Il non reale 1955 - 2005. Collettiva. La mostra propone un percorso nei vari esiti che l'astrattismo ha prodotto in Italia negli ultimi 50 anni, scegliendo 35 artisti: da Accardi a Mastroianni, dalle linee di Scanavino, Maggia e Galvano alle sperimentazioni di Griffa, Carena e Giacone, con scelte che tendono all'informale come Ruggeri,Bulgarelli e Dangelo, fino all'ultima generazione con Addis, de Palo e Cecchini.
Il non reale 1955 - 2005. Collettiva
E' sempre difficile proporre al pubblico una mostra che abbia per fil rouge
l'astratto, che per antonomasia è un'arte senza pubblico, senza riferimenti alla
natura, di ostica comprensione e interpretazione. La sua difficile indole è data
dall'essere non reale, non rappresentare il mondo che ci circonda, creare immagini
che non riusciamo a riconoscere in nessuna nostra precedente esperienza, nella
libera composizione di linee, forme, colori.
Parla direttamente al nostro inconscio,
all'anima, da distanze siderali, e ci fa riflettere, prendere contatto con le più
remote lande del nostro Io, come in una lunga, profonda meditazione. E la mostra
della Galleria Arteincornice, dopo un lavoro nell'ultimo anno che ha presentato
esposizioni sul tema del paesaggio e della figura, rivelando l'enorme ricchezza e
varietà della propria collezione, propone ora un percorso che si snoda nei vari
esiti che l'astrattismo ha prodotto in Italia negli ultimi cinquant'anni, scegliendo
35 artisti di chiara fama nazionale e internazionale.
Nomi di spicco della più
grande tradizione astratta italiana, da Accardi alla pittoscultura di Mastroianni,
dalle semplici linee di Scanavino, Maggia e Galvano alle sperimentazioni di Griffa,
Carena e Giacone, con scelte che tendono all'informale come Ruggeri, Bulgarelli e
Dangelo, fino ad artisti di ultima generazione come Addis, de Palo e Cecchini.
L'intento è quello di far avvicinare il pubblico a questo genere, a dar loro le
chiavi di lettura che gli permettano di apprezzare gli elementi di queste
composizioni che hanno f10 - 30 settembre 2005orse riferimenti nelle dimensioni dell'inconscio, nei
labirinti della mente che diventano dedali di sentieri sulle tele, geometrie, forme
elementari come un ritorno all'ordine oppure il caos interiore così urlato da uscire
fuori di sé.
Immagine: Luigi Mainolfi, senza titolo, 1988
Inaugurazione: 10 settembre 2005 ore 17
Arteincornice
Via Vanchiglia, 11/c - Torino