Officina delle Arti
Viterbo
Via Bussi, 24 (traversa di Via Mazzini)
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Review
dal 17/6/2005 al 2/7/2005

Segnalato da

Officina delle Arti




 
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17/6/2005

Review

Officina delle Arti, Viterbo

Collettiva nell'ambito della rassegna 'Percorsi'. L'intento della mostra e' quello di collocare i singoli percorsi estetici ed esistenziali degli artisti coinvolti sul terreno dell'ibridazione, della contaminazione e del confronto aperto.


comunicato stampa

Collettiva nell'ambito della rassegna 'Percorsi'

a cura di Angelo Rossi e Paolo Fortugno

Percorsi vuole essere la metafora di un cammino. E’ uno spostarsi fisico e mentale, un andare altrove, un mettersi in viaggio “oltre il noto e verso l’ignoto, oltre la propria cultura e al di là di quei confini […] che separano noi dagli altri” (S. Puccini). Abbandonare i luoghi del consueto, dell’abitudine al già conosciuto, per assumere il rischio di esistere, significa mettersi su una strada scomoda e impervia e riconoscerla con forza come l’unica via per essere. “Può accadere di tutto oltre l’abitudine, oltre le solite cose” era solito ripetere Miles Davis ai suoi collaboratori.

L’intento programmatico della difficile proposta di Off Art è quello di collocare i singoli percorsi artistici, estetici ed esistenziali delle personalità coinvolte nell’operazione, sul terreno fecondo di un cammino comune, quello dell’ibridazione, della contaminazione, del confronto aperto, del dialogo costruttivo e dello scambio di idee. Trentaquattro artisti di varia estrazione e provenienza si sono così dati appuntamento nello spazio espositivo di Off Art, luogo tangibile e insieme agorà ideale d’incontro/confronto, per cercare di mettere alla prova un bagaglio esperenziale diversificato scegliendo la forma del dialogo come strumento precipuo di crescita artistica ed umana ad un tempo.

Sul piano dell’analisi speculativa e della ricerca concettuale, la scelta è stata quella di non determinare a priori un oggetto specifico d’indagine che condizionasse o limitasse in modo preordinato la sperimentazione dei singoli e il risultato finale, per privilegiare come momento fondante e decisivo, il prodotto generato dalla sinergia e dall’interazione.

Riconoscere il ruolo centrale dello scambio e della contaminazione reciproca come fonte feconda di valori concettuali ha significato però, assumersi consapevolmente anche il grosso rischio di poter produrre risultati difformi, non univoci o in contrasto con l’idea germinale della rassegna. Il pericolo era quello di generare un prodotto finale formato da materiali meramente giustapposti, una statica sovrapposizione di tecniche e abitudini individuali. Ma così non è stato. Uomini di differente formazione, cultura e provenienza, per il semplice fatto di vivere quest’epoca, immersi nella realtà in divenire, nella vita che si fa storia, non potevano che rappresentare la loro esperienza di uomini del XXI secolo. Le paure, i drammi, i sogni, le speranze, i valori e i punti di riferimento, la società e i rapporti di potere, diventano oggetto privilegiato di riflessione critica, progetto che si fa segno, indagine in forma rappresentata.

Da queste urgenze, dall’esigenza profonda di trovare risposte all’umano vivere, dalla volontà di fornire un metacommento ai complessi fatti della vita, è nata la convergenza dei temi e dei significati prodotti, al di là dei singolari percorsi formali espressi nelle opere presentate. Sul piano delle idee, dunque, il confronto ha segnato un proficuo cammino comune. Lavorando su tematiche condivise, indagando e riflettendo sulla condizione dell’uomo contemporaneo, sull’impari rapporto tra individuo e comunicazione di massa, sui frammentati modelli e paradigmi che determinano i contraddittori valori che informano le scelte all’interno del contesto sociale, gli artisti riuniti nella rassegna rivendicano un ruolo attivo nella critica ai processi comunicativi dominanti, nella produzione di valori umanistici, riportando al centro della realtà l’Homo Cogitans, l’uomo in quanto essere pensante, costruttore di vie alternative, motore di storia e creatore di percorsi. Paolo Fortugno

Opere di:
Massimo De Giovanni, Annamaria Sambuci, Barbara Ghergo Massimiliano di Giampietro, Maurizio Rumori, Salvatore Manzi, Mauro Bellucci, Fernando Di Nucci, Daniele Contavalli Donata Ingraffia, Stefano Santangelo, Carlo Mascioli, Alfonso Prota Isabelle Messina, Miriam Achilli, Andrea Venanzi, Andreas Marek, Mattia Aprile Francesca Proietti Sorbini, Francesco Cerra, Fausto Segoni, Renzi & Lucia Angelo Rossi, Giovanna Moretti, Alessio Corti, Claudio Vermi, Simone Politini Rossella Papacchini, Paolo Fortugno, Stefano Di Maulo, Primo & Silvia.

Testi di:
Pasquale Testa, Barbara Galati, Caterina Pasquali Graziella Modica e Gonzalo Zolle, Carmine Simeone, Alessio Pasquini.

Musiche di:
Gianni Iannitto, Andreas Marek, Mister x, Antonio La Viola, Rossomarte.

Inaugurazione sabato 18 giugno 2005 ore 19:00

Officina delle Arti
Via Bussi 24 - Viterbo
Orario: dal giovedì alla domenica dalle 17:00 alle 20:00

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