Nell’ambito del progetto Xenobia, la città , gli stranieri e il divenire dello spazio pubblico, la Fondazione Adriano Olivetti presenta venerdì 18 febbraio, nello spazio espositivo di via Zanardelli 34, una nuova installazione di Sislej Xhafa e, domenica 20 febbraio, una sua performance al campo Boario.
L’intervento, dell’artista albanese – kosovaro che risiede e lavora in Italia da sei anni circa e che ha dedicato la sua ricerca al confronto tra il mondo occidentale ed il Sud del Mondo, è una riflessione sul concetto di clandestinità , caratteristica di molti suoi lavori.
La mostra è accompagnata da un testo critico di Guido Molinari.
Nato nel 1970 a Peje, in Kosovo, Sislej Xhafa ha lasciato l’Albania, dove ha studiato all’Accademia di Belle Arti, per lavorare e studiare a Londra, Firenze e negli Stati Uniti e trasferirsi quindi in Italia dove vive tuttora.
Tra le mostre più’ significative si ricordano: le due presenze alla Biennale di Venezia: nel 1997 (presenza clandestina realizzata tramite l’istituzione del Padiglione Albanese non realmente previsto ed organizzato dalla Biennale stessa) e nel 1999; la mostra al Trevi Flash Art Museum nel 1996 per cui ha vinto il primo premio; le recenti mostre "They came by taxi" al Parabolic Space di Berlino (1999); "Onufri 99" presso la Galleria Nazionale di Tirana che segna il riconoscimento dell’artista nel suo paese.
I temi del viaggio, che diventa spesso forzato e si trasforma in deportazione, dell’immigrazione, dell’alterità e della clandestinità ’ sono da sempre al centro della ricerca estetica dell’artista che vive la sua condizione di viaggiatore come specchio della realtà contemporanea della "millenaria cultura albanese che è diventata migratoria".
La sua volontà nomadica, vissuta come forma di resistenza che in questo momento storico molti albanesi e kosovari sono costretti a vivere, è il nodo centrale attorno a cui l’artista sviluppa la sua pratica, che nei suoi lavori, dalle fotografie ai video e le performances, è spesso associata all’immagine del viandante e del clandestino.
"I clandestini sono il potere di domani, sono coloro che vogliono infiltrarsi e rendere multiculturale la società […] magari tra cinquant’anni, i clandestini avranno trasformato l’Italia in un paese migliore".
La mostra di Sislej Xhafa consiste in un’azione sociale (termine con cui l’artista definisce i suoi interventi) realizzata per evidenziare e mettere in risalto, ancora una volta, la nostra incapacità di accettare l’altro.
Inaugurazione: Venerdì 18 febbraio 2000- ore 18:30
Fondazione Adriano Olivetti – Via Zanardelli 34 – Roma
La mostra sarà visibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dalla vetrina sulla strada sino a lunedì 28 febbraio
Inaugurazione performance: Domenica 20 febbraio 2000 – ore 12.00
Campo Boario – Via del Monte Testaccio - Roma