Abbazia di Rosazzo
Manzano (UD)
piazza Abbazia, 5
0432 753644
WEB
Novello Finotti
dal 23/9/2005 al 18/12/2005

Segnalato da

Abbazia di Rosazzo




 
calendario eventi  :: 




23/9/2005

Novello Finotti

Abbazia di Rosazzo, Manzano (UD)

Oltre i confini. Le metamorfosi tra dramma e poesia. La mostra si inserisce nella biennale 'Arte da Credere', ospitata ogni due anni nell'abbazia friulana. Sono esposte 19 sculture in marmo o bronzo, tutte di grandi dimensioni ed anche 5 nuovissime opere.


comunicato stampa

“Oltre i confini : Le metamorfosi di Novello Finotti tra dramma e poesia” è il titolo della personale dello scultore Novello Finotti che verrà inaugurata sabato 24 settembre, alle ore 18, alla presenza dell’artista all’Abbazia di Rosazzo (UD).

La mostra, organizzata dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo, si inserisce nella biennale “Arte da Credere”, ospitata ogni due anni nella suggestiva cornice dell’abbazia friulana. Gode del Patrocinio dei comuni di Manzano, Corno di Rosazzo, Remanzacco, Pavia di Udine, Chiopris-Viscone, Premariacco, Giovanni al Natisone e del Contributo della Regione Friuli Venezia Giulia.

Un’esposizione che rappresenta l’occasione e la cornice più adatta per festeggiare i 40 anni di carriera dello scultore veronese. È infatti negli anni Sessanta che Novello Finotti, dopo essersi evidenziato per le sue capacità artistiche e aver ricevuto i primi riconoscimenti, espone alla Armony Gallery di New York.

Seguono quindi una serie di presenze e partecipazioni collettive e personali a livello italiano e internazionale: Buenos Aires, Montevideo, Rio de Janeiro, San Paolo del Brasile, Tokyo, Osaka, Hong Kong, Berlino, Lugano sono alcune delle città in cui Finotti ha esposto e presentato le sue opere.

Fortemente significativo è il connubio tra la ricerca artistica di Novello Finotti e l’arte sacra, come dimostrano alcune opere significative: in Vaticano lo scultore ha realizzato nel 2001 il decoro in bronzo dorato per l’altare del beato Giovanni XXIII (2001) e successivamente, nel 2002, la statua in marmo di Carrara raffigurante santa Maria Soledad, fondatrice della congregazione spagnola Siervas de Maria collocata in una nicchia esterna della Basilica di San Pietro.

In terra veneta, e più precisamente a Padova, Finotti ha progettato e realizzato (1998-2001) il completamento della facciata della Basilica di Santa Giustina, con i tre portali bronzei e quattro grandi statue in marmo raffiguranti i simboli degli evangelisti, poste sulla facciata della chiesa.

Il felice incontro tra l’antichità e l’arte di Novello Finotti, tra la sua ricerca sull’uomo e sulla materia e la ricerca spirituale trova ora ulteriore conferma nell’esposizione all’abbazia di Rosazzo, un luogo intessuto di storia: risale infatti all’XI secolo, dopo l’arrivo dei monaci agostiniani, la costruzione della chiesa dedicata a san Pietro (inaugurata nel 1070).

Successivamente passò ai Domenicani che la tennero fino alla soppressione; e solo negli anni Settanta, grazie all’impegno del vescovo di Udine, mons. Alfredo Battisti, l’Abbazia di Rosazzo venne inserita tra le realtà da ristrutturare dopo il terremoto del 1976. Ora Rosazzo è un centro di spiritualità e di incontro interreligioso e dialogo ecumenico che vede periodicamente a confronto le chiese cristiane ortodosse di Grecia, Africa, Turchia, Serbia-Montenegro, Armenia, Bulgaria, Romania, Russia.

Con la biennale “Arte da credere” l’Abbazia intende offrire la possibilità al pubblico di ammirare opere dal pregiato valore artistico, ma dense anche di quel legame fra arte e fede che per molti artisti è la forma stessa dell’opera d’arte.

L’opera di Novello Finotti è stata scelta per l’edizione 2005 perché «nella sua arte – spiega Igino Schiff, presidente della Fondazione “Abbazia di Rosazzo” – sembra di poter cogliere l’attenzione prima alla materia usata, dalla quale emerge solitamente la figura umana nella sua prorompente bellezza, come pure l’informe e lo slancio vitale, la realtà e il momento simbolico, il dramma e il possibile…».

In questa splendida cornice architettonica e culturale Novello Finotti propone diciannove sculture in marmo o bronzo, tutte di grandi dimensioni, in un itinerario attraverso l’uomo e la storia, e condensando quarant’anni di attività artistica. Un percorso che rispecchia il titolo dell’esposizione “Metamorfosi”: la scultura di Finotti, infatti, è un continuo crescendo di rapporto con la materia, con la luce, con le possibilità espressive delle superfici sempre più levigate. L’itinerario artistico parte dal primo periodo (La Casa dei Fiori Secchi, 1965, La Macchina del tempo, 1966) in cui la materia vive ancora una sua ruvidità espressiva; per passare alle produzioni in cui è maggiore l’interesse per la figura umana (Omaggio a Kafka, 1972 Mantide, 1981-82, La Sposa, 2000), fino ad arrivare alle creazioni presentate nel 2004 in occasione della mostra Soffio d’anime in memoria dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema (1944).

Ma all’Abbazia di Rosazzo Novello Finotti presenta anche cinque nuovissime opere – datate 2005 : tre bronzi “ Greta “, “ Pietas “ e “ Quasi una giostra “ , Dondolo in pietra gialla e “ Samurai “, marmo bianco di Carrara.

La mostra si presenta in un crescendo di emozioni che, come scrive Giorgio Soavi, si concreta in un dialogo con lo spettatore; un dialogo che prende forma nei dettagli, là dove Finotti esprime una compresenza di carnale e mistico. «I dettagli – scrive Soavi – possono essere frammenti, sempre umani, come le gambe, le braccia o le dita che pur restando ferme immobili come succede alle sculture, sembrano rivolgerci la parola: che è quella suggerita non dal destino, ma dall’artista stesso, a dare una forma, o più forme, a illuminare uno di quei dettagli perché, dal punto di vista dell’invenzione, le sue invenzioni ci lasciano senza respiro, ci bloccano la gola, o ci fanno pronunciare dei commenti per incontrare … o per sollecitare proprio un monologo o una conversazione…».

Opere di grandi dimensione che aprono a spazi di infinito, a una comunicazione oltre il reale: una caratteristica tipica delle sculture di Finotti, infatti, è quella sensazione che la scultura stia per prendere il volo «un volo fatto di parole - sottolinea il critico – di conversazione». Ma è un viaggio nello spazio infinito e nel tempo, in quell’attimo in cui l’eternità e il nulla si incontrano!

La Mostra è organizzata dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo con il Contributo della Regione Friuli Venezia Giulia ed i Patrocini dei Comuni di Manzano, Corno di Rosazzo, Remanzacco, Pavia di Udine, Chiopris-Viscone, Premariacco, Giovanni al Natisone.

Catalogo a cura di Anna Ziliotto con testi di Giorgio Soavi e Giorgio Segato

Foto di Aurelio Amendola e Mario Volani

Vernice per la Stampa ; venerdì 23 settembre 2005 – ore 17,00

Ufficio Stampa – Studio Cero Comunicazione
tel. 049 86 40 170; e mail: info@dalcerocomunicazione.com

Inaugurazione: 24 settembre ore 18

Abbazia di Rosazzo ( Ud)
Ingresso libero
Orari di apertura al pubblico 9 - 12 / 15 -18

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