Della Natura, dell'uomo. Di segni e Fotografie. La mostra riflette un approccio e un utilizzo della fotografia intesa come metodo di indagine e non piu' solo come rappresentazione; una fotografia che si mantiene sempre sul confine della distinzione espressione/rappresentazione.
Della Natura, dell'uomo. Di segni e Fotografie
Marco Vincenzi torna ad esporre nella terra della libertà a distanza di un decennio dalla sua ultima mostra “Donodidonnaâ€, realizzata insieme a Jean Franco Bernucci nel dicembre 2004 alla Galleria ex Chiesetta di Sant’Anna, e torna con un lavoro sicuramente più maturo, o meglio, frutto di una maturità raggiunta, che riflette un approccio e un utilizzo della fotografia intesa come metodo di indagine e non più solo come rappresentazione; una fotografia che si mantiene sempre sul confine della distinzione espressione/rappresentazione, come il linguaggio contemporaneo ci ha ormai abituato ad osservare nell’arte.
Si tratta di un periodo da lui stesso definito come quello "...della presa di distanza dalla gioventù...†dove l’autore dice di essersi dedicato ad "...una continua riflessione sul rapporto natura/cultura...†nella logica offertaci anche da Italo Calvino quando scrive: “Intorno alla casa del signor Palomar c’è un prato. Non è quello un posto dove naturalmente ci dovrebbe essere un prato: dove il prato è un oggetto artificiale, composto da oggetti naturali, cioè erbe. Il prato ha come fine di rappresentare la natura, e questa rappresentazione avviene sostituendo alla natura propria del luogo una natura in sé naturale ma artificiale in rapporto a quel luogoâ€, ma anche all’osservazione di Sé nella natura attraverso una serie di disegni che, come lui stesso dice, sono frutto di “...un onanistico modo di badare a me stessoâ€.
La ricerca di nuovi equilibri fra l’artificiale e il naturale viene mostrato attraverso un metodo che, nel tempo, si è sempre più avvicinato alla necessità del rigore espresso dalla scuola americana dei New Topographics, senza però riconoscersi totalmente in essa. Il suo approccio, pur partendo da uno sguardo preciso che intende indagare, per conoscere, con minuziosa attenzione l’esistente è, nella prima parte della mostra, giocoso e ironico (soprattutto nella realizzazione finale), ma poi va assumendo sempre maggiore rigore formale, fino alla stanza del suo “privato†dove l’autore abbandona la fotografia per il disegno. Si potrebbe dire che usa la fotografia per portare sé allo scoperto, prima di tutto di fronte a se stesso poi di fronte al pubblico che l’osserva, con uno spirito voyeuristico, che è un’intrinseca proprietà di ogni fotografo.
In mostra, sarà disponibile il catalogo, la cui pubblicazione è stata curata di Marina Turci e realizzata
dalla Ramberti Arti Grafiche di Rimini, stampato in 400 copie numerate e firmate dall’autore.
Marco Vincenzi è nato a Fano (PU) nel 1958 e vive da quasi vent’anni a San Marino, nel Castello di Borgo Maggiore. Info: http://www.marcovincenzi.com
Inaugurazione. venerdì 16 settembre ore 18
Logge dei Balestrieri
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino
Orari: Lunedì - Venerdì : 10 – 17 / Sabato – Domenica : 10 – 18