E vissero felici e contenti. I lavori dei due artisti elaborano strategie del reale indirizzate a un pubblico che diventa vittima e complice di un gioco che riapre la via della fiction. Papa integra la fotografia, il disegno, l'installazione e il video; Pontrelli presenta opere pittoriche.
E vissero felici e contenti
Con E vissero felici e contenti la galleria AutoriCambi inaugura la sua ultima double solo show prima dello spostamento in una nuova sede, previsto per gennaio 2006. In questa occasione Marco Papa e Gioacchino Pontrelli, artisti con i quali la galleria inaugurava nel 2002 le prime due
mostre negli spazi di via San Martino ai Monti,chiudono idealmente un ciclo, presentando i loro ultimi lavori.
Marco Papa e Gioacchino Pontrelli instaurano una relazione immediata con lo spazio della galleria, che nelle sue caratteristiche strutturali viene assecondato dai lavori in mostra, piuttosto che ridefinito attraverso il site specific.
I lavori di Papa e Pontrelli elaborano delle strategie del
reale che si indirizzano ad un pubblico che diventa vittima e complice di un gioco che riapre
la via della fiction e della capacità (del pubblico e dell'artista) di inventare storie e
percorsi narrativi.
Le opere alludono ad un contesto interno già eloquente, piuttosto che
elaborare dei rimandi specifici con lo spazio della galleria che funziona quindi da cassa di
risonanza apparentemente invisibile, eppure funzionale.
Marco Papa (Ancona, 1973) lavora integrando la fotografia, il disegno, l'installazione e il video
operando una critica iconografica, lavorando sulla fenomenologia e le origini di storie ed oggetti,
sul cambiamento di significato, anche con ironia.
Nella vetrina della galleria sarà collocata l'installazione dal titolo I miei più bei ricordi:
su un cavalletto di legno una sella scolpita nella grafite posta su una risma di fogli.
La scultura è impregnata di pigmento liquido, sempre vivo, che, ungendo i fogli e gocciando a terra, si insinua negli infissi e scivola fuori dalla galleria. L'oggetto viene mostrato come un'icona, ma intesa come messa in scena che non si esaurisce nella sua
presentazione.
Papa riesce a costruire delle storie disponendo isuoi strumenti come su un tavolo da laboratorio,
alludendo a delle narrazioni attraverso l'evocazione e la sensibilità dei materiali (la grafite e l'olio, il profumo) e la retorica propria dell'oggetto.
Gioacchino Pontrelli (Salerno, 1966) ripercorre il già visto e il già conosciuto attraverso un
processo concettuale, ma non analitico, che distorce la superficie, deviandone lo spazio nel
tempo della ricerca, attraverso dense ed intense suggestioni estetiche.
Nelle cinque nicchie dello spazio della galleria verrà collocata una serie di cinque opere che
affrontano la sua ricerca attraverso tele di dimensioni inedite (cm 110 x 130).
La pittura di
Pontrelli decostruisce la retorica dello spazio, smontando letteralmente i piani e lavorando sul
bilico, piuttosto che sulla sezione aurea.
La ricerca sull'immagine prende la forma di una
interrogazione sulla percezione e sulla memoria. L'esattezza e la calcolabilità geometrica degli
oggetti e degli spazi viene messa in crisi dalla sovrapposizione dei piani che, come uno spazio
mnemonico, seducono attraverso il fascino del dettaglio e l'apparente assenza di racconto.
Inaugurazione: 26 ottobre ore 18.00
Galleria Autori Cambi
via di San Martino ai Monti 21 a/b - Roma
Orari: lunedì - venerdì: 11 / 19