Complesso del Vittoriano
Roma
via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali)
06 6780664 FAX 06 6780664
WEB
Tito
dal 29/9/2005 al 25/10/2005
06 7008691 FAX 06 7008691
WEB
Segnalato da

Ufficio Stampa Sala 1



approfondimenti

Tito
Giuseppe Appella



 
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29/9/2005

Tito

Complesso del Vittoriano, Roma

Opere dal 1979 al 2005. La mostra, a cura di Giuseppe Appella, presenta 25 sculture in legno e 22 disegni che ripercorrono 25 anni di lavoro di un artista che ha saputo coniugare la vocazione sacerdotale alle piu' avanzate ricerche espressive del secolo appena trascorso.


comunicato stampa

Opere dal 1979 al 2005

a cura di Giuseppe Appella

Si inaugura sabato 30 settembre, alle ore 18, nelle sale del Vittoriano, a Roma, in Piazza Venezia, ingresso Aracoeli, la mostra di Tito, organizzata dall’Associazione Culturale Sala 1 e da Comunicare Organizzando, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano.

La mostra, a cura di Giuseppe Appella, presenta 25 sculture in legno, spesso di grandi dimensioni, e 22 disegni che ripercorrono 25 anni di lavoro di un artista che ha saputo coniugare, con perfetta coerenza e alta tensione meditativa, la vocazione sacerdotale alle più avanzate ricerche espressive del secolo appena trascorso rivelando una sicura personalità di scultore.

Gli ampi spazi del Vittoriano, quasi a voler mettere subito in luce le origini e la formazione di Tito, orientato a trasporre la realtà immediata mediante un’austera disciplina, si aprono con due legni del 1979, Sole caduto sulla piazza e Uccello in cima, dove l’oggetto insolito, il tema simbolico, estrapolato dalla campagna del suo paese e lentamente sottratto alla semplicità figurativa attraverso un concorso di idee riemerse dagli abissi della memoria, viene ricomposto con plastica musicalità, nella leggera e aerea geometria di forme librate nell’aria.
Da questo momento, la maggiore aspirazione di Tito è quella di rendere la continuità del volume riducendo all’estremo le forme, tenendo sempre di vista, però, la massa compatta, appena penetrata, con i contorni arrotondati, quasi dovesse riportare in vita gli utensili di una razza estinta di giganti, le immagini archetipe di una espressione rituale.

La tensione alla sobrietà e al calcolo geometrico, ampiamente sviluppate lungo tutti gli anni Ottanta, avendo alle spalle la lezione di Piero della Francesca, si farà più evidente negli anni Novanta con I Semi della Forma e con I Dioscuri dove l’attenzione viene concentrata sulla nitida disposizione dei vari elementi e su rapporti spaziali esatti che tengono conto del montaggio della forma, della sua sospensione, della molteplicità di direzioni, del dinamismo accumulato all’incrocio delle forze.

L’ispirazione, sempre serena, di Tito, tende ormai a una forma chiara e ideale, bloccata da una impostazione architettonica non tradizionale e da un ordine armonico che nel nuovo sistema di continuità figurale ritrova l’energia con la quale piegare la materia.
Il catalogo della mostra, pubblicato dalle Edizioni della Cometa, oltre al saggio del curatore e alle immagini di tutte le opere esposte, comprende un ampio capitolo dedicato a “Vita, opere e fortuna critica” preparato per l’occasione da Roberta Giulieni e Antonella Pisilli.
L’allestimento si avvale della collaborazione dell’arch. Alberto Zanmatti.
La mostra rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni, dalle ore 9.30 alle ore 18.30 con ingresso libero.

Inaugurazione: sabato 30 settembre, alle ore 18

Complesso del Vittoriano
Via S. Pietro in Carcere - Roma

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