Per 3 mesi l'artista si e' dedicato alla creazione di un'opera appropriandosi dello spazio e della memoria di Palazzo Lenzi. La mostra e' accolta in luoghi differenti: al piano terra Babords, riflessione sul viaggio come 'geografia della perdita, passaggio privo di bussola', la citta' del viaggiatore per eccellenza Amerigo Vespucci; nella sala di lettura l'installazione video-sonora Tu me copieras affronta il tema della scrittura e della riscrittura della storia. Inoltre soltanto oggi e' possibile vedere l'installazione Tout doit disparaitre!, in cui un mare di sacchi di plastica vuoti rinviano alla frenesia del consumismo. Le opere dell'artista parlano di schiavitu' -dalla tratta dei Neri alla contemporaneita'- rispondendo alla sua maggiore preoccupazione: legare arte e politica.