Franca Prati- Galleria d'Arte Moderna
Corpi e derivati. La mostra e' il risultato di un progetto che combina fotografia, pittura, disegno, scrittura automatica, macchie e schizzi vari.
Corpi e derivati
Il progetto “Corpi e derivati†prende forma all’inizio del 2003.
Il mio percorso artistico, fino a quel momento legato essenzialmente alla pittura e al disegno, aveva appena trovato nel linguaggio della computer grafica una svolta decisiva.
L’unione e la conseguente elaborazione digitale di immagini fotografiche prese da riviste di largo consumo (moda e costume, cinema, sport, erotismo ecc.) con quelle più specifiche relative al mondo della medicina (odontoiatria su tutte, ma anche dermatologia, oculistica e ortopedia) diede vita ad una prima serie di foto-illustrazioni sulla trasformazione, alterazione e disfunzione del corpo umano.
Giusto quell’estate - dopo aver conseguito il diploma di laurea all’Accademia delle Belle Arti di Palermo, con una tesi su Francis Bacon intitolata “Camere con vista sull’uomo†- intrapresi il servizio civile presso il reparto ortopedico dell’ospedale “Umberto I°†di Siracusa.
Quell’esperienza mi diede la possibilità di assistere direttamente ad alcuni interventi chirurgici (amputazioni, meniscoscopie, ricostruzioni ossee e tendinee, ecc.) che influenzarono ancor di più la mia ricerca artistica, incoraggiandola.
Già da bambino, sfogliando l’enciclopedia medica di famiglia, avvertivo assieme al disgusto per quelle immagini fredde e crudeli di infezioni, ustioni e deformità , una fascinazione inspiegabile quanto sincera. Con gli anni sono riuscito ad assorbire quelle contrastanti sensazioni integrandole oggi nei miei lavori.
“Corpi e derivati†è il risultato di questo mio percorso artistico e privato, un progetto che combina fotografia, pittura, disegno, scrittura automatica, macchie e schizzi vari. Le foto-illustrazioni che ne derivano si presentano pertanto come una sorta di agglomerato visivo capace di racchiudere tutte le forme d’espressione a me attinenti.
La disgregazione dei contorni, la visibilità dei pixel, la diversa luminosità delle carni sono elementi fondanti che non ho mai considerato come difetti. Un’immagine troppo pulita è altrimenti un’immagine troppo debole.
Per quanto riguarda le dimensioni, la media dei miei lavori rientra nella misura 30x45, preferendo solo in rari casi il 50x70. Non sono contro la gigantografia, per carità , ma visti i soggetti e gli argomenti da me trattati, credo semplicemente siano queste le giuste dimensioni per una più intima interazione tra opera e spettatore.
Inaugurazione: 15 settembre 2005, ore 18,00
Teatro Garibaldi
Via Castrofilippo 30 (angolo Piazza Magione) - Palermo