Arte e storia in Italia. L'esposizione, nata da un'idea dell'Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma Gianni Borgna, si ripropone di riassumere l'arte e la storia del XX secolo in Italia con un progetto espositivo assolutamente nuovo, alla quale hanno lavorato insieme due eminenti studiosi, il critico d'arte Maurizio Calvesi e lo storico Paul Ginsborg.
Arte e storia in Italia.
L'esposizione, nata da un'idea dell'Assessore alle Politiche Culturali del
Comune di Roma Gianni Borgna, si ripropone di riassumere l'arte e la storia
del XX secolo in Italia con un progetto espositivo assolutamente nuovo, alla
quale hanno lavorato insieme due eminenti studiosi, il critico d'arte
Maurizio Calvesi e lo storico Paul Ginsborg.
La mostra è realizzata anche grazie al contributo di Sisal.
Duecentocinquanta opere sono state selezionate da Calvesi per una panoramica
dell'arte italiana del Novecento, alla quale si collega una sintesi storica
del secolo, curata da Ginsborg, che corre come un nastro continuo lungo
l'intera esposizione con suggestive soluzioni audiovisive.
Il percorso, suddiviso in sette sezioni precedute da un'introduzione, non
segue un ordine puramente cronologico, ma si articola per aree espressive e
linguistiche in cui sono messe a confronto opere della prima e della seconda
metà del secolo.
La rassegna prende le mosse dal post-impressionismo e dal simbolismo con 14
opere di artisti che debuttano con il nuovo secolo, da Balla, Boccioni e
Carrà prima del futurismo a scultori quali Wildt e il primo Martini fino ad
Amedeo Modigliani.
I criteri espositivi si fanno evidenti nella successiva sezione, intitolata
Dal Futurismo alle poetiche della materia in cui capolavori di Boccioni e
Balla si saldano con l'opera di Burri e Fontana, Carrà e Depero con
Kounellis e Manzoni, Prampolini e Severini con Pascali e Rotella. Sarà così
disegnato, all'insegna della ricerca sulla materia, "un filone che è
caratteristico dell'avanguardia italiana - dice Maurizio Calvesi - fin dalle
sue origini e che ha influenzato tutta la seconda metà del secolo in Europa
e negli Stati Uniti, proiettandosi con la sua forza innovativa fino alle più
recenti esperienze internazionali". Si vedrà in questa sezione un'opera del
tutto inedita di Giacomo Balla, una monumentale Marcia su Roma dipinta dal
grande artista sul rovescio della tela Velocità d'automobile. "E' un
eccezionale documento - dichiara Calvesi - del ripiegare dello slancio
futurista verso le lusinghe del fascismo e offre un concreto aggancio con le
vicende della storia politica".
Sul lungo telone storico che accompagna e sovrasta l'intera mostra, in
corrispondenza di questa sezione Ginsborg propone il tema dal titolo
Macchina e movimento; violenze che si sviluppa a partire dalla stazione di
Milano (rappresentata in un dipinto di Carrà del 1909) come luogo simbolico
del Novecento. "Porta d'ingresso alla città dell'industria, del commercio e
della finanza - dice Paul Ginsborg - la stazione di Milano fu anche il luogo
dei saluti e degli addii in tempo di guerra e il punto d'arrivo per la
grande ondata di immigrazione interna degli anni Cinquanta e Sessanta. Dalla
stazione proseguo per occuparmi dei temi del movimento, con l'automobile
come sogno e incubo, e della violenza, entrambi caratteristici del pensiero
futurista e di tanta storia del secolo".
Nella sezione dell'Astrattismo Balla è il capofila di una ricerca che,
attraverso Magnelli e Licini, si prolunga in un nutrito gruppo di artisti
del secondo dopoguerra, da Capogrossi a Dorazio, da Melotti a Turcato. CittÃ
e politica è il titolo della corrispondente sezione storica che ripercorre i
modelli della vita urbana intrecciati a quelli della politica, dalla
'progettualità fascista' al 'sogno comunista' alla 'prassi democristiana'
fino ai nostri giorni presentati con il sottotitolo 'Quando la politica
riesce'.
Le esperienze figurative di Tosi, Soffici, Carrà e De Pisis sono messe a
confronto con le trasfigurazioni dello spettacolo naturale in Afro,
Morlotti, Leoncillo nella sezione Tra naturalismo e Informale il cui
corrispettivo storico, intitolato Pane, vino, olio, ci porta dalle immagini
dell'Italia contadina al conflitto attuale tra cultura del cibo e confezioni
della modernità .
De Chirico, Campigli, Casorati, Sironi, Morandi, Savinio, Martini e Manzù li
troviamo nella sezione che Calvesi ha intitolato La classicità tra
metafisica, tradizione e concetto. Sono qui rappresentate le diverse
declinazioni del classicismo, fino alle speculazioni del Concettuale, con
Ontani e Paolini, e al 'ritorno alla pittura' con Di Stasio. Sul nastro
storico sono visualizzati in parallelo quelli che Ginsborg definisce Tre
fondamenti di una storia mediterranea, la classicità , la famiglia (maternitÃ
e impresa familiare) e il patronage.
Dialetticamente contrapposta è la sezione successiva, Espressionismo,
antinovecento, nuovo racconto dove alle cadenze 'anti-classiche' di Mafai,
Scipione, Guttuso, Pirandello sono accostati gli artisti della
'Transavanguardia' e percorsi individuali come quello di Gianfranco Ferroni,
oltre all'espressionismo astratto di Vedova. L'accostamento storico propone
il tema della Religiosità , dal ruolo della parrocchia alle vecchie e nuove
minoranze religiose fino al paganesimo.
A questo punto la mostra prosegue nei vicini Mercati di Traiano dove,
insieme a una serie di grandi sculture, è ospitata una sezione interamente
dedicata agli anni Sessanta e ai decenni successivi, in cui Calvesi ha
radunato, sotto il titolo Segnali della nuova comunicazione, gli artisti
dell'immaginario pop, delle semplificazioni figurative dei media,
dell'immagine 'segnaletica'.
Baj e Festa, Pascali e Schifano, Merz e Perilli, Fabro, Mari e Mattiacci,
questi e altri protagonisti dell'ultimo Novecento sono rappresentati con una
selezione di una cinquantina di opere tra dipinti, sculture e installazioni..
Sempre ai Mercati è la sezione conclusiva dell'esposizione, intitolata
Immagine immateriale, dedicata alle sperimentazioni multimediali e
interattive degli ultimi anni. Nell'ultimo capitolo della sintesi storica di
Ginsborg, dal titolo Consumi e contestazione, rivivono gli anni del miracolo
economico e il movimento delle donne.
Dalle singole personalità alle tendenze di poetica e linguaggio, la mostra
Novecento, arte e storia in Italia offrirà al visitatore un'occasione
straordinaria per cogliere l'originalità e la qualità del contributo degli
artisti italiani alla grande avventura dell'arte occidentale nel secolo che
si è appena concluso.
La mostra si avvale della collaborazione della Rai - Direzione Teche,
dell'Istituto Luce, dell'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e
Democratico e di Publifoto ed è arricchita da un documentario storico
appositamente realizzato da Nicola Caracciolo, con musiche scelte da Gianni
Borgna, da una serie di video di Marco Giusti e da una multivisione di
Ernani Paterra.
Il progetto di allestimento è a cura di Maurizio Di Puolo mentre l'immagine
grafica è firmata da Pier Luigi Cerri.
Il catalogo, edito da Skira, si avvale dei contributi critici dei due
curatori e di Mariano Apa, Fabio Benzi, Roberto Bianchi, Lorenzo Canova,
Marco Di Capua, Paola Magni, Lea Mattarella, Federica Pirani, Elena
Pontiggia, Teresa Sacchi Lodispoto.
NOTIZIE UTILI
Orario di apertura Scuderie del Quirinale
tutti i giorni 10 - 19 / venerdì e sabato 10 - 23
Mercati di Traiano
tutti i giorni (tranne il lunedì) 10 - 19
Biglietto d'ingresso intero L. 15.000 / ridotto L. 10.000
tariffe speciali per gruppi e scolaresche
Il biglietto unico per le due sedi espositive si acquista presso le
Scuderie ed è valido per la sede dei Mercati di Traiano per i tre giorni
successivi alla data di emissione.
Per informazioni tel. 06 39967500 / 06 696271
Ufficio stampa Nino Criscenti - Scuderie Papali
tel. 06 696270 fax 06 6780842 n.criscenti@romagiubileo.it
Roberto Begnini
tel. 06 3204912 fax 06 32656269
per Skira - Mara Vitali comunicazioni, Lucia Crespi
tel. 02 781221 fax 02 76022576 arte@mavico.it