Spasso mortale contemplato. Nella sua pittura l'artista mette insieme classicita' e devianza, norma e distorsione. I suoi lavori provocano inquietudine perche' sono associazioni di elementi che si spostano rapidamente sull'asse del tempo e dello spazio. L'immagine e' percepibile ma resta inafferrabile, sfuggente.
Spasso Mortale Contemplato
Giuliano Guatta è nato nel 1967 a San Felice del Benaco (BS) dove vive e lavora. Tra le sue partecipazioni recenti ricordiamo la sua presenza alla mostra Seven…everything goes to hell, al Palazzo Pretorio, Certaldo (Fi), a cura di Maurizio Sciaccaluga (2005), “XIV Quadriennale di Romaâ€, Galleria Nazionale d’Arte Moderna (RM), (2004) e “Vernice. Sentieri della giovane pittura italianaâ€, Villa Manin, Passariano (UD), a cura di F. Bonami e S. Cosulich Canarutto (2004). La sua personale particolarmente significativa è la mostra “Generazioniâ€, Palazzo Santa Margherita, Modena, a cura di Walter Guadagnini, con testo in catalogo di Marco Pierini, direttore del Palazzo delle Papesse Centro per l’arte contemporanea (2002).
Giuliano Guatta mette insieme nella sua pittura classicità e devianza, norma e distorsione. I suoi lavori provocano inquietudine perché sono associazioni di elementi che spostano rapidamente sull’asse del tempo e dello spazio. L’immagine è percepibile ma resta inafferrabile, sfuggente. Rinvia sempre a qualcos’altro, diventa una porta che si apre su infinite e indefinite realtà . Non vi sono automatismi nella sua pittura ma progressivi piazzamenti rispetto ad una realtà che crediamo di conoscere. La surrealtà che accade davanti ai nostri occhi, ha i contenuti di un realismo lucido e spietato. La sua poetica è una lente per osservare la realtà attraverso le sue deformazioni, cogliendo il suo lato oscuro. Guatta racconta storie e personaggi al limite del possibile, storie improbabili che però accadono. Quotidianità e memorie della storia dell’arte sono portate sullo stesso piano e vengono raccontate in un film mentale al confine della coscienza.
In mostra saranno esposti 16 olii su tavola anche di grande formato, e 18 pastelli e disegni su carta.
LA MOSTRA ED IL SUO CONTENUTO (Testo di Giuliano Guatta)
Idea di fondo, idea in fondo, idea infondata, idea sfondata, idea affondata. Affondare le idee.
Figure senza idee, senza soluzioni, senza funzioni, in-vestite dagli eventi, dalla storia che si fa costume, oggetto, animale…
Provocare l’integrità della superficie bianca.
Provocare la provocazione provocata sull’integrità della superficie bianca.
Un uomo convive con un grosso rapace sotto il braccio?
Una donna cammina con uno scivolo appeso al busto?
Mettere continuamente in discussione il soggetto rappresentato attraverso il principio di affermazione-negazione teso verso la sua rimozione e conseguente sviluppo di una nuova immagine.
Opere autonome, non legate da una narrazione, ma con la costante applicazione del principio di affermazione-negazione, che, a diversi livelli, caratterizza il mio lavoro degli ultimi due anni.
Catalogo con testo di Valerio Dehò
Inaugurazione: Sabato 8 ottobre 2005, dalle ore 18.00
Galleria Spazia
Via dell'Inferno 5 - Bologna
Orario della Galleria: 10.00-12.30/15.30-19.30
Chiuso lunedì e festivi