Opere di Luca Viviani. Intervento di Sandro Carotti. Una mostra che mette in relazione parola e immagine; linguaggio sonoro e visivo, è un'operazione concettuale che cerca di stabilire un rapporto dialettico tra materia e memoria. Un'operazione decisamente contemporanea, basti pensare alla multimedialità della comunicazione moderna, ma al tempo stesso una rivisitazione della grande tradizione storica e mitologica del passato.
Opere di Luca Viviani. Intervento di Sandro Carotti.
Una mostra che mette in relazione parola e immagine; linguaggio sonoro e
visivo, è un'operazione concettuale che cerca di stabilire un rapporto
dialettico tra materia e memoria. Un'operazione decisamente contemporanea,
basti pensare alla multimedialità della comunicazione moderna, ma al tempo
stesso una rivisitazione della grande tradizione storica e mitologica del
passato.
Il tema scelto è la rappresentazione di alcuni canti dell'inferno dantesco.
Alle opere esposte e alle voci che le animano abbiamo voluto aggiungere un
elemento teatrale legato al costume, inteso come moda, per caratterizzare
meglio il rapporto tra l'inferno della commedia e l'Inferno della moderna
metropoli. Gli attori che popolano le bolge dantesche sono dei manichini
che, congelati in pose plastiche e vestiti con capi originali della
collezione "The Tailored Cashmere" di Giovanni Galli, simboleggiano il
peccato più in voga della società contemporanea; quello della vanità e
dell'apparenza. Queste presenze metafisiche dialogano teatralmente, in forma
allegorica, con le opere di Luca Viviani, alla maniera di certi rebus
pubblicati sulla "Settimana Enigmistica", pietre miliari (infernali) che
indicano al visitatore un percorso senza inizio né fine. Lo spettatore
continuamente richiamato dalle voci dei dannati, evocate dalla voce di
Sandro Carotti che si moltiplica contemporaneamente su sette tracce sonore
concepite insieme a Vanni Cassori, su una base di suoni e musica ambientale.
In questa sorta di babele visiva e sonora, lo spettatore proverà un senso di
smarrimento e come moderno Dante ripenserà alla celebre terzina d'apertura
della prima cantica: "Nel mezzo del cammin di nostra vita...". Le vetrine
infernali, allestite in Galleria Parchitelli, sono la messa in scena di una
"natura morta" rappresentata in quattro dimensioni, considerando la voce e
la musica come gli elementi spazio-temporali della memoria che completano e
chiudono il quadro complessivo. Sandro Carotti
Questo evento si è potuto realizzare grazie a un'idea di Cinzia Donnini
Melchionne e con la collaborazione di Alessandra Parrini che, con intuito e
determinazione hanno messo insieme tutti gli elementi utili per realizzare
la mostra. Un grazie a Giovanni Galli, che ha avuto fiducia in questo
progetto e negli artisti che lo hanno sviluppato, sponsorizzando tutta
l'operazione e proponendosi creativamente con i suoi suggerimenti e la
propria collezione che qui è esposta in modo intelligente, in quanto diventa
un elemento teatrale e parte integrante dell'idea. Grazie a Stefania
Parchitelli che ci ha accolto nella sua galleria.
Situazioni infernali
Ignavi
Golosi
Astuti
Suicidi
Traditori
Eretici
Lussuriosi
Inaugurazione mercoledì 6 dicembre 2000 ore 19
orario mostra: martedì a sabato 15.30 -20.00
La mostra si può visitare la mattina su appuntamento
GALLERIA PARCHITELLI
Via Fra G. Angelico 52 Firenze, tel. e fax +39 055671100