In mostra quarantadue fotografie a colori di grande formato e cinque mappe della citta' di Sofia. L'artista si immerge nell'esistente e restituisce – tramite le sonnerie - un insolito frammento del mondo, cogliendo tutta la poesia nascosta negli oggetti d'uso comune.
Sonnerie
Si inaugura sabato 10 settembre alle ore 18.00 presso il Centro di Cultura La Medusa di Este, la mostra fotografica “Youliana Manoleva - Sonnerieâ€. Promossa dal Centro di Cultura La Medusa e dal Comune di Este – Assessorato alla Cultura, patrocinata dal Ministero della Cultura e Turismo della Bulgaria e dalla Provincia di Padova, la mostra sarà presentata da Guido Bartorelli (ricercatore in Storia dell’arte contemporanea, Università di Padova) ed Enrico Gusella (coordinatore del Centro Nazionale di Fotografia del Comune di Padova).
La rassegna è costituita da quarantadue fotografie a colori di grande formato e da cinque mappe della città di Sofia che documentano il percorso intrapreso dall’artista. Il suo occhio ha esplorato, in una indagine visiva, la “vita†delle sonnerie, la loro evoluzione e trasformazione; tornando negli stessi luoghi e nelle stesse vie a distanza di anni, Youliana Manoleva sviluppa un’indagine diacronica che documenta il restauro e l’edificazione, l’immobilità e il transito, scoprendo che l’esistenza si agita anche ad un livello invisibile.
Gli scatti in mostra diventano così ricerca di quei particolari quotidiani, spesso banali, che costituiscono la nostra realtà e che ne celano, inaspettatamente, l’intima bellezza. Youliana Manoleva si immerge nell’esistente e restituisce – tramite le sonnerie - un insolito frammento del mondo, cogliendo tutta la poesia nascosta negli oggetti d’uso comune, nelle pieghe di una materialità che sembra non lasciare spazio alla dimensione impalpabile del sogno.
Le fotografie esposte risvegliano invece l’immaginazione e portano a chiedersi chi abiti in quelle case, quali storie si nascondano suonando quel campanello e varcando un anonimo portone d’ingresso. Le sonnerie aprono uno spiraglio che permette al passante di scorgere un mondo privato, intimo e solitamente celato. I campanelli, riutilizzati e camuffati da diverse persone, ne tradiscono l’indole, la cultura e le origini; non solo caratterizzano l’abitazione, il luogo eletto della vita privata, ma permettono di risalire alla sua identità .
Le sequenze tematiche in cui si articola la ricerca di Youliana Manoleva sono state realizzate durante i suoi viaggi attraverso l’Europa e creano una curiosa rassegna dei tanti modi di essere campanello in Bulgaria, Turchia, Italia, Francia… Seguendo il percorso dell’artista, lo spettatore può osservare come lo scorrere del tempo agisca sulla materia, i segni che lascia, il rinnovarsi dei cicli che incidono tangibilmente il loro passaggio sugli oggetti. I campanelli diventano così pretesto per indagare il paesaggio urbano e le sue trasformazioni, in una sorta di fascinazione per la bellezza spontanea operata dal caso. Le sonnerie, abbandonate all’inesorabile incedere del tempo e all’azione degli agenti atmosferici, perdono la loro funzione e rivelano la propria essenza-assenza estetica, mutando nel significato e trasformandosi in forme anomale quanto inaspettate.
Biografia
Youliana Manoleva nasce a Sofia. Nel 1984 si laurea all’Accademia di Belle Arti della stessa città e, dopo un breve percorso professionale, si colloca fra i più interessanti giovani artisti della Bulgaria.
Si dedica alla pittura come vocazione originaria e inizia la sua attività con le personali nelle gallerie di Sofia: Galleria Rakovsky 108 (1987), Galleria dei Poeti Bulgari (1989), Galleria SBH (1990). E’ stata selezionata per numerose mostre rappresentative della Bulgaria in Austria, Germania, Grecia, Francia, Israele, URSS.
E’ tra i fondatori di “Gruppo 33â€, con cui espone nella Galleria Rakovsky 125 a Sofia (1990-1992). Partecipa a mostre nazionali e internazionali tra cui: Stampa d’Autore a Sofia (1987), Biennale Internazionale di Grafica a Varna (1987- 1989), Art of Today a Budapest (1990), 5th Int. Portrait Triennal a Radom (1990) e Grafica Bulgara in URSS.
Nel 1990 si trasferisce in Italia, stabilendosi a Padova dove vive e lavora tutt’ora. Il passaggio nel nuovo contesto si traduce in un ulteriore punto di partenza, a cui seguono molte esposizioni in gallerie private, spazi istituzionali ma anche alternativi, a Padova, Abano Terme, Venezia, Roma, Ferrara, Lecco, e all’estero in Canada, Egitto, Germania, Inghilterra, Macedonia, Polonia, Ungheria e USA. Nel tempo l’opera dell’artista assume configurazioni diverse, spaziando dalla pittura e collage alla scultura, passando attraverso diverse tecniche grafiche (serigrafia, litografia, incisione) e alla ceramica Raku, fino alla ricerca concettuale e documentaria rappresentata dalla fotografia.
Espone in numerose mostre personali, in Italia e all’estero: Eccentrico, Spazio Miramare di Verona (2004), Le Raku de l’étè, Galerie l’Évènement di Vallauris (2003) per la scultura Raku; Metamateria nella Galleria Mari Arte Contemporanea di Imbersago (2002) e “Opera al nero – Das Werk in schwarz†Pescheria Vecchia a Este, Oratorio di S. Rocco a Padova e Haus Wittgenstein di Vienna (2001 - 2003) per le installazioni di scultura e pittura.
Numerose anche le partecipazioni a mostre collettive e manifestazioni internazionali: TransCultural Exchange’s Tile Project in 21 luoghi del mondo, 3rd Int. Biennial Miniature Art in Polonia (2004), 6th Int. Miniature Art Biennial in Canada (2003), Contatti/contagi a Este (2001) e Arte oggetto a Buja (2001), 6th Int. Art Triennale Majdanek in Polonia (2000), 3rd Int. Drawing Biennial Raciborz in Polonia (2000), 3rd Int. Graphic Triennal Bitol in Macedonia (2000), 5th Int. Biennial for Ceramies, al Cairo (2000).
Accompagna la mostra un catalogo a cura di Enrico Gusella e Valentina Mai, con testi di Guido Bartorelli e Enrico Gusella.
Centro di Cultura La Medusa – Ex Collegio Vescovile
Via Garibaldi 23 - Este
Orario: giorni non festivi 17.30/19.30
Ingresso libero