Artistica Energia. L'artista approfondisce i segreti alchemici dell'incisione e dalla grafica, apprende l'amore per i materiali e che ogni risultato prevede un certo tempo.''La tela e' da me tinta per immersione e non dipinta, tramite una serie di bagni a caldo di colore'' afferma Martini.
Artistica Energia
La Galleria PaciArte dedica una mostra all'artista Sandro Martini dal titolo
'Artistica Energia'. La mostra e' dettata dal desiderio di evidenziare quelle
caratteristiche dell'arte di Martini che appartengono ancora all'ambito
tradizionale della pittura. Nell'osservare l'opera di Martini emerge subito
la sensazione di percepire come essa agisca, costantemente, secondo due
linee di percezione, complementari e inconciliabili, come lo potrebbero
essere l'esistenziale bisogno di un'appartenenza e l'insopprimibile anelito
alla fuga: tale manifestazione estetica e' nella prima quella che trattiene
l'opera all'interno della pittura, del quadro, nella seconda quella che lo
lascia debordare nel fuori dell''oggetto' dell'istallazione.
Fondamentale nell'interpretazione dell'opera del maestro l'utilizzo di vari
materiali e tecniche: dai colori, mai forti e reagenti alle temperature,
alle tele, tessute con tecniche semindustriali. Tutti i materiali usati da
Martini conservano il procedimento che li ha formati.
Martini approfondisce i segreti alchemici dell'incisione e proprio dalla
grafica apprende l'amore per i materiali e che ogni risultato prevede un
certo tempo. 'La tela e' da me tinta per immersione e non dipinta, tramite
una serie di bagni a caldo di colore'afferma l'artista. Sandro Martini
produce cicli annuali di circa venti 'tinti'. Ogni opera ha un suo progetto
su carta ed in questo sono affascinanti e straordinarie le sue piccole
carte, acquarelli. Esse sono ' il ponte che lega un'esperienza che si compie
esteticamente e l'avvio di un'ulteriore esperienza.' spiega sempre
l'artista.
Questo, in tutti i suoi 'tinti', sino alla meta' anni '90, cioe' prima delle
cuciture', dove sono presenti zone di assemblamento di segni, sempre piu'
periferiche: qui la fuoriuscita dal telaio mediante l'inserimento di lacci
colorati. Il quadro di Martini, da lui sempre chiamato 'Quantita'', e' una
quantita' che e' nel quadro ma anche oltre la tela, verso il mondo esterno.
In questo progredire, Martini alla meta' degli anni '90 sperimenta i
'Discollage'. Essi sono composizioni di frammenti cartacei colorati su carta
foderata. Accade qualcosa di nuovo. Si spezzano i segni e le linee sottili.
Le 'tele cucite' diventano cosi' il luogo dove il nascere di un'immagine,
accompagnata dal progetto, poi la lacera, viene fatta a brandelli. Ma non li
butta, li ripone e ricomincia. In questa azione tutto diviene un incontro
scontro. Tinti, Discollages, Quantita' ecc..Comunque sia, aldila' dei cicli e
delle tecniche, l'opera di Martini e' il disegno di un grande progetto
ideale, dove il colore artigianale a caldo spazia sulla superficie
incrociando una raffica di segni ognuno dei quali appartengono ad un punto
di fuga esterno. Infatti l'artista ama e studia l'architettura
contemporanea, riproponendola idealmente nel suo progetto. Quest'ultimo
viene cosi' scomposto nelle relative 'Quantita'' annuali, facendo divenire
ogni singola tela un campo di energia dove lo sguardo e la sensazione
tendono inequivocabilmente ad andare oltre il limite della tela. Come se
guardando ogni sua opera ci domandassimo: 'Dove stanno andando quelle forze?
Verso il soffitto? Sul pavimento? Sul muro?...' il tutto ci porta al di
fuori. Concettualmente, idealmente, la pittura di Martini straripa dal suo
spazio scontrandosi con il segno. Insieme: oltre il tutto.
Inaugurazione Sabato 3 Dicembre ore 18.00
Galleria PaciArte
Via Carlo Cattaneo 20/b - Brescia
Orari: Dal martedi' al sabato 10-13 16-20, domenica 15.30-19.30.