Umanita' Artificiale. La mostra raccoglie una serie di lavori ispirati a forme e volumi di oggetti, spoglie, reliquie di manichini dalle fattezze umane. Un viaggio dentro la pittura per scoprire come tradurre in immagini le emozioni provocate da oggetti e involucri, un tempo riempiti di vita.
Umanità Artificiale
a cura di Pedro Cano
Dall’8 al 24 settembre la Fondazione Stelline di Milano ospita la mostra
personale di Michela Zasio, artista veneta che da anni ormai vive
stabilmente a Roma. Il ciclo ArteAntologia prosegue così con una pittrice
proveniente da quella parte del mondo dell’arte che, al di là dei circuiti
commerciali, persegue con serietà la sua ricerca pittorica. L’occasione
ricompone a Milano un legame tra la nostra città e il grande artista Pedro
Cano, di cui la Zasio è allieva, che ha presentato due anni fa alle Stelline
un’importante antologica.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione delle Stelline con il patrocinio
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia,
della Provincia di Milano e del Comune di Milano.
La mostra raccoglie una serie di lavori ispirati a forme e volumi di
oggetti, spoglie, reliquie di manichini dalle fattezze umane. Queste opere
sono un viaggio dentro la pittura per scoprire come tradurre in immagini le
emozioni provocate da oggetti e involucri, un tempo rivestiti o riempiti di
vita e oggi, inanimati e abbandonati, che raccontano silenti storie di
uomini. Scrutare e vedere come la luce lavora dentro le cuciture sdrucite di
un vecchio manichino disfatto, indagare le ombre di pezzi tenuti insieme da
fili consunti riverberati dal sole, cogliere in un busto la deformità di un
corpo costretto da cinghie di cuoio e acciaio, non è solo un esercizio
estetico. Significa superare la materia per cercare lo spirito dell'uomo,
come una novella archeologa in cerca delle tracce dell’umanitÃ
contemporanea.
Come racconta Pedro Cano, che cura la mostra, «il risultato del suo lavoro è
di alta intensità e il colore in questa serie di lavori si è arricchito
enormemente. Si parte dai toni grigiastri e cupi per arrivare ad
intensissime tinte rosse, verdi o blu, che evocano un misto tra il mondo
fauve e la cultura della pop art. Credo che in questo momento il lavoro di
Michela Zasio stia maturando e cercando immagini sempre più potenti e
scarne. È qui l'importanza del suo percorso».
Nel testo pubblicato in catalogo Tommaso Strinati, descrivendo il lavoro
della Zasio, annota che in esso «si evolve la tecnica ma si evolvono anche i
contenuti con una vena ironica che sembra prendere piede in questa
carrellata di oggetti improbabili, ma dalle forme curiose».
Catalogo edizioni Pegasus in mostra.
Inaugurazione: mercoledì 7 settembre, ore 18.30
Fondazione delle Stelline
corso Magenta 61 - Milano
Orari: lunedì ore 14/19; dal martedì al sabato ore 10/19; chiuso domenica e
festivi
Ingresso libero
UFFICIO STAMPA
Alessandra Klimciuk
CLP Relazioni Pubbliche
press@clponline.it