No No. La mostra presenta una serie di dipinti – oli, tempere e materie di piccole dimensioni – e la videoinstallazione 'Bianco', un monolite che accogliera' gli spettatori. Alle ore 20,00, il duo di chitarre che l'artista forma con il musicista Maurizio Argenziano presentera' l'evento sonoro 'Linee che avanzano e retrocedono'.
No No
A cura di Corrado Morra
Venerdì 18 novembre, alle ore 18,30 negli spazi di Pigrecoemme sarà inaugurata la personale di Tonino Taiuti, No No.
La mostra, patrocinata dalla Provincia di Napoli, presenta una serie di dipinti a parete – oli, tempere e materie di piccole dimensioni di grande sensibilità cromatica; – e Bianco, una videoinstallazione in cui un algido monolito accoglierà gli spettatori come una cornucopia muta, lì a dispensare silenzi rotti appena da poche parole, nenie sussurrate dallo voce profonda dello stesso Taiuti. Infine, alle ore 20,00, il duo di chitarre che l’artista forma con il musicista Maurizio Argenziano presenterà Linee che avanzano e retrocedono, evento sonoro di straordinaria suggestione che, tra free jazz e post-rock, l’acuta sofferenza di feedback di chitarre, rumori e interferenze, richiami di caccia e recitato, presenta le nuove ricerche espressive di Taiuti che muovono sempre più verso territori multimediali.
Nei giorni seguenti alla vernice, in luogo dell’evento dal vivo, gli spettatori potranno assistere ad una proiezione di un video che, con la regia di Giulio Arcopinto, racconta, in un linguaggio asciutto e nello stesso tempo pieno di accenti lirici, proprio questa esperienza sonora.
L'esposizione, terzo appuntamento del ciclo Le Pieghe è a cura di Corrado Morra.
La mostra
No No. Una negazione. Poi un’altra. Il diniego definitivo, ma anche la lingua che si fa volta paralogica, negazione lyotardiana. La radicale rinuncia ad esserci e, insieme, disperata vitalità che nel dissenso trova una sua fatale ontologia.
No No. Il mento che oscilla e accompagna l’espressione degli occhi che salgono verso il cielo. No. E poi la vita che scorre. Di nuovo. E, inaspettato, il muro di un altro no… Eppure, due negazioni affermano. Allora sì sì, e così tutto d’accapo. Fino alla fine dei tempi.
Divisa in tre momenti distinti, la mostra di Tonino Taiuti No No si presenta come un complesso sistema di segni, echi, percorsi.
PRIMA SALA
Bianco, installazione e performance di e con Tonino Taiuti (regia del video: Giulio Arcopinto)
Un monolito bianco, l’azione drammaturgia, l’alterità dolorosa delle immagini video. Il potere illusorio del bianco, la memoria che tutto copre, orme, dinosauri. E la voce.
SALA DELLA SCALA ROSSA
Volti di uomini che si intravedono attraverso nebbie di colore. Occhi che si serrano ad inseguire un gemito. L’espressione sospesa delle scimmie. Una natura che, caduca e vinta, si sottrae. Il sangue. Il succo delle bacche. I gesti e i riti. I simboli. Il sacro e il dolore. Una, pittura, quella di Taiuti, che in ogni angolo scopre l’ordito dei rapporti con le più vive esperienze visive contemporanee.
SALA NERA
Linee che avanzano e retrocedono, evento sonoro di e con Tonino Taiuti e Marurizio Argenziano.
Raso rosso steso come un rivo di sangue. Le pareti nere che rigettano anche il pianto. Tonino Taiuti, volto trasformato dalle rughe di una maschera, e Maurizio Argenziano alla ricerca della tridimensionalità della musica, perché l’evento sonoro è anche spazio, mura perimetrali dove si organizza la civiltà dell’incontro e, insieme, muri domestici dietro ai quali, protettori e caldi, segnare l’area domestica, il locus da abitare. Il teatro del privato. Dove anche aver paura.
L'artista
Nato a Napoli nel 1950, a 26 anni Tonino Taiuti inizia un percorso artistico che lo porterà dal “Teatro dei Mutamenti†fondato da Renato Carpentieri e Antoinio Neiwiller alla pratica del jazz, del teatro e del cinema. Come attore si cimenta tanto in performance comiche (in coppia con Silvio Orlando) quanto in prove di forte intensità drammatica lavorando con registi quali Enzo Moscato, Mario Martone, Gabriele Salvatores, Toni Servillo e Giorgio Barberio Corsetti e su testi di Viviani, Scarpetta e Shakespeare. Al cinema lo si ricorda in Morte di un matematico napoletano, Sud, Polvere di Napoli e I vesuviani.
Come musicista, oltre alle collaborazione con Marco Zurzolo, ha al suo attivo una doppia partecipazione, nel 2003 e nel 2004, con Antonio Fresa, al Pomigliano Jazz Festival, mentre il suo esordio nell’arte figurativa ha luogo nel 2002 con una personale dedicata al violoncellista Tom Cora.
Le Pieghe: un ciclo di mostre “nascosteâ€
Le Pieghe è il primo ciclo espositivo prodotto all'interno dei nuovi spazi di Pigrecoemme di Piazza Portanova. Il ciclo, inaugurato lo scorso febbraio con la personale di Salvatore Morra-Supino e proseguito ad aprile con la prima personale dell’attore Riccardo Zinna, presenta, fino ai primi mesi del prossimo anno, una serie di mostre e performance che si preoccuperanno di dar luce ad artisti, temi, suggestioni, rimandi di grande potenza espressiva, ma spesso soffocati tra le pieghe dell’affollata offerta culturale cittadina o, peggio, non ancora del tutto svelati.
Inaugurazione: venerdì 18, alle ore 18,30
Pigrecoemme
Piazza Portanova, 11 - Napoli
Orari: dal lunedì al venerdì (h. 10,00 – 16,00), o su appuntamento.