Di bianco e di nero. Sculture prive di testa e senza arti, studi e porzioni di figura umana come reperti archeologici. La ricomposizione dei frammenti plastici ci conduce ad osservare nel corpo ritratto un'anima permeata di erotismo.
Di bianco e di nero
Corpi bianchi e corpi neri modellati con docile e maniacale cura del dettaglio dal giovanissimo Francesco Galgani: sculturine prive di testa e senza arti, studi e porzioni di figura umana come reperti archeologici che catturano la nostra memoria. La ricomposizione dei frammenti plastici, presa in visione da Francesco Galgani, ci conduce ad osservare nel corpo ritratto un’anima romantica permeata di sentimentale erotismo. Nessun velo ai suoi nudi, nessun pudore, nessuna morale traspare dalle sue microsculture; poste su piedistalli di freddo marmo e avvolti da fievole luce come in un museo o in un palcoscenico, protette da una teca o da un volume a cilindro trasparente, le sue opere impongono un punto di vista che conduce alla dolcezza della forma.
Irriverente, Galgani usa un materiale ingannevole, che rimanda ad una più pregiata opera in marmo o in porcellana, e lo tratta con lo stesso senso di storia, di durevolezza nel tempo.
Una scelta inconsapevolmente audace e coraggiosa, che libera le sue creature incomplete dalla sola idea di archeologico e fossile, restituendo loro una segreta vitalità sensuale ed erotica. E’ chiusa qui la piccola grandezza dell’artista, in questo gioco delicato di microemozioni.
Galgani realizza per questa piccola esposizione presso la Galleria Arte Arte una quindicina di microsculture utilizzando plastilina bianca e nera e creando una serie di fotografie delle stesse opere che ci dimostrano che il suo lavoro non è finito, ma che comincia dal liberarsi della materia presa in prestito per continuare ad indagarne le forme.
Colpisce la sua naturale propensione all’analisi meticolosa: le sue foto impongono un punto di vista, il corpo modellato viene indagato da angolature diverse e con diversi effetti di luce: il soggetto “scaldato†dallo scatto fotografico restituisce ancora nuove sensazioni.
Galgani, poco più che ventenne, traccia piccoli solchi che hanno già una matrice indelebile; con quella semplice severità che nasconde la sua l’anima progettuale, interpreta lo studioso accanito di archeologia contemporanea e l’amante audace di libertà sensuale, manifesta nelle sue fotografie e nelle sue sculture quella intensità emozionale che viene dalla visione schietta dell’amore.
Arte e Arte - Galleria d'Arte Contemporanea
Via Roma 36 - Colle di Val d'Elsa (Siena)