Isca Greenfield-Sanders, Carla Mattii, Silvia Zotta, a cura di Raffaella Guidobono
Isca Greenfield-Sanders
Carla Mattii
Silvia Zotta
a cura di Raffaella Guidobono
Un desiderio sotteso di unire l'amore per l'era della riproducibilità
tecnica con la manualità della ricerca. L'ouverture della galleria
unosunove è un coro di tre soliste per cui non è necessario trovare il
comune denominatore: le meccaniche sono agli antipodi, i materiali e gli
strumenti dissimili, mentre la poetica consimile traduce l'idea di fermare
il tempo contingente, quale elemento centrale nelle tre proposte.
Isca Greenfield Sanders lavora e vive a New York, ha esposto al P.S.1 e
nelle gallerie Goff and Rosenthal, Galeri Klüser a Monaco, John Berggruen
a San Francisco. Tradizione e tecnologia procedono insieme su binari
paralleli, non hanno bisogno di incontrarsi, sono necessari e distinti
entrambi, come se il procedimento per gradi che consente di arrivare
all'esito finale fosse compensatorio. E' una diapositiva l'origine di
tutto, un ricordo i cui dettagli vengono riprodotti alla perfezione
attraverso pigmenti trasparenti che esaltano la lucentezza dell'olio e
l'intensità della luce, per ritrovare un archetipo dentro fotografie scattate da estranei sulla spiaggia e poi trasformate in pittura; il
colore è steso, dosato, calibrato fino a desiderare di esprimere il cielo
e il mare facendo a meno del blu e del nero. Al principio crea una piccola
stampa su carta di riso per poi coprirla di inchiostro e gouache e rendere
la foto un bozzetto. Da una scansione successiva e un minuzioso studio dei
dettagli si arriva alla dimensione di una grande tela. Lieve, come le
evoluzioni che la natura compie per garantirsi la riproduzione.
Carla Mattii definisce il suo procedere alchemico e onirico al contempo, e
dichiara di sentirsi predestinata, da un amore sconfinato per i giardini,
a ottenere piante e fiori immaginari con un innovativo scanner 3D in grado
di trasformare la polvere di nylon in materia. Anche qui i ritmi sono tali
da dilatare l'elemento temporale impalpabile eppure sempre insinuante. I
kit di fiori sono il frutto dello studio di una botanica inedita, la
sapienza nel cucire tra loro e assemblare petali, bulbi e pistilli in un
bouquet random si sostanzia di una parte manuale e di una sintesi di
laboratorio che origina creature apparentemente carnivore senza un
corrispondente nella realtà. La riproduzione delle specie inesistenti
riflette il desiderio di creare fiori mai classificati in alcun erbario
perché tra loro si
reinventino a piacere le parti assegnate.
Alla ceramica serve tempo. Silvia Zotta forgia volumi di maiolica dopo
averli incontrati dall'età di 8 anni, prosegue per varianti minime alla
ricerca della pulizia formale che arriva durante l'installazione
all'interno del suo studio, come se lo spazio intorno fosse un'opera in
divenire. La perfezione di solito consente minime tolleranze degli errori
ma qui accetta che le forme smussate di cerchi e parallelepipedi in
ceramica smaltata formino un inaspettato sistema plastico. L'artista
italoargentina, presente in diverse collezioni museali e vincitrice
quest'anno del Premio Faenza, vive e lavora a Milano e sogna di continuo
il suo paese, prepara i titoli in prosa delle nuove opere e le invade di
colori dentro forme grondanti smalto e complessità di valori. Le tecniche
si stratificano: foggiatura al tornio da un lato e precisione del disegno
accanto allo studio dei ritiri delle ceramiche dall'altro. Due grandi
carte geografiche del Sudamerica
campeggiano nel suo studio e ci ricordano di pensare che il mondo e le sue
espressioni non siano scontate.
Con l'apertura dello spazio si inaugura inoltre la prima produzione di un
multiplo per ogni artista invitato a presentare un lavoro site-specific in
galleria. Industria e poesia, progettazione e pensiero concettuale
convivono con l'assolo registico di metodo e materiali in scena.
Sipario.
Raffaella Guidobono
Sabato 19 Novembre 2005 h.19
1/9 Unosunove Arte Contemporanea
Palazzo Santacroce via degli Specchi, 20 - 00186 Roma