Tobia Rava' e Habdallah Khaled. I due artisti intendono dimostrare che attraverso un confronto culturale e artistico, non solo il dialogo e' possibile, ma si puo' anche realizzare la convivenza e la collaborazione per un fine comune.
Tobia Rava' e Habdallah Khaled
La mostra, che sarà allestita presso la Galleria d’arte L’Occhio di Venezia, con opere dell’artista veneziano di cultura ebraica Tobia Ravà e dell’artista algerino di cultura islamica Habdallah Khaled, che presenterà alcune opere eseguite a quattro mani, si riallaccia alla grande esposizione allestita presso la Mole Vanvitelliana di Ancona nel 2002 ed all’esposizione Fondamenta di pace, allestita nel 2003 a Villa Benzi – Zecchini a Caerano San Marco (TV). Le opere eseguite a quattro mani da Ravà e Khaled hanno per tema la pace, argomento di scottante attualità politica, vista la situazione internazionale e il difficile rapporto tra ebrei e musulmani. All’interno delle opere sono presenti le parole “salam†e “shalomâ€, “pace†in arabo ed ebraico. “Salam†e “salom†nelle lingue semitiche araba ed ebraica, hanno radici comuni, nascono da una stessa matrice semantica. I due artisti intendono dimostrare che attraverso un confronto culturale e artistico, non solo il dialogo è possibile, ma si può anche realizzare la convivenza e addirittura la collaborazione per un fine comune. Se la religione sembra dividere, con l’arte si vogliono gettare le fondamenta per costruire su nuove basi una pace durevole, affinché di questo sentimento sia permeato ogni gesto e ogni discorso.
La collaborazione tra Tobia Ravà , veneziano di cultura ebraica, e l’artista algerino Abdallah Khaled risale al 2002, allorquando l’agenzia pubblicitaria americana DDB invita i due artisti a eseguire un’opera grafica a quattro mani che poi è stata donata a tutti i loro clienti e ad organizzazioni internazionali come l’ONU e l’UNESCO. Nacque così l’opera Scoppio di Pace, quale evento deflagrante in positivo, quanto mai auspicabile in un mondo che si definisce civile. Da questa felice esperienza sono quindi nate in rapida successione altre opere sul medesimo tema che sono state esposte recentemente alla mostra personale di Tobia Ravà Memoria del Futuro, allestita presso la Fondazione Museo Miniscalchi Erizzo di Verona in occasione della IV Giornata Europea della Cultura Ebraica, alla mostra collettiva Halom Ha Shalom – Sogno di Pace, allestita al Kurhaus di Merano, al museo della Repubblica di San Marino e alla Sinagoga di Casale Monferrato (2005).
Tobia Ravà riporta elementi archetipali della cultura ebraica riferiti ad un linguaggio cosmologico universale, poiché attraverso i concetti base della kabbalah, si può arrivare ad un percorso etico-filosofico moderno e antichissimo al contempo. Attraverso esse l’artista esprime l’idea che il patrimonio culturale dell’umanità possa essere trasmesso al futuro in forma di opera sintetica. Abdallah Khaled, algerino di cultura berbera esprime il sapore della sua terra d’origine (la piccola Kabilia), il suo intervento sembra emanare il profumo del deserto e avere i colori dell’Atlante.
La mostra presenterà alcune opere che permettono di cogliere il messaggio di fratellanza e di unione che gli artisti lanciano attraverso la loro personale ricerca affinché l’armonia che essi trovano nelle forme e nei colori sia estesa all’umanità intera, un invito al “metissageâ€, un inno alla bellezza della mescolanza.
Maria Luisa Trevisan
Immagine: Tobia Rava', 701 Anticamera ghematrica, 2002. Emulsione e tempera acrilica su tela e tavola cm 91,5X66,5
Inaugurazione: giovedì 9 giugno 2005 ore 18
Galleria l'Occhio
Dorsoduro 181 – Venezia