Roberta Lietti Arte Contemporanea
Ink. L'artista non si distacca dalle tecniche fotografiche tradizionali, ma vi introduce un elemento essenziale, destinato ad essere il protagonista assoluto della sua indagine - il movimento - e dando vita a immagini volutamente confuse, indefinite e sostanzialmente monocrome.
Ink
a cura di Maurizio Sciaccaluga
Sabato 22 ottobre 2005, dalle ore 18.30, Roberta Lietti Arte Contemporanea inaugura “Inkâ€, mostra personale di Marina Giannobi, a cura di Maurizio Sciaccaluga.
Marina Giannobi, fotografa, nata a Monza, attualmente stabilitasi a Genova, dove vive e lavora, presenta a Como una decina di scatti notturni realizzati nel suo ultimo viaggio a NewYork. Alcune fotografie, di grandi dimensioni, sono stampe lamba sotto plexiglass, altre, invece, sono progettate e realizzate come lightbox.
Ogni opera è un pezzo unico.
Marina Giannobi non si distacca dalle tecniche fotografiche tradizionali, ma vi introduce un elemento essenziale, destinato ad essere il protagonista assoluto della sua indagine artistica: il movimento. E’ proprio muovendosi con la macchina fotografica che la Giannobi ottiene risultati di particolare freschezza, dando vita ad immagini volutamente confuse, indefinite, ora sostanzialmente monocrome, ora con macchie di colore di sapore impressionista. In questo modo i soggetti scelti (generalmente persone colte in passaggi sfuggenti della loro vita quotidiana, in una strada, davanti ad una vetrina, sedute da qualche parte) perdono completamente qualsiasi coordinata spazio-temporale che le rende riconoscibili e collocabili con precisione: al posto di connotati specifici, ci si trova di fronte ad un’evocazione accennata, un ricordo inafferrabile, un rimando alla realtà attraverso l’anima dell’artista.
E’ infatti impossibile interpretare lo stile fotografico di Marina Giannobi come semplice impressione sulla pellicola di ciò che viene a trovarsi di fronte al suo obiettivo; per lei la fotografia non è un atto unilaterale, frontale, bipolare tra fotografo e soggetto, al contrario si tratta di una fusione panica tra l’uno e l’altro, di un rapporto vivo in cui non è più possibile distinguere e dividere i due poli nel momento in cui si scatta. E’ lei stessa a dire di sé: “Io e la mia macchina fotografica siamo un corpo unico mentre scattiamoâ€; ed è così che il movimento passa istantaneamente e senza distinzione dall’autrice dello scatto allo scatto stesso, fissando in questo modo sulla pellicola non la realtà empirica oggettivamente intesa, bensì la realtà così come viene sentita, vissuta, percepita da un occhio e un’anima che la vogliono fissare, insieme alla propria presenza-assenza.
Catalogo in galleria
Inaugurazione: sabato 22 ottobre ore 18,30
Roberta Lietti Arte Contemporanea
via Diaz 3 - Como
Orario: 10,30/12 15,30/19; chiuso lunedì e festivi