Vittorio Urbani, Jonathan Watkins, Nigel Prince.
Tre lavori video dell'artista britannica Grace Ndiritu vengono presentati in
anteprima italiana a Venezia durante la Biennale. Gioiosi e disturbanti insieme, i
lavori sollevano temi di rilevanza globale, combinano con forza una composizione
lineare, musica emozionante e azioni semplici.
Proiettato sull'altare, The Nightingale crea una potente installazione. Allude con
naturalezza, nel contesto della chiesa veneziana, ad immagini della Madonna rese
iconiche dalla pittura rinascimentale. Originato da una esperienza di amore non
corrisposto - il titolo L'Usignolo si riferisce all'uccello noto per il triste e
dolce canto - il video esplora temi di stereotipo culturale e della frattura fra Est
e Ovest del mondo. The Nightingale comincia come un sereno, quieto movimento di una
tela sul capo di Ndiritu, che con tormentante lentezza va scoprendone spalle e volto
con gli occhi chiusi. Improvvisamente, la base sonora di una malinconica canzone
africana cambia e diviene più vivace - l'artista si anima, apre gli occhi fissando
lo spettatore e gira, arrotola, ripiega e annoda intorno alla sua testa il drappo,
in una serie di travestimenti o prove che ne modificano l'aspetto. Di volta in
volta, il tessuto sui trasforma in velo, benda, burka, bandana, sciarpa o turbante,
rivelando diverse possibili identità e riferendosi ad un vasto insieme di
contrastanti culture.
Gli altri due lavori video di Ndiritu, Desert Storm e Arrested Development sono
riprodotti nelle due piccole sacrestie dell'Oratorio. Desert Storm mostra una
immagine dell'artista che striscia sul pavimento, il corpo nudo coperto da un velo
sottile. La scena è resa satura da una consolante musica nomadica Sahariana, ma il
risultato è disturbante. Non è chiaro se il sorriso di Ndiritu sia di piacere o di
dolore. Il lavoro è così lasciato con una conclusione aperta, e solleva domande
sulla relazione fra la natura umana da un lato e le antinomie spiritualità e
religione, stupro e castità , repressione sessuale e libertà . Per tutta la durata del
pezzo, un testo sottotitola il lavoro con i nomi dei paesi oggetto di recente
conflitto politico o sociale, quasi rispecchiando l'atteggiamento inquietante
dell'artista, il suo sesso, la sua origine e insieme la "grande storia" dei
correnti affari internazionali. Similmente, Arrested Development raccoglie un vasto
insieme di significati in una fusione di immagini, parole e musica. Il lavoro mostra
due piedi che danzano nudi su una terra scura, intorno ad un mucchietto di fuscelli.
Mentre la musica cresce e incalza, la danza diviene più serrata e veloce sinchè i
rametti prendono fuoco. Finalmente il fuoco li consuma, e si estingue. Questo lavoro
è particolarmente dedicato alla storia recente dell'Africa. Il vederlo all'interno
di una chiesa cristiana, vero simbolo della ideologia evangelica che è servita a
pretesto della oppressione delle culture indigene, lo rende solo più pungente.
Grace Ndiritu è nata a Birmingham nel 1976, vive e lavora a Londra. Ha avuto
recentemente una mostra personale alla Ikon Gallery, Birmingham. Ndiritu ha vinto
diversi premi tra i quali Perspective, Ormeau Baths Gallery, Belfast, 2004; the
Delfina UK Studio Award, London, 2004; Arts Council Digital Exposure, UK, 2004 e il
Leamington Spa Open Competition, Warwickshire, UK, 2004.
L'Oratorio di S. Ludovico si trova in Corte dei Vecchi, vicino alla Fondamenta
S. Sebastiano, Dorsoduro 2552. Si può raggiungere a piedi in 5 minuti dal vaporetto
(San Basilio, linee 82, 61, 62)
Prodotto da Nuova Icona e Ikon Gallery (Birmingham, UK) in collaborazione con
Delfina Studio Trust (London, UK) e "plug" (Venezia), con il supporto di The Arts
Council England e The British Council.
Catalogo disponibile.
Inaugurazione il 4 giugno 2005 dalle ore 17 alle 20.
Aperto da martedì a domenica, ore 11 - 19, chiuso il lunedì
info: Nuova Icona, 454 Giudecca 30133 Venezia- tel/fax +39 041 5210101
Ikon / Melissa Nisbett, Tel: +44 121 2480708, Fax: +44 121 2480709 m.nisbett@ikon-gallery.co.uk