Castello Pasquini
Castiglioncello (LI)
piazza della Vittoria
0586 724297, 0586 724395 FAX 0586 724286
WEB
Da Courbet a Fattori
dal 15/7/2005 al 4/9/2005
0586 759012 FAX 0586 724286
WEB
Segnalato da

Cristina Pariset




 
calendario eventi  :: 




15/7/2005

Da Courbet a Fattori

Castello Pasquini, Castiglioncello (LI)

I principi del vero. Quinto appuntamento espositivo finalizzato ad indagare aspetti ancora inesplorati della ricerca macchiaiola, il suo legame con i luoghi della Toscana ed il suo condividere i contemporanei fermenti figurativi europei. La mostra presenta un nucleo ragguardevole di opere di Courbet per il tramite degli scritti di Proudhon, dipinti di Costa, De Tivoli, Abbati, Borrani, D'Ancona, Banti, sino agli esiti degli ultimi Fattori e Lega


comunicato stampa

A cura di Francesca Dini

Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della Regione Toscana, dal 16 luglio al 1 novembre 2005, le sale del Castello Pasquini di Castiglioncello ospiteranno la mostra "Da Courbet a Fattori. I princìpi del vero".

L'iniziativa, che il Comune di Rosignano Marittimo promuoverà attraverso il Centro per l'Arte "Diego Martelli"- Archivi dell'800 e del '900 e con la consueta collaborazione della Galleria d'arte moderna di Firenze, rappresenta il quinto appuntamento espositivo finalizzato ad indagare aspetti ancora inesplorati della ricerca macchiaiola, il suo legame con i luoghi della Toscana ed il suo condividere i contemporanei fermenti figurativi europei.

Curata da Francesca Dini, la mostra propone un inedito itinerario all'interno della pittura della "macchia", volto a studiare con rinnovata attenzione il suo sfaccettato, ma sempre originale e rigoroso rapporto con "i principi del vero" ed il suo attento rapportarsi alle contemporanee ricerche europee.

Il percorso espositivo prende avvio dagli spunti che i Macchiaioli ricevettero dagli splendidi dipinti di paesaggio conservati nella collezione Demidoff, meta di regolari visite nella omonima villa di Firenze, per documentare le prime curiosità parigine nei confronti della pittura di Barbizon, ma anche, e soprattutto, l'adesione estetica, oltre che sociale, morale e politica ai principi del Realismo, conosciuti e studiati attraverso gli scritti di Proudhon.

La mostra presenta per la prima volta in Toscana un nucleo ragguardevole di opere di Courbet, considerandole, proprio per il tramite degli scritti di Proudhon, che ne fu attento ed originale esegeta, quali interlocutrici ideali di quel rigore etico, intellettuale ed artistico che animò le ricerche della "macchia", dagli esordi condivisi con entusiasmo da tutti i componenti del gruppo (in mostra spendidi dipinti di Costa, De Tivoli, Abbati, Borrani, D'Ancona, Banti, quasi tutti mai esposti a Castiglioncello), sino agli esiti solitari, straordinariamente originali e innovativi, degli ultimi Fattori e Lega.

Il progetto presenterà, come le edizioni precedenti (si ricorda la prima retrospettiva dedicata a Giuseppe Abbati, l'esposizione sulla maturità della "macchia", la mostra sulle ultime ricerche di Silvestro Lega, nella campagna di Gabbro, e quella dedicata a Zandomeneghi ), una selezione di opere sceltissime, alcune inedite ed altre non più esposte da decine di anni. Si ricordano, tra i molti altri, "L'alzaia" di Signorini e "La portatrice" di Zandomeneghi, quest'ultima ritrovata in seguito alla mostra di Castiglioncello dello scorso anno, che non comparivano in Italia dall'Ottocento

La mostra, che propone un percorso artistico ricco ed articolato, apprezzabile anche solo attraverso le immagini e lo sguardo, offrirà, altresì, spunti per interessanti approfondimenti critici, dalle straordinarie rivelazioni scaturite dall'esame riflettografico, cui sono stati sottoposti alcuni importanti dipinti presenti, alla prima traduzione italiana dei più significativi scritti di Proudhon sull'arte.

Sezione prima
A partire dagli anni Trenta dell'800, la pittura di paesaggio, attraverso l'esempio dei maestri di Barbizon, e di Corot (La cour au puits, Pascolo con torre ), contiene le istanze di un più veritiero e sincero rapporto con la Natura. Questa tendenza, filtrata in Italia dalle opere di Serafino De Tivoli (Paesaggio, Una pastura, Lavandaie), di Giuseppe Palizzi, di Nino Costa (Donne che imbarcano legna al porto di Anzio) esercita enorme influenza sui Macchiaioli (Telemaco Signorini, Uliveta d'Antignano), agli albori della ricerca che li condurrà in pochissimo tempo a scoprire le potenzialità espressive e di sintesi insite alla "macchia".

Sezione seconda
Presentando per la prima volta in Toscana un nucleo importante di opere di Gustave Courbet, la mostra si propone di evidenziare – sul filo degli scritti di estetica di P.J. Proudhon - quegli aspetti della poetica del caposcuola del Realismo con i quali i Macchiaioli si rapportarono analogicamente nel corso del loro lungo cammino: l'amore per la natura osservata e indagata anche nei suoi aspetti più reconditi e nascosti; il concetto di "verità", in base al quale l'arte deve immergersi nella realtà del mondo contemporaneo, borghese o rurale che sia e farsi espressione del sentimento della propria epoca; la destinazione sociale della pittura; la semplicità e l'essenzialità del mezzo espressivo (Paysanne endormie, Cervi sulla neve, I bracconieri).

Sezione terza
La vita contemporanea irrompe nelle opere dei Macchiaioli. Essi cercano nella realtà circostante il motivo che accenda la fantasia poetica: un effetto di luce-ombra in un angolo di campagna, il controluce di un portico che si apre sulla campagna assolata, il bianco di un bucato steso al sole. La stessa oggettività di analisi si appunta sulla fatica dei moderni prometei che issano contro corrente, lungo l'Arno un'imbarcazione (Telemaco Signorini, L'alzaia), o sul carro rosso abbandonato al tramonto in mezzo alla campagna arida di Castiglioncello (Giuseppe Abbati, Carro e bovi nella Maremma toscana). Verità, carattere, sentimento sono i principi dell'estetica del Realismo che orientano la ricerca dei Macchiaioli (Silvestro Lega, La visita - Giovanni Fattori, Criniere al vento, Cavalli nella pineta di Tombolo).

Sezione quarta
Sul finire degli anni Sessanta dell'Ottocento la società artistica toscana che fa capo al gruppo storico dei Macchiaioli, si apre all'influenza del Naturalismo internazionale. Sono soprattutto gli epigoni del movimento a stemperare il rigore etico sotteso alla "macchia" in un poetico "generismo" (Niccolò Cannicci, Il girotondo, Cristiano Banti, Filatrici di paglia della Valdelsa, Francesco Gioli, Il Monte di Pietà), complice le mutate condizioni politiche e ideologiche. Ad instradare la generazione dei "tardomacchiaioli" (Cannicci, Gioli, Ferroni, Tedesco) sono proprio i loro maestri, Signorini, D'Ancona, Banti.

Sezione quinta
Negli anni Ottanta Fattori, Signorini, Lega pur rimanendo fedeli ai temi precipui del Realismo, tendono a sviluppare nei loro individuali percorsi, le proprie singole peculiarità.
Signorini dal momento naturalistico di Settignano (Sulle colline a Settignano, Bambini colti nel sonno) approda nella tarda attività di Riomaggiore (Tetti a Riomaggiore, Sulla terrazza a Riomaggiore) , ad una sempre maggiore tipizzazione dei volti e delle situazioni, dando maggior valore al "carattere".

Sezione sesta
Stremato dalla lunga sofferenza fisica e morale, Lega trova riparo al Gabbro, presso la famiglia delle Bandini (La lettura, le figlie del generale Bandini). La sua produzione di questi ultimi anni, dedicata per lo più alle donne del luogo, le Gabbrigiane (Gabbrigiana in piedi), è caratterizzata da una forte carica spirituale capace di trasfigurare quei volti. Partendo da una configurazione geografica, da un tipo sociale, la vena poetica leghiana assurge ad un apice di lirismo (Ritratto di giovane donna del Gabbro), quasi riscattando le premesse positiviste e aprendo di fatto al Novecento.

Sezione Settima
Estraneo o quasi alla temperie del Naturalismo, Fattori si erge solitario nello scenario della sua Maremma (La marcatura dei puledri in Maremma, Maremma toscana, Butteri e mandrie in Maremma). Nel realismo integrale dei grandi quadri maremmani, egli verrà affermando il senso conoscitivo della forma.
Il suo rigore, la sua toscanità che non è vernacolo, ma sentimento di appartenenza ad un territorio e ad una civiltà (Viale Principe Amedeo, La scolarina), appaiono sin da questo momento, un faro per il Novecento (La Libecciata, Tramonto sul mare).

Il catalogo
La mostra, promossa dal Centro per l'arte Diego Martelli di Castiglioncello con la collaborazione della Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, sarà corredata di un ricco catalogo edito da SKIRA e curato da Francesca Dini, con gli interventi di Cosimo Ceccuti, di Piero Dini, e di J.J. Fernier studioso di G. Courbet. Ricche e documentate schede critiche di Silvestra Bietoletti e Rossella Campana accompagneranno le opere, facendo luce su un percorso per molti tratti ancora inedito, documentato per l'occasione da splendidi dipinti non più visti da tempo e da alcuni inediti.
Ampi stralci dagli scritti di Proudhon e di Courbet verranno tradotti per l'occasione e presentati in appendice, unitamente alle riflessioni sul Realismo di Diego Martelli, di Telemaco Signorini e di Giuseppe Abbati.

Immagine: Giovanni Fattori, La scolarina, 1893, olio su tavola cm 25x17, collezione privata

Ufficio Stampa Cristina Pariset
Tel. 02 4812584 fax 02 4812486 – e mail: cristina.pariset@libero.it

Ufficio Stampa Skira Mara Vitali Comunicazione – Lucia Crespi
Tel. 02 73950962 fax 02 70005403 - e mail: arte@mavico.it

Informazioni:
Ufficio Cultura Comune di Rosignano M.mo Tel. 0586 724287 – 297 fax 0586 724286
Centro per l'Arte Diego Martelli Tel. 0586 759012
http://www.comune.rosignano.livorno.it
serviziculturali@comune.rosignano.livorno.it

Organizzazione Comune di Rosignano M.mo – Assessorato alla Cultura
Centro per l'arte Diego Martelli

sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi
con il Patrocinio della Giunta Regionale Toscana
con la collaborazione della Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti in Firenze

Coordinamento Vincenzo Brogi; Valeria Tesi - Comune di Rosignano M.mo

Comitato scientifico Cosimo Ceccuti, Francesca Dini, Piero Dini, Jean – Jacques Fernier, Maria Vittoria Marini Clarelli, Carlo Sisi.

Catalogo Skira con saggi di Cosimo Ceccuti e Piero Dini, Jean – Jacques Fernier
schede critiche di Silvestra Bietoletti e Rossella Campana

In collaborazione Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno
con Fondazione Corriere della Sera
Con il sostegno di REA - Rosignano Energia Ambiente
COOP - Unicoop Tirreno

Inaugurazione 16 luglio 2005 ore 17.30

Castello Pasquini, Piazza della Vittoria - Castiglioncello (Livorno)

Prezzo biglietto intero € 6,00; ridotto € 4,00
E' previsto il biglietto ridotto per le persone in età superiore a 65 anni, per i ragazzi in età compresa tra 6 e 18 anni, per gruppi di adulti, soci TCI e soci Coop
Gruppi di studenti € 2,50 Gruppi: minimo 10/massimo 25 persone
Per i gruppi è consigliata la prenotazione.
Prenotazione obbligatoria per le visite guidate (tel. 340-4962717)

Orario Dal 17 luglio al 4 settembre
Tutti i giorni: 16.00 – 24.00 Chiuso il Lunedì
(lunedì 15 agosto aperto)

Dal 6 settembre al 1 novembre
Tutti i giorni: 9.00 – 19.00 Chiuso il lunedì
(lunedì 31 ottobre aperto)

La biglietteria chiuderà un'ora prima della mostra

IN ARCHIVIO [33]
Mario Schifano 1960-1970
dal 19/7/2013 al 5/8/2013

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede