Un viaggio italiano
Un viaggio italiano
Coordinamento: Silvana Annicchiarico
A cura di Pier Paride Vidari
La Collezione Permanente del Design Italiano della Triennale di Milano presenta la mostra In Vespa. Un viaggio italiano, che resterà aperta dal 4 ottobre al 18 dicembre 2005.
In Vespa. Un viaggio italiano, curata da Pier Paride Vidari, si colloca nel ciclo di mostre ideato da Silvana Annicchiarico, conservatore della Collezione Permanente del Design Italiano della Triennale. Rientra, quindi, nel progetto che, iniziato con Le parole e le cose (Non sono una Signora, Animal House, Il mondo in una stanza) e proseguito con Fuori Serie (indagine sulle origini del design italiano), Acqua da Bere, Come Comete e Pulviscoli, punta a tracciare nuovi possibili percorsi di lettura nella storia del design italiano.
La Vespa, scooter disegnato da Corradino D’Ascanio e messo sul mercato dalla Piaggio nel 1946, ha avuto una rapida e duratura ascesa nell’olimpo delle icone del design italiano.
La mostra si propone di evidenziarne non solo l’eccellenza progettuale e performativa, ma anche il valore paradigmatico che questo stesso oggetto assume all’interno della storia non lineare di una disciplina complessa come quella del design e il suo legame con il momento storico e sociale.
Nella storia dello scooter della Piaggio convergono, infatti, il tema della riconversione industriale assieme alla storia della comunicazione, della pubblicità , dell’immaginario, del costume, del paesaggio, della mobilità , dell’apertura verso i mercati internazionali.
La Vespa offre all’Italia dell’immediato dopoguerra e poi dei lunghi e impegnativi anni Cinquanta uno strumento agile per dar corpo ai sogni collettivi di mobilità , sociale oltre che geografica e territoriale. Contemporaneamente intraprende, con rapidità e ampiezza straordinarie per l’epoca, un percorso di successo nel mondo che tuttora la rende uno dei più forti e conosciuti esempi della creatività , dello stile e della capacità di innovazione italiani.
Sono passati sessant’anni dalla sua prima commercializzazione ma è riuscita ad aggirare l’inevitabile obsolescenza degli oggetti d’uso e a ritagliarsi un’immagine comunque molto trendy, se non addirittura rappresentativa dello spirito del tempo.
Se nel dopoguerraincarnava la voglia di spensieratezza e di dinamismo in opposizione al pauperismo post-bellico, e negli anni Settanta si inserì nella corrente delle dinamiche giovanili, oggi, in tempi di congestione del traffico e di ingorghi urbani, la Vespaè sinonimo non solo di stile ma anche di sveltezza, di indipendenza e di autonomia.
La mostra si propone di analizzare la Vespa focalizzando l’attenzione su diversi aspetti fra cui:
- la storia e l’evoluzione del progetto industriale: partendo dal contesto, il periodo di ricostruzione post bellica delle fabbriche, degli impianti e infine dei prodotti, è rievocata la storia della Piaggio e dei personaggi che l’hanno creata;
- il rapporto con l’utenza: la Vespa era ed è destinato al grande numero e il suo valore fortemente simbolico l’ha collocata nell’immaginario collettivo anche attraverso il cinema italiano e internazionale, come testimoniato da alcuni spezzoni presentati in mostra;
- l’evoluzione della forma, delle caratteristiche estetiche, delle tecnologie, che hanno differenziato e caratterizzato i vari prodotti, e, inoltre, l’evoluzione del marchio e della comunicazione.
Modelli di scooter, particolari costruttivi, come fanali, freni, scritte, indicatori, e documenti legati alla storia dei progetti sono i materiali esposti, che contribuiranno a restituire la grande complessità di questa storia, esemplarmente italiana.
Si ringrazia la Fondazione Piaggio per la collaborazione a reperire esemplari del Museo Piaggio e fonti iconografiche dell’Archivio Storico Piaggio
Progetto di Allestimento di: Nicola Marras,Samuele Polistina, Carlo Fiorini
Progetto grafico di: Mauro Panzeri, P. A. Zanini (GrafCo3)
Sponsor: Sherpa s.r.l
Filmati interattivi, fondali digitali e sonorizzazioni: Samuele Polistina, Antonio Della Marina, Carlo Fiorini, Nicola Marras, Giuseppe Onorevoli, Enzo Lodi Rizzini, Federico Thieme, Alberto Boccaccio (Opere New Arts), Alessandra Zucchi
Coordinamento tecnico multimediale: Federico Thieme
Realizzazione dell’allestimento: Opere s.r.l., Artelegno s.r.l.
Inaugurazione: 3 ottobre 2005, ore 18.30
Triennale di Milano
viale Alemagna 6
Orario: 10.30 – 20.30, chiuso il lunedì
Ingresso libero