Elda Vitale - curatore della mostra
Promenade dans la reverie
Promenade dans la reverie
Queste opere, iniziate come una lunga passeggiata nell’immaginazione e nella riflessione durante il soggiorno dell’artista a Villeneuve, ridente borgo della Svizzera Francese, nella splendida cornice del lago Leman, sono state completate solo alla fine del 2004 e sono presentate per la prima volta in questa mostra di Orbetello, ridente cittadina che come nei sogni anch’essa sembra cullarsi nella incantevole laguna che unisce l’entroterra al Monte Argentario, ove Luvit risiede.
L’elemento acqua e la poetica creativa stimolata da queste due perle naturali sembrano gemellare le due magnifiche cittadine.
Tutte le opere sono titolate in francese in omaggio alla radice creativa e presentate nella laguna del Monte Argentario ove si è completata la ricerca.
Luvit vuole ricordarci che viviamo in un mondo ove le sovrastrutture culturali ereditate come fondamenta dei valori, progressivamente si stanno trasformando sotto l’incalzare delle strategie che conducono l’ “homo consumens†verso l’inesauribile ed ormai irrinunciabile filosofia di vita costruita sull’avere, generando la scienza del male, della violenza, dello inumano,dell’isolamento, dell’emarginazione e della smodata ricchezza associata al suo potere e della fame endemica.
L’empatia si esaurisce progressivamente lasciando spazio a sistemi sempre più organizzati ove l’uomo diviene predatore accanito ma, contemporaneamente, preda indifesa.
Di fronte a questo mondo si può scoprire in se stessi l’Essere del pensiero liberandoci dell’inumanità , della nega- tività e quindi delle incombenze del reale.
Attraverso l’immaginazione, grazie alle sottigliezze della funzione dell’irreale, ritorneremo al mondo della sicurezza, al mondo dell’essere fiducioso, al mondo proprio della rêverie.
La rêverie è un fenomeno della solitudine, un fenomeno che ha origine nell’animo del “sognatoreâ€. L’anima non vive ai ritmi del tempo ma trova riposo negli universi che la rêverie immagina. La capacità della rêverie è di mettersi a contatto con l’ Universo.
In ogni presa di coscienza vi è crescita dell’Essere, un aumento di Luce, una Rinascita.
La pittura è una forma di scrittura. La rêverie esiste già di fronte ad una tela bianca. Il pennello è un organo del cervello: segni e colori si compongono e si ordinano sottratti alle emozioni della rêverie. Nella nostra rêverie si forma un mondo che è il nostro esclusivo mondo. Da questo mondo fantastico e sognato apprendiamo le possibilità del nostro essere in un universo che è il nostro. C’è del futurismo in ogni universo sognato.
Joé Bousquet ha scritto:
« Dans un monde qui naît de lui, l’homme peut tout devenir »
La rêverie a differenza del sogno (rêve) non si racconta. Per comunicarla bisogna scriverla ed il pennello è una penna adatta. Il suo cogito che sogna ha immediatamente il suo cogitatum di cui il dipinto diviene rappresentazione e stimolo universale.
La rêverie ci aiuta ad abitare il mondo, a comprendere l’infelicità del reale, a capire l’uomo nel suo intimo sempre più tormentato. Elda Vitale
Salette del Frontone
Piazza della Repubblica - Orbetello (Grosseto)