PPP. Zona. In occasione del 30mo anniversario dalla morte di Pier Paolo Pasolini. 10 foto inedite, un testo che racconta la drammaticita' del diverso, la ricostruzione del cerchio funebre. Il lavoro dell'artista, orchestrato tra azione performativa, fotografia, video ed installazioni, fonde elementi culturali e politici, mitologie ed elementi drammatici della natura. A cura di Simonetta Lux.
PPP. Zona
A cura di Simonetta Lux
MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea presenta, per la durata di un giorno, PPP. Zona, mostra di Ilija Soskic a cura di Simonetta Lux, per celebrare il trentesimo anniversario dalla morte di Pier Paolo Pasolini.
È il 2 novembre 1975. Ilija Soskic è andato all’Idroscalo di Ostia. Sul luogo dell’omicidio Ilija è protagonista di una funzione post mortem insieme ai ragazzi di vita pasoliniani.
I ragazzi di Pasolini, prima della quotidiana partita di calcio, costruiscono sul punto dove è stato ucciso l’artista un cerchio di pietre e una croce con il nome: Pier Paolo Pasolini.
Ilija fotografa tutto. Attraverso le sue foto/tableaux immortala la reazione di chi si trovava lì. Sono passate appena nove ore.
La memoria dell’omicidio ma anche della vita dei “ragazzi di vita†che continua uguale nelle partite di calcio è resa eccezionale dalla costruzione del cerchio di pietre, monumento dell’affetto.
“Circolavano le voci “piccanti†sul campo di calcetto di Pier Paolo Pasolini a Ostia, ma nessuno sapeva con precisione dire dove stava questo luogo. Io l’ho trovato. Ci andavo spesso nella zona, come direbbe Tarkowski, per curiosare il territorio...â€
Le dieci foto inedite, un testo che racconta la drammaticità del diverso, la ricostruzione del cerchio funebre: un progetto di Ilija Soskic dedicato a Pasolini, preceduto negli anni passati da tre performance-omaggio dall’artista montenegrino all’artista italiano.
Ilija Soskic nasce a Decani, località montenegrina della ex-Jugoslavia, nel 1935.
Dal 1969 si trasferisce in Italia, a Bologna, e dal 1973 a Roma, dove frequenta l’ambiente sopranazionale delle gallerie Gap, L’Attico, Mario Diacono; tornerà nella sua terra solamente per assistere e testimoniare ai disastri dell’ultima guerra.
Il suo lavoro, orchestrato tra azione performativa, fotografia, video ed installazioni, tende a fondere in un’elaborazione altamente critica elementi culturali e politici, mitologie ed elementi drammatici della natura: un percorso che offre ampio spazio alla dimensione progettuale condensandone la natura filosofica e fluxus(iana).
Ufficio stampa:
Studio Di Nicola via della Lungara 3 - Roma tel/fax +390658335311
Data evento: mercoledì 2 novembre 2005, ore 18.00
MLAC
Museo Laboratorio di Arte Contemporanea
Piazzale Aldo Moro, 5 - Roma