Franz von Bayros
Antonio Benini
Gino Boccasile
Dino Buzzati
Galileo Cattabriga
Giovan Battista Crema
Ernst Dorn
Fabio Fabbi
Michel Fingesten
Eugene Gaujean
Pierre Edmond
Alexandre Hedouin
Bruno Heroux
Josef Hodek
Georg Jilovsky
Max Klinger
Louis Legrand
David Ljungdahl
Alberto Martini
Viktor Oliva
Alessandro Pigna
Felicien Rops
Sylvain Sauvage
Benjamin Strasser
Gaetano Tassi
Gerda Wegener
Giuseppe Vajani
Felix Vallotton
Italo Zetti
Cosimo Zocchi
Bruna Aprea
Francesco Arena
Roberto Baldazzini
Alessandro Barbucci
Manuela Bertoli
Riccardo Boldorini
Claudia Bortolato
Daniela Brambilla
Edi Brancolini Buell
Saturno Butto'
Barbara Canepa
Milvio Cereseto
Anna Maria Cianchini
Piermario Ciani
Costante Costantini
Giovanni Cozzi
Berenice Darrer
Chiara Dattola
Distemper
Sergio Fedriani
Tea Giobbio
Gianfranco Goberti
Pietro Lenzini
Lucia Leuci
Stella Lombardo
Francesco Martani
Plinio Martelli
Teresa Morelli
Francesco Musante
Teresa Noto
Francesco Parisi
Debora Pelatti
Cristina Piccardo
Lucio Valerio Pini
Nicola SamorA-
Pino Settanni
Sergio Toppi
Vittorio Valente
Sebastiano Vilella
Roberto Roda
Ferruccio Giromini
Figure di donna dall'Ottocento al Duemila. La mostra rappresenta una scorribanda tra gli omaggi che l'arte ha reso negli ultimi due secoli alla personalita' femminile: incisioni, disegni, dipinti, fotografie, immagini digitali, scovate per lo piu' tra opere inedite di collezioni private e direttamente negli studi degli artisti.
Ovvero Le 12 Veneri. Figure di donna dall’Ottocento al Duemila
a cura di Roberto Roda e Ferruccio Giromini
Dopo il grande successo tra primavera ed estate dell’articolato ciclo di mostre Seno
guerriero : Il mito dell’Amazzone, la figura della donna in armi, prorogato fino al
18 settembre scorso, a ruota il medesimo staff curatoriale e organizzativo della
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bondeno inaugura una nuova puntata del
ciclo di manifestazioni espositive dedicate alla figura della donna nell’arte e
della donna artista, che si concluderà a metà 2006.
La nemica del cuore, ovvero Le 12 Veneri : Figure di donna dall’Ottocento al Duemila
rappresenta un’altra avvincente scorribanda tra gli omaggi che l’arte ha porto negli
ultimi due secoli alla personalità femminile: incisioni, disegni, dipinti,
fotografie, immagini digitali, scelte sempre curiose e di pregio artistico e
storico, scovate perlopiù tra opere inedite di collezioni private e direttamente
negli studi degli artisti, in buona parte esposte qui per la prima volta.
A partire dalla seconda metà dell’800 la raffigurazione artistica si carica di
visioni morbose che trovano nella donna il loro tema principale. Simbolismo e Art
Nouveau nelle varie accezioni delineano una molteplicità di incarnazioni femminili
che sono la quintessenza dell’ambiguità . Alla stigmatizzazione che sfocia nella
idolatrizzazione della femme fatale (la donna vampiro, la sirena, la diavolessa,
l’idolo di perversità , la prostituta, la grande burattinaia…) si contrappone
l’idealizzazione della femme fragile (la santa, la martire, la vergine, la
sofferente, l’angelo del focolare). Femme fatale e femme fragile sono due facce
della stessa medaglia e obbediscono alla diffusa mentalità misogina e patriarcale
del maschio borghese che reagisce con fantasticherie inquietanti al disagio indotto
dai processi di emancipazione femminile. Per l’uomo dell’800 e della Belle Epoque,
la donna è la nemica del cuore.
Conclusasi la grande stagione della pittura accademica, del Decadentismo e del
Simbolismo, le veneri funeste, perverse, fatali, così come le figure materne
tutelari del focolare, non sono affatto scomparse, ma durante il ‘900 si sono
riciclate nel cinema, nell’illustrazione, nella pubblicità . In realtà queste figure,
divenute in parte luoghi comuni, non hanno mai abbandonato neppure l’arte e sono
presenti nelle raffigurazioni più aggiornate di artisti contemporanei, e persino di
artiste donne alle quali è difficile poter attribuire sentimenti misogini muovendosi
in odor di femminismo o addirittura su poetiche post-femministe.
La mostra cerca di andare al di là delle apparenze per indagare, attraverso 12
categorie del femminino iconografico (12 tipologie di “veneriâ€, per l’appunto),
l’evoluzione anche contraddittoria che le figure di donna hanno subito nel corso
dell’800 del ‘900, due secoli socialmente drammatici. I risultati non sono affatto
scontati.
L’esposizione è articolata nelle seguenti sezioni: 1. Discinta. Riti di vestizione e
vestizione; 2. Languida. La seduzione morbida; 3. Languente. Malate, sofferenti,
morenti; 4. Macabra. Vanitas vanitatum; 5. Materna. L’angelo del focolare; 6.
Virginale. Martiri, madonne, santarelline; 7. Incatenata. Sottomissione e
liberazione; 8. Tentatrice. Il dono del peccato; 9. Perversa. Idoli impudichi;10.
Bestiale. Il profumo dell’istinto; 11. Diabolica. Giochi crudeli; 12. Misteriosa.
Lunari creature di sogno.
Artisti storicizzati presenti in mostra: Franz von Bayros, Antonio Benini, A. Blasi,
Gino Boccasile, Dino Buzzati, Galileo Cattabriga, Giovan Battista Crema, Ernst Dorn,
Fabio Fabbi, Michel Fingesten, Eugène Gaujean, Pierre Edmond Alexandre Hédouin,
Bruno Héroux, Josef Hodek, Georg Jilovsky, Max Klinger, Louis Legrand, David
Ljungdahl, Alberto Martini, Viktor Oliva, Alessandro Pigna, Félicien Rops, L.
Ruffini, Sylvain Sauvage, Benjamin Strasser, Gaetano Tassi, Gerda Wegener, Giuseppe
Vajani, Félix Vallotton, Italo Zetti, Cosimo Zocchi.
Artisti contemporanei: Bruna Aprea, Francesco Arena, Roberto Baldazzini, Alessandro
Barbucci, Manuela Bertoli, Riccardo Boldorini, Claudia Bortolato, Daniela Brambilla,
Edi Brancolini, Buell, Saturno Buttò, Barbara Canepa, H.H. Capor, Milvio Cereseto,
Anna Maria Cianchini, Piermario Ciani, Costante Costantini, Giovanni Cozzi, Berenice
Darrer, Chiara Dattola, Distemper, Sergio Fedriani, Tea Giobbio, Gianfranco Goberti,
Pietro Lenzini, Lucia Leuci, Stella Lombardo, Francesco Martani, Plinio Martelli,
Teresa Morelli, Francesco Musante, Teresa Noto, Francesco Parisi , Debora Pelatti,
Cristina Piccardo, Lucio Valerio Pini, Nicola Samorì, Pino Settanni, Sergio Toppi,
Vittorio Valente, Sebastiano Vilella.
L’esposizione è rispettosamente dedicata alla memoria di Fabrizia Guandalini,
assessore alla cultura del Comune di Bondeno negli anni Ottanta, e di Remo
Palmirani, profondo studioso di ex libris e grafica d’arte, entrambi prematuramente
scomparsi durante le fasi preparatorie della mostra.
Immagine: Dino Buzzati, Calze viola, 1966
Catalogo : Editoriale Sometti, Mantova, € 20,00
Ufficio Stampa: belle_e_pericolose@libero.it
Inaugurazione sabato 1 ottobre ore 17.30
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
Piazza Garibaldi 9 - Bondeno (FE)
Orari: sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30
Chiuso il lunedì. Dal martedì al venerdì solo su appuntamento (ref. Cinzia Bianchini
tel. 0532 899245, fax 0532 899270 e-mail: pinacoteca@comune.bondeno.fe.it)
Come raggiungerci
In treno: da Ferrara, linea Suzzara/Ferrara, stazione di Bondeno.
In auto: autostrada A13, uscita Ferrara nord; SS 496 Virgiliana sino a Bondeno (18
km da Ferrara)