Antonio Colombo Arte Contemporanea
The Funky Revenge. A una lettura immediata i suoi coloratissimi dipinti appaiono citazionisti e paradossali, ma la sua opera e' falsamente infantile e falsamente glamour. I suoi riferimenti sono studi sulle tradizioni fiabesche, l'artista accorpa e contrappone immagini tratte da antichi manuali o da leggende. In mostra una dozzina di nuovi lavori.
The Funky Revenge
a cura di Maurizio Sciaccaluga
A una lettura immediata e superficiale coloratissima, citazionista e
paradossale, la ricerca di Gabriele Arruzzo è invece falsamente infantile,
falsamente glamour, falsamente divertita.
È falso collage e falsa pittura, falso gioco cattivo e falsa iconoclastia. È
un grande trucco, un enorme rebus, una costruzione complessa difficilissima da
decifrare. È come una bellissima donna che indossa un vestito appariscente e
che, sotto il vestito, nasconde molto, molto di più. Gioco sottilissimo di
rimandi, sovrapposizioni e tradimenti tra ciò che appare in tutta evidenza- e
finisce inevitabilmente per mettere fuori strada tantissimi spettatori- e ciò
che rimane dietro le quinte, e che non si nota con immediatezza ma in realtÃ
fonda e motiva l'opera, i quadri del giovane artista, finalista all'ultima
edizione del Premio Cairo, nascono da un'analisi lunga e attenta delle
simbologie, dell'araldica, dell'illustrazione coltissima o popolare.
Se la pelle del lavoro è rappresentata dalle tonalità acide, dalle campiture
attente e precise, da un segno gelido e riflessivo, carne e polpa della
ricerca sono piuttosto i riferimenti e gli studi sulle tradizioni fiabesche,
gli accorpamenti e le contrapposizioni d'immagini tratte da antichi manuali o
da dimenticate leggende.
Il viaggio di Arruzzo nella pittura contemporanea è simile al viaggio di Propp
nella morfologia della fiaba, al cammino di Gulliver nell'universo del
dis-misurato (in un senso o nell'altro): anche se simpatica, divertente,
accattivante, ogni costruzione, ogni situazione nasconde una lettura - anche
dura e spietata -della contemporaneità , dei costumi degli uomini, delle
abitudini del mondo.
Forse i colori sono quelli di un luna park, forse l'aspetto è simile a certi
giochi e a certe decorazioni, ma il senso profondo della ricerca scava con
estrema serietà nella confusione dei miti e dei valori di oggi, nella
difficoltà di leggere e soppesare il passato, nelle incongruenze e
contraddizioni del sapere contemporaneo.
In mostra verrà presentata una dozzina di nuovi lavori.
Gabriele Arruzzo è nato a Roma nel 1976. Vive a lavora a Pesaro.
Mostre Personali: 2005 Cuoredicervo, a cura di Ivan Quaroni, Galleria delle
Battaglie, Brescia, 2004 Suspense, Galleria San Salvatore, Modena.
Mostre Collettive (selezione): 2005: Altri fantasmi, a cura di Laura Carcano e
Norma Mangione, Ermanno Tedeschi Gallery, Galleria In Arco, Gagliardi Art
System Gallery, Torino; Altre voci, altre stanze, a cura di Alessandro Riva,
Le Ciminiere, Catania; Senza Dubbio! L'arte torna a scuola, a cura di Marco
Cingolati, scuola media A. Fogazzaro, Trissino (Vi); New Thing, a cura di Luca
Beatrice, Spirale Arte, Milano e Pietrasanta (Lu); 2004: Allarmi, zona
creativa temporaneamente valicabile, a cura di Norma Mangione e Ivan Quaroni,
Alessandro Trabucco, Irina Zucca Alessandrelli, Caserma De Cristoforis, Como;
La Morte ti fa Bella, a cura di Norma Mangione e Ivan Quadroni, Galleria San
Salvatore, Modena. 2003: Almeno 16 minuti, a cura di Luca Beatrice e Guido
Curto, Galleria Art&Arts, Torino; XS (Extra Small), a cura di Luca Beatrice e
Norma Mangione, Galleria San Salvatore, Modena.
Immagine: Gabriele Arruzzo, Senza titolo (sea fight), smalto e acrilico su tela, 100x110cm
Inaugurazione giovedì 17 novembre ore 18.30
Antonio Colombo Arte Contemporanea
via Solferino 44 20121 Milano
da martedì a sabato, dalle 16.00 alle 19.30