Envoi. Fotografie d'interni delle Carceri in Sardegna. L'intenzione dell'artista e' quella di mostrare la vita nel carcere, senza dover necessariamente mostrare i volti dei detenuti; mostrare i luoghi dove i detenuti vivono lascia molto piu' spazio all'immaginazione e all'esperienza dei singoli spettatori.
Envoi. Fotografie d’interni delle Carceri in Sardegna
Martedì 15 novembre alle ore 18,00 presso il Centro comunale d’ arte e cultura il Lazzaretto di Cagliari Giorgio Pellegrini, Assessore alla Cultura e Angelo Vargiu, Assessore delle Politiche sociali inaugureranno alla presenza dell’ autore: Envoi, mostra fotografica di Danilo Murru.
L’ intenzione di questo lavoro, che trae il titolo dall’omonima poesia di Octavio Paz, e’ quella di mostrare la vita all’interno del carcere, senza dover necessariamente mostrare i volti dei detenuti. Questa scelta risulta visualmente molto più forte in quanto mostrare i luoghi dove i detenuti vivono lascia molto più spazio all’immaginazione e all’esperienza dei singoli spettatori.
Sebbene gli spazi siano fisicamente vuoti, la percezione della presenza umana e’ estremamente forte. La prigione diventa una sorta di limbo, dove anime invisibili conducono un’ esistenza incomprensibile alla persona media “liberaâ€. La macchina fotografica diventa un occhio attraverso il quale si può spiare dentro le celle, vedere gli oggetti personali dei detenuti, osservare le loro vite. Sarà impossibile vederli, ma forse si potranno sentire le loro voci, sentire il loro odore, e alla fine percepire la loro presenza.
Queste immagini ci invitano a guardare alla vita da un prospettiva diversa. Cosa e’ il significato della vita per i detenuti? E la speranza? E l’ immaginazione? La libertà ? Il tepore della luce angelica che permea ogni foto incarna tutti questi ideali: speranza, libertà e immaginazione si trasformano in un triste abbaglio che non potrà mai essere raggiunto dal detenuto, perché questa e’ un illusione creata dal detenuto stesso. La speranza, la liberta e l’ immaginazione che finalmente troveranno nel mondo esterno, non sarà mai la “ luce della salvezza†che immaginavano, e a questo punto il corpo diventa la nuova, vera prigione dalla quale evadere.
La mostra è sostenuta dagli Assessorati Comunali alla Cultura e alle Politiche Sociali del Comune di Cagliari, e dal Coordinamento Volontariato Giustizia - Onlus.
“L’Assessorato delle Politiche Sociali ha condiviso, con l’Assessorato alla Cultura, l’interessante e originale mostra fotografica di Danilo Murru “Spazi ristretti per persone ristrette†ed hanno voluto offrire, non a caso, lo spazio espositivo del Lazzaretto di Sant’Elia per favorire, attraverso immagini intense e significative, una riflessione sulla condizione carceraria e più complessivamente sul disagio carcerario e post carcerario.
L’interesse dell’Assessorato delle Politiche Sociali, che non è solito sostenere iniziative di questo genere, nasce dal fatto che nelle immagini fortemente espressive del giovane cagliaritano si coglie tutto il dramma umano vissuto dalle persone che sono sottoposte al regime carcerario. Dramma che è personale ma che interroga l’intera società civile e le istituzioni. In particolar modo quando le istituzioni sono chiamate ad essere tutori di molte di esse stante il fatto che dopo i reati hanno perso i diritti civili; interroga le istituzioni nel momento in cui debbono pensare al loro inserimento nella fase post carcerazione; le interroga quando devono realizzare azioni finalizzate ad evitare che gli stessi ricadano nella illegalità ; quando sono chiamate a provvedere alle famiglie nel periodo di detenzione.
Tutto ciò e contenuto dietro la porta della cella che con la mostra si vuole aprire per guardare senza retorica ad un universo di umanità a cui non deve mai mancare la speranza in un domani migliore.†(Angelo Vargiu, Assessore delle Politiche Sociali, Giorgio Pellegrini, Assessore alla Cultura)
Il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per azione dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna ha accolto l’iniziativa dell’autore di voler rappresentare il lavoro svolto nel corso della sua elaborazione di tesi di cui la rassegna fotografica è contenuta. Il viaggio svolto dall’autore autorizzato dal Provveditorato nel circuito penitenziario della Sardegna ha voluto rappresentare gli spazi che la società civile ha creato nell’adempimento della sanzione.
Il messaggio che si vuole dare e che si è condiviso è che il senso di libertà che comunque alberga nei soggetti detenuti viene espresso anche dagli spazi chiusi che li contiene.
Un pensare ed un sentire proiettato verso la società libera che deve accogliere i condannati che ne fanno parte e per cui bisogna prestare attenzione nell’accoglierli e reintegrarli affinché le celle così fotografate rimangano vuote.
L’Amministrazione Penitenziaria che istituzionalmente ha il compito dell’esecuzione penale ed in particolare l’esecuzione penale esterna ha condiviso l’iniziativa dell’autore condividendola con gli Assessorati del Comune di Cagliari delle Politiche Sociali e alla Cultura che finanziando l’iniziativa e offrendo la struttura ne hanno consentito la realizzazione e l’allestimento con l’intento di sensibilizzare la cittadinanza al problema:'attenzione e aiuto ai cittadini condannati nel processo di risocializzazione volto alla prevenzione della recidiva'.
“Solo con la giusta attenzione di tutti si può prevenire l’azione criminale, le Istituzioni insieme ai cittadini che si adoperano per creare i presupposti di prevenzioneâ€. (Il Direttore Ufficio Esecuzione Penale Esterna D.ssa Rossana Carta)
Tutte le iniziative realizzate nel Centro Comunale d’ Arte e Cultura Il Lazzaretto sono sostenute dallo sponsor Cantine Dolianova.
Inaugurazione: 15 novembre ore 18.00
Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Lazzaretto
Via dei Navigatori s.n. - Borgo S. Elia (Cagliari)