Elisabetta Benassi
Norma Jeane
Dragana Parlac
Jorge Peris
Enzo Umbaca
a.titolo
Bartolomeo Pietromarchi
Il ciclo (a cura di a.titolo) apre con il progetto Senigallia Dream: titolo della mostra tratta dalla prima edizione di Factory, format TV ideato da LuigiMaria Perotti a cura di Bartolomeo Pietromarchi. 5 artisti -Elisabetta Benassi, Norma Jeane, Dragana Parlac, Jorge Peris, Enzo Umbaca- sono intervenuti in diversi luoghi della citta'. In mostra i video realizzati dagli artisti e uno showreel della trasmissione televisiva.
sezione: arte contemporanea - ciclo Voi siete qui / Senigallia a cura di a.titolo
Progetto: Factory/Senigallia Dream, a cura di Bartolomeo Pietromarchi
Artisti: Elisabetta Benassi, Norma Jeane, Dragana Parlac, Jorge Peris, Enzo Umbaca
Voi siete qui è un osservatorio su esperienze e modelli innovativi di interazione
fra territorio e creazione artistica, in ambito nazionale ed europeo.
All'Unione culturale il ciclo Voi siete qui apre con Factory / Senigallia Dream un
progetto inedito che vede per la prima volta la TV committente e produttrice di arte
contemporanea.
Factory/Senigallia Dream
Senigallia Dream è il titolo della mostra tratta dalla prima edizione di Factory,
format TV ideato da Luigi Maria Perotti con la consulenza artistica di Bartolomeo
Pietromarchi, direttore artistico della Fondazione Adriano Olivetti di Roma. Il
format è prodotto dalla Stamen Film&NewMedia e da Cult Network (SKY - canale 142). A
partire dal contesto urbano di Senigallia, cinque artisti (Elisabetta Benassi, Norma
Jeane, Dragana Parlac, Jorge Peris, Enzo Umbaca) sono stati invitati a intervenire
in luoghi specifici della città quali il porto, la zona industriale, il mare, i
mezzi di trasporto. La telecamera li ha seguiti durante la realizzazione dei
progetti, dalla fase d'ideazione al rapporto con la città , la sua memoria, i suoi
abitanti. Il risultato finale è un percorso visivo nello spazio urbano attraverso
le opere e i luoghi scelti dagli artisti, in cui il mezzo televisivo si fa al tempo
stesso strumento di documentazione del processo creativo ed elemento che ne
condiziona forma e contenuto. Un'esperienza inedita, che pone gli artisti al centro
di una riflessione sulle relazioni tra linguaggio dell'arte, linguaggio
mediatico-televisivo e contesto urbano. La mostra è stata realizzata con il
contributo della Stamen Film&NewMedia.
In mostra le opere video realizzate dai cinque artisti e uno showreel della
trasmissione televisiva.
Le opere
Dragana Parlac - Senza titolo, 2004-2005, video, 11'58''
L'opera di Dragana Parlac prende le mosse da una riflessione sullo spazio interno,
intimo e invisibile, fisico e virtuale. Attraverso lo strumento della radiografia
l'artista indaga lo spazio interno di una serie di pesci in cui ha inserito degli
oggetti di uso comune, della nostra vita quotidiana, quegli oggetti anonimi che
spesso sfuggono alla nostra attenzione e che sono perciò presenti ma invisibili. Il
pesce è l'animale muto, misterioso e inafferrabile, che, nell'opera di Parlac,
racchiude dentro di sé piccoli elementi del nostro spazio più intimo. È la memoria
di un racconto legato all'universo infantile; lo spazio mediatico, la scatola
televisiva è trasformata in una sorta di lanterna magica, di immagini che si
susseguono accompagnate da una musica che ne sottolinea e ci accompagna in un lento
ma costante abbandono ipnotico.
Enzo Umbaca - Senigallia Remix, 2004-2005, video, 27'
L'opera di Umbaca ha inteso recuperare un immagine e un immaginario collettivo di
una città , Senigallia, attraverso lo sguardo di coloro che la vivono o l'hanno
vissuta, la memoria personale e i frammenti di visioni. Il processo è iniziato da
una richiesta sui mezzi mediatici, annunci radiofonici, sui giornali e i portali
locali, locandine e passaparola per una raccolta di footage di qualsiasi genere che
avesse come oggetto la rappresentazione della propria città . Il risultato è un
remix, una postproduzione di tutti i materiali raccolti, montati seguendo il filo di
uno sguardo emotivo e personale che restituisce una visione della città lontano
dagli stereotipi massmediatici. L'opera ha poi trovato il suo ulteriore momento
nella proiezione clandestina che l'artista ha realizzato in un cinema abbandonato
degli anni trenta di Senigallia.
Norma Jeane - Potlatch 11.1, 2004-2005, video, 63'57''
L'opera di Norma Jeane si muove su due registri paralleli e complementari che
riflettono sul linguaggio mediatico e l'identità dell'artista. Norma Jeane ha
utilizzato un videofonino inserito in un contenitore galleggiante e lo ha
abbandonato alla deriva, in mare, con una videochiamata attiva sino a quando il
segnale e la batteria hanno smesso di trasmettere e funzionare. La comunicazione è
stata così privata della sua funzione essenziale, l'occhio tecnologico naufraga
senza meta e si perde, lentamente, lo spettatore, attraverso un processo empatico e
di immedesimazione, ne percepisce tutta l'angoscia e il senso di smarrimento, in un
costante sforzo di percepire un punto di riferimento attraverso il quale ricomporre
il senso e l'immagine. Questo naufragio dello sguardo e della percezione recupera la
profondità di uno spazio immaginario che mette in questione la bidimensionalitÃ
fisica e semantica dell'immagine mediatica.
Elisabetta Benassi - Mare contro mare, 2004-2005, video, 8'19''
Lungo il percorso che segna il passato recente nel tessuto urbano di Senigallia, i
luoghi del lavoro ormai deserti e abbandonati come i cantieri navali, i fantasmi di
barche mai finite, in attesa, rimaste sospese come frasi interrotte, gli scheletri
di immense industrie come spettri inquietanti e ingombranti, Betta Benassi ha
ricostruito un percorso immaginario con coloro che in quei luoghi hanno vissuto e vi
hanno lavorato per una vita. L'opera rappresenta una partenza verso una destinazione
ignota, immaginaria, l'atto della partenza come pratica liberatoria dalle rovine di
un passato che lentamente scompare nel degrado e nell'abbandono, una partenza che
ripropone il tema del futuro, dell'incertezza e dell'ignoto recuperando l'epica di
una storia quotidiana vissuta, di una memoria collettiva sul limite estremo della
sua scomparsa.
Jorge Peris - Oriens, 2004-2005, video, 10'58''
Jorge Peris ha scelto di affrontare una icona della città , la rotonda a mare, che
incarna uno degli stereotipi di Senigallia nell'immaginario collettivo come stazione
balneare estiva. Oggi questa icona è in fase di ristrutturazione, una sorta di
cantiere perenne (i lavori durano da dieci anni), senza sapere quale sarà la sua
destinazione e quando finiranno i lavori. Una situazione di sospensione, così come
la sua condizione di isolamento in mezzo all'acqua, isola senza tempo, cantiere come
promessa di un futuro incerto. Jorge Peris ha raccolto queste suggestioni e ha
deciso di impersonificare questa situazione vivendone la stessa condizione: per tre
giorni si è ancorato con una piccola barchetta a largo della rotonda in
corrispondenza ad essa filmandola ininterrottamente. L'ondeggiamento e
l'instabilità , le condizioni avverse di tempo e di luce, trasmettono una perdita di
orientamento e una dissoluzione dell'immagine che attraverso una esperienza fisica
estrema scompongono nella sua essenza lo statuto dell'icona e quello dell'immagine
mediatica.
Immagine: Luigi Maria Perotti, regista ed ideatore del Format televisivo
Per l'allestimento delle postazioni video sono state usate le sedute della serie
Cartona, progettata e realizzata da Marco Torchio (www.lesediedeltorchio.it).
Ufficio stampa: Alessandro Gaido, cell. 347.241.43.17
Inaugurazione e presentazione del progetto: venerdì 14 ottobre 2005, ore 21
Unione culturale Franco Antonicelli
Palazzo Carignano, via Cesare Battisti 4 b, Torino
orari: dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle 19
ingresso libero