Obstraction e' il titolo ideale per definire il modo di lavorare dell'artista. Non si tratta di 'astrazione' vera e propria, perche' le immagini fanno riferimento al mondo che abitiamo. Ma non si puo' neppure parlare di arte figurativa, perche' le forme che colmano il piano della raffigurazione 'ostruiscono' la lettura letterale di forme e colori.
Obstraction
A cura di Martin Holman
Il pittore britannico Danny Rolph è alla costante ricerca di qualcosa di nuovo, sempre proiettato in avanti. I suoi lavori hanno sviluppato un look tutto personale e utilizzano materiali che sorprendono l’occhio di chi osserva. Muovendosi all’interno delle convenzioni pittoriche, Rolph “ostruisce†i meccanismi di una visuale ortodossa.
Obstraction (gioco di parole fra Abstraction/Astrazione e Obstruction/Ostruzione) è il titolo ideale per definire il suo modo di lavorare Non si tratta di “astrazione†vera e propria, perché le immagini di Rolph, complesse dal punto di vista spaziale, fanno riferimento, emotivamente e concettualmente, al mondo che abitiamo: mutamenti di tempo, temperatura, linguaggio, altitudine. Ma non si può neppure parlare di arte figurativa, perché quelle forme seducenti e sinuose che colmano il piano della raffigurazione non descrivono direttamente fenomeni naturali. Anzi in qualche modo “ostruiscono †la lettura letterale di forme e colori, e lo spazio sospeso o appoggiato contro la parete è un’area dai contorni affilati inventata da Rolph.
Nello sforzo di trattenerci, Rolph presenta numerose sorprese. Dettagli di colore, segni e contorni ci attirano inevitabilmente nella sua dimensione mentale per un secondo sguardo che si sofferma via via più a lungo. Notiamo collage di carta e fotografie che ci erano sfuggiti dapprima, spostamenti in avanti e indietro che inizialmente avevamo trascurato.
Le opere di questa mostra abbracciano un periodo di quattro anni. Oltre ai dipinti su tela, molti dei quali rielaborati quest’anno anche se creati nel 2001, vi sono alcune immagini straordinarie eseguite con olio e pittura acrilica su rivestimento di policarbonato. La loro importanza per la comprensione delle proporzioni e dello spazio nell’opera di Rolph è fondamentale; esse ampliano infatti per più di sei superfici dipinte un sistema pittorico multicolore e flessibile di ritmi interiori.
Questa mostra cattura uno dei più intrepidi e giovani pittori britannici in un momento di grande fiducia, risolutezza ed esuberanza della sua carriera.
Martin Holman 2005
Nato a Londra nel 1967, Danny Rolph consegue il suo primo livello di laurea in Belle Arti alla Winchester School of Art nel 1991, per poi specializzarsi al Royal College of Art di Londra nel 1993. Vive e lavora a Londra.
La sua prima personale, Famous Italians alla Hales Gallery di Londra, nel 2001, segna l’inizio di un’intensa attività espositiva. Tra le personali ricordiamo inoltre: Chapter, Cardiff (2002) e Rockefeller Center, New York (2005). Tra le collettive ricordiamo: Collage, Bloomberg Space, Londra (2004); New British Painting, John Hansard Gallery, Southampton (2003); John Moores Liverpool Exhibition 23, Walker Art Gallery, Liverpool (2002); Giardino, Centro Culturale Paggeria, Modena (2000); John, I’m Only Dancing, Collective Gallery, Edinburgh (2000).
Nel 2004 cura la mostra Twentyfourbythirty alla Keith Talent di Londra.
Lungo la sua carriera riceve diversi premi: London Arts (2001); The British School at Rome (Abbey Scholar, 1998); Delfina Trust (1994-6); John Minton Travel Award (1992).
Le sue opere si trovano in importanti collezioni di rilievo internazionale: Metropolitan Museum of Art, New York; British Consulate, Roma; Coopers and Lybrand, Londra; Simmons & Simmons, Londra; Stephen H. Frishberg, Pennsylvania, USA; Jerry Speyer, New York; British Airways; Goldman Sachs; Khodr Collection, Beirut; Time Warner; Pearson; Unilever
Inaugurazione : 27 settembre 2005, ore 19.00
AR / CONTEMPORARY GALLERY
Via Vespucci A., 5 – 20124 Milano
Orario: da martedì a sabato 15.00 - 19.00, mattina su appuntam.