Galleria d'Accursio
Bologna
via Rizzoli, 1
051 203040
WEB
Piero Bottoni
dal 17/6/2005 al 18/7/2005
051 203040
WEB
Segnalato da

Mauro Felicori



approfondimenti

Piero Bottoni



 
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17/6/2005

Piero Bottoni

Galleria d'Accursio, Bologna

Monumenti alla Resistenza e le opere bolognesi. La scultura, la pittura, la grafica, l'arte musiva, ma anche il cinema, la fotografia e la musica intervengono in vario modo nel suo lavoro di progettista. Altre costanti sono l'attenzione ai contesti e la ricerca della bellezza nel ritrovare una misura civile.


comunicato stampa

Monumenti alla Resistenza e le opere bolognesi

La mostra è promossa dal Comune di Bologna e dall'Archivio Bottoni del Politecnico di Milano, con la collaborazione e il patrocinio di Provincia di Bologna, Comune di Imola, Università degli Studi di Bologna (Facoltà di Architettura e DAPT), Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Bologna, OIKOS.

L'intera vicenda di Piero Bottoni architetto può essere riletta come ricerca di una sintesi delle arti. La scultura, la pittura, la grafica, l'arte musiva, ma anche il cinema, la fotografia e la musica intervengono in vario modo nel suo lavoro di progettista.
Un'altra costante è l’attenzione ai contesti: tutto il suo lavoro di architetto e di urbanista è all'insegna di un corpo a corpo con le preesistenze.

Terzo tratto distintivo è la ricerca della bellezza nel ritrovamento di una misura civile. Bottoni cerca l’invenzione che muove allo stupore, il coup de théâtre che segna uno scatto, la forza espressiva che sa attingere e combinare più registri - dal lirico, all’epico, allo humor - ma sempre a rimarcare la necessità e la gioia del convivere.

I monumenti alla Resistenza
Tra il 1954 e il 1963 Bottoni progetta cinque monumenti alla Resistenza. Due di essi - il Monumento ossario ai partigiani e cappelle funerarie alla Certosa di Bologna, 1954-63 e il Monumento alla Resistenza a Sesto San Giovanni (Mi), 1962-63 - furono realizzati. Sono rimasti invece allo stato di disegno il Monumento ai partigiani della Valle d’Aosta a Saint Pierre (Ao), 1960-61; il Monumento ai partigiani di Aosta, 1961 e il Monumento ai caduti studenti partigiani dell’Università di Ferrara, 1963.

L'interpretazione dei contesti trova in queste opere una motivazione ulteriore. Il progettista punta sul radicamento nel paesaggio nella convinzione che ciò possa assicurare la loro tenuta nel tempo. Più che all’oggetto in sé, la funzione del ricordare è affidata alle relazioni nello spazio: figure, interazioni, geometrie degli sguardi e tensioni contrassegnano il luogo facendo sì che vi si respiri l’attesa di un evento: il rinnovarsi di una memoria che non smette di chiedere ragioni di senso all’agire umano.

Le opere bolognesi
Nella vicenda culturale e professionale di Bottoni l’area bolognese occupa un posto di assoluto rilievo sia sul versante dell'urbanistica e del disegno urbano che sul versante dell'architettura.
Con i progetti della Nuova Fiera del 1934, per la Sistemazione di via Roma del 1936-38 e del Piano Regolatore del 1938, in cui con il modenese Mario Pucci coinvolge Alberto Legnani e altri architetti di Bologna, Bottoni mette alla prova l’armamentario concettuale e operativo cresciuto nella frequentazione dei Ciam; ma ha anche la possibilità di misurarsi con le implicazioni sociali della prassi urbanistica e di sperimentare personali interpretazioni del progetto urbano.
Mentre nessuno dei piani urbanistici è giunto a realizzazione, migliore fortuna hanno avuto i progetti di architettura. A Bologna e a Imola Bottoni tocca alcuni dei punti più alti della sua vicenda di architetto: Villa Muggia nel podere Bel Poggio a Imola, 1936-38 (con M. Pucci), oggi ridotta a una rovina, è un capolavoro dell’architettura del novecento; il Circolo ippico in via Siepelunga a Bologna, 1937-40 (con M. Pucci), distrutto dai bombardamenti negli ultimi mesi del 1944, è un’opera d’eccezione nel panorama del Razionalismo italiano; il Monumento ossario dei partigiani alla Certosa di Bologna, 1954-59, opera che fonde scultura e architettura in un canto civile, ha ricevuto il premio In-arch per l’Emilia Romagna 1961.

Inaugurazione: sabato 18 giugno alle ore 11.00

Sono previsti gli interventi di Virginio Merola, Assessore all'Urbanistica del Comune di Bologna e di Giancarlo Consonni e Graziella Tonon, responsabili dell'Archivio Bottoni del Politecnico di Milano.

Galleria d'Accursio
piazza Maggiore 6 - Bologna

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