L'artista inizio' la sua ricerca negli anni '60 ed e' tra i protagonisti dell'arte concettuale. Il suo lavoro indaga lo spazio e il sistema operativo dell'arte. Il linguaggio per Barry e' uno strumento focale, in particolare le parole sono scelte per la loro indeterminatezza e capacita' evocativa e attinte da una lista di circa 200 vocaboli selezionati. In mostra nella sala principale un'installazione su superfici specchianti, nella seconda sala la video proiezione di un breve film
La Galleria Massimo Minini è lieta di presentare la personale di Robert Barry (NY
1936).
Robert Barry inizia la sua ricerca intorno alla metà degli anni Sessanta e subito
si afferma tra i protagonisti dell'arte concettuale. Il suo lavoro indaga lo
spazio e il sistema operativo dell'arte. L'interesse dell'artista per lo spazio
nasce dalla conseguenza inevitabile del vivere quotidiano, del muoversi,
dell'interagire nell'ambiente e assume per Barry un'accezione molto personale
legata al concetto di 'spazio mentale'. Se all'inizio l'artista predilige
materiali effimeri come gas, onde elettromagnetiche o ancora fili di nylon e
soprattutto la parola scritta - proiettata su una superficie oppure stampata su
biglietti di invito o su fogli di carta - con il tempo subentra l'impiego della
pittura, del video e di materiali come acciaio, specchi e granito. Barry opta
sempre per una scelta verso l'essenzialità e la purezza delle forme, non riducendo
però il suo lavoro ad un unico significato. Il suo atteggiamento è di completa
apertura verso il pubblico che è invitato a sperimentare l'opera d'arte. I
differenti media utilizzati servono proprio per coinvolgere il fruitore e per
creare tra lui e l'ambiente espositivo un dialogo profondo.
Il progetto che l'artista propone alla Galleria Massimo Minini è legato al
linguaggio e allo spazio specifico della galleria: nella sala principale parole
incise su superfici specchianti sono disposte sulle pareti laterali: SOMEWHERE,
UNTIL, BEYOND. termini dal carattere aperto, interrogativo, capaci di suggerire
riflessioni, di stimolare domande. La seconda sala è occupata da una video
proiezione, un breve film in bianco nero girato dall'artista lungo strade
americane. Ad intervalli regolari compaiono parole in sovrimpressione.
Il linguaggio per Barry, come per molti artisti dell'area concettuale quali Lawrence
Weiner, Joseph Kosuth, Art & Language, Ian Wilson, è uno strumento focale e
utilizzato nei modi più diversi. Per Robert Barry in particolare le parole sono
scelte per la loro indeterminatezza e capacità evocativa e attinte da una lista di
circa duecento vocaboli selezionati.
La prima personale dell'artista presso la Galleria Massimo Minini è del 1980,
seguita da una seconda nel 1990. Nel 2004 prende parte, con Tino Sehgal e Ian
Wilson, al progetto QU.3 curato da Luca Cerizza.
Inaugurazione sabato 24 settembre ore 18, fino a novembre 2005
Galleria Massimo Minini
Via Apollonio 68 - 25128 Brescia - Italy
La galleria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.30, sabato dalle 15.30 alle 19.30