Museo Michetti - MuMi
Francavilla al Mare (CH)
piazza San Domenico, 1
085 4912347, 085 817169 FAX 085 4912347
WEB
Robert Carroll
dal 22/9/2005 al 30/12/2005
dal Martedi' al Venerdi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00, Sabato e Domenica dalle 16.00 alle 19.00. Lunedi' chiuso

Segnalato da

Rosi Fontana - Ufficio Stampa




 
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22/9/2005

Robert Carroll

Museo Michetti - MuMi, Francavilla al Mare (CH)

Opere 1966-1976. Dalla collezione Alfredo e Teresita Paglione


comunicato stampa

Opere 1966-1976. Dalla collezione Alfredo e Teresita Paglione

a cura di Floriano De Santi e Alfredo Paglione

Si inaugurerà Venerdì 23 settembre alle ore 17,30 nelle sale del Museo Michetti (MUMI) di Francavilla al Mare (CH), una personale dell'artista americano Robert Carroll che presenta quaranta dipinti degli anni '60 e '70. Le opere, molte di grande formato, esposte negli anni passati in numerosi e prestigiosi musei e gallerie d'arte in Italia e all'estero, sono parte di tre rappresentativi, emblematici cicli pittorici dell'artista: gli "interrogativi", il mito di "Sisifo" e le "vedute di Roma".

La rassegna si avvale del Patrocinio della Regione Abruzzo, della Provincia di Chieti e del Comune di Francavilla al Mare ed è realizzata grazie anche al contributo della Fondazione Carichieti.

Tutte le opere, non esposte al pubblico da molti anni, provengono da un'unica collezione privata, quella di Alfredo e Teresita Paglione che hanno così costituito, dell'artista americano, un significativo nucleo di opere importanti della sua produzione. E, in particolare, di quegli anni che hanno visto l'esordio sulla scena italiana e internazionale della poetica artistica di Carroll, la cui intensità si fonda su una cifra pittorica molto ricca di articolazioni cromatiche, dense e umorali.

Carroll nasce a Painesville, nell'Ohio, nel 1934. Nel 1959 si trasferisce in Italia e, appena giunto, le sue opere suscitano il più vivo interesse da parte di illustri studiosi e di numerosi grandi scrittori e poeti del tempo, oltreché da parte della critica più autorevole, decretando al giovane artista americano un grande successo.

Le opere della mostra: "Robert Carroll, Grandi opere 1966-1976" presentate nei prestigiosi locali del Museo Michetti - dedicato a quello straordinario virtuosista di scene di vita e costumi abruzzesi del secondo Ottocento, Francesco Paolo Michetti - sono proprio di quegli anni in cui, Vasco Pratolini (1968), così descrive l'opera di Robert Carroll: ".la pittura di Carroll, benché lontana dal discorso magistralmente e razionalmente alienato d'un Bacon per esempio, mi sta bene, mi persuade. Non per la sua esplicita figurazione, è ovvio, quanto per i motivi ed etici e sociologici che essa sottintende. Una pittura così fortemente polemica e nello stesso tempo così misteriosamente allusiva. L'agglomerato di vegetazione e di cose, rivolto a sottolineare, ecco un punto che già mi spiega abbastanza, l'estrema solitudine dei suoi personaggi. L'uomo nel deserto dei beni di consumo, nella selva delle proprie inibizioni: la sua cattiveria e la sua rassegnazione. Una pittura che continuamente si riscatta dall'aneddotico col monumentale, che dilata l'apologia nel favolistico.

Di pittura intimamente e « squisitamente » americana. Cambiate le formulazioni, le strutture, i nessi ideologici, qualcosa che, per quel ch'io' intendo, mi sembra bruciare tutte le esperienze variamente internazionali e memorabili, da Pollock a Gorki, che scavalca la cronaca civile e l'eco charlottiana di Ben Shahn, per riallacciarsi a Hopper. Durante questi otto anni trascorsi in Italia in Europa, Carroll è stato come un ospite in mezzo a noi: un ospite attento, generoso e curioso della nostra realtà e della nostra cultura ma in continuo rapporto, e critico e affettivo, col suo mondo delle origini: la provincia dell' East North Central, dall'Ohio al Wisconsin, da Cleveland a Colombus a Madison, la sua tetra e fascinosa provincia, la sua borghesia timorata ed ambigua, la sua natura esaltante e condizionatrice. Delle quali, nel momento in cui egli se ne fa analista cogliendone l'immobilità e la noia, l'amabile riflessività e il retrivo conservatorismo, ne diventa uno storico, ci offre la misura di questo tipo di americano che più mette spavento quanto più lo s'identifica nella sua «innocente » ma pietrificata disumanizzazione. Ora credo di poter concludere che la inquietudine che i quadri di Carroll suggeriscono, va al di là della sua pittura, è un'inquietudine di ordine morale, propria dei nostri giorni, e che i suoi quadri ribadiscono in una maniera esemplare."

Salvatore Quasimodo presenta, invece, a New York per il Premio Guggenheim un giovanissimo Carroll con queste parole: " Il lavoro di questo giovane pittore americano stimola il mio interesse in due tempi: ad una prima superficiale occhiata la sua pittura mi sembra onirica, fantasiosa, lirica ma subito vedo apparire ben diverse intenzioni nella sua opera, e un preciso impegno trapela da certe fissità qua e là allucinate fino a rendere verosimili e scottanti. C'è qualcosa che riguarda l'uomo da vicino, dietro questa tecnica accattivante fitta di immagini e di colori. Richiamo a dimensioni metafisiche, sociali, psicologiche. Un segnale,un allarme. Mi pare allora che questa pittura di Carroll esprima una sintesi di un suo mondo che può sembrare oggettivo e irreale e viceversa fa sempre più parte di un effettiva realtà dell'uomo contemporaneo."

A Quasimodo e Pratolini si aggiungono in quegli anni, e negli anni successivi, importanti e significativi contributi sull'opera di Carroll da parte di grandi nomi della letteratura italiana quali Mario Tobino, Elio Vittorini, Raffaele Carrieri, Enzo Siciliano e Giorgio Bassani con cui, Carroll, scrive La Ferrara di Carroll.

La mostra di Francavilla verrà presentata in catalogo, edito da Vallecchi, da Floriano De Santi, direttore della Quadriennale di Roma per molti anni.

Dell'artista e sulla sua mostra De Santi scrive: ".una scena dell'artista non è mai solamente un racconto per figure, un pomeriggio che accende le pareti e gli oggetti di una stanza, non solo uno sprofondare negli oscuri recessi della coscienza, ma è uno spazio fantastico e misterioso, colmo di sorprese, di malinconia, di tempo passato e accumulato, di atti semplici e assoluti della vita."

Robert Willard Mc Intyre Carroll studia al Cleveland Institute of Art e alla Yale University, conseguendo nel 1957 la Laurea in Belle Arti. Per mantenersi agli studi svolge, come nella più classica delle tradizioni americane, svariati lavori: distributore di giornali, giardiniere, metalmeccanico, mediatore sindacale, imbottigliatore di birra, archivista, tecnico edilizio ma, nel contempo, ottiene anche numerose "borse di studio", fra cui nel 1957 due importanti Premi per la pittura, il Gunt Honorary Scholarship, bandito dal Cleveland Institute of Art ed il Louis Comfort Tiffany Scholarship bandito dalla Fondazione Tiffany.

Dal 1957 al 1959, presta servizio militare a Los Alamos, importante centro di ricerca nucleare degli Stati Uniti, impegnandosi come disegnatore tecnico specializzato nell'ambito dell'elettronica nucleare.

Nel luglio 1959, congedandosi dall'esercito, parte per l'Europa compiendo diversi spostamenti. Stabilitosi a Roma, nel 1960 sposa la scrittrice Simona Mastrocinque, figlia di Camillo Mastrocinque, regista cinematografico di molti indimenticabili film interpretati da Antonio de Curtis in arte Totò.

Dopo una prima esperienza pittorica collegata ad istanze di ricerca informale, a partire dalla metà degli anni Sessanta Carroll ritorna al linguaggio espressivo di una più congeniale figurazione influenzata dalla tradizione realista della pittura nord-americana ed incentrata sul tema dello snaturamento umano, della perdita dell'identità che produce una spazialità irreale capace di destabilizzare e disorientare.

L'artista ha realizzato dal 1969 ad oggi numerose edizioni di grafica, scenografie teatrali per il Teatro Stabile di Torino (1969) ed il Teatro Stabile di Roma (1980), documentari scritti e diretti da Enrico Crispolti, Attilio Bertolucci, Franco Simongini, Marisa Malfatti, Riccardo Tortora. Dall'inizio degli anni Ottanta vive e lavora a Ronchi, in Toscana.

Catalogo: Vallecchi

Inaugurazione 23 settembre ore 17,30

Museo Michetti
Piazza S. Domenico 1 - Francavilla al Mare (CH)
Orario: dal martedì al venerdi, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00; sabato e domenica, dalle 16.00 alle 19.00- lunedì chiuso
Ingresso: gratuito

Ufficio Stampa: Ku.ra, Rosi Fontana - t. 050-9711343, fax 050-9711317
e-mail: info@rosifontana.it

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