Aldo Bergolli
Giuseppe Ajmone
Bruno Cassinari
Alfredo Chighine
Roberto Crippa
Gianni Dova
Lucio Fontana
Franco Francese
Renato Guttuso
Ennio Morlotti
Cesare Peverelli
Emilio Scanavino
Giovanni Paganin
Oltre 60 opere che documentano il suo iter pittorico e quello di altri artisti della sua epoca, compagni e amici, fra i quali Giuseppe Ajmone, Bruno Cassinari, Alfredo Chighine, Roberto Crippa, Gianni Dova, Lucio Fontana, Franco Francese, Renato Guttuso, Ennio Morlotti, Cesare Peverelli, Emilio Scanavino, Giovanni Paganin che fecero la storia dell'arte del secondo dopoguerra. La mostra si articola in 4 sezioni, ciascuna delle quali affronta una stagione pittorica diversa.
Mostra personale
La citta' di Legnano, per celebrare i novant’anni dalla nascita del
concittadino Aldo Bergolli (nato nel 1916 e morto a Milano nel 1972)
accoglie dal 3 dicembre 2005 al 5 febbraio 2006 nel suo spazio espositivo
piu' prestigioso, il Palazzo Leone da Perego, l’opera di uno dei piu'
importanti artisti italiani, fra i firmatari del manifesto di Oltre
Guernica, nonche' aderente all’epopea spazialista.
Da tempo, il Palazzo legnanese ha intrapreso un accurato lavoro di
riproposizione e valorizzazione di alcuni tra i protagonisti, a volte
dimenticati, della pittura del XX secolo. L’antologica di Bergolli, curata
da Daniele Astrologo - coadiuvato da un comitato scientifico composto da
Flavio Arensi (direttore di Palazzo Leone da Perego), Ettore Ceriani e
Fabrizio Rovesti - segue le mostre dedicate in questi ultimi anni a Giovanni
Testori, Gianfranco Ferroni, Federica Galli, Lucio Fontana, Alfredo
Chighine.
L’iniziativa dal titolo Bergolli e il suo tempo, promossa dal Comune di
Legnano - Assessorato alla Cultura con il patrocinio della Regione
Lombardia - Assessorato alla promozione delle attivita' turistiche presenta
una significativa raccolta di oltre sessanta opere che documentano il suo
iter pittorico e quello di altri artisti della sua epoca, compagni e amici,
fra i quali Giuseppe Ajmone, Bruno Cassinari, Alfredo Chighine, Roberto
Crippa, Gianni Dova, Lucio Fontana, Franco Francese, Renato Guttuso, Ennio
Morlotti, Cesare Peverelli, Emilio Scanavino, Giovanni Paganin.
L’opera di Bergolli sara' indagata da un punto di vista storico e da quello
estetico. Il primo si rivela di primario interesse perche' povero di studi
specifici, compromesso da lacune che a tutt’oggi lasciano in ombra momenti
salienti della sua attivita' artistica. Un disinteresse privo di fondamento
poiche' l’arco di tempo ricoperto dall’artista e' di cruciale importanza per
la storia dell’arte del secondo dopoguerra; un disinteresse che si
ripercuote sulla stessa attivita' espositiva, carente al punto da lasciarlo
nel silenzio. Basti pensare che l’ultima mostra di ampio respiro incentrata
su Bergolli risale all’antologica del 1977 al Palazzo della Permanente di
Milano. Il secondo esplorera' la ricca e complessa realta' estetica presente
nell’opera di Bergolli in grado di coniugare i dettami estetici spaziali
promossi da Lucio Fontana con quelli individuati da Francesco Arcangeli nell
’ambito dell’Ultimo Naturalismo.
La mostra si articola in quattro sezioni, ciascuna delle quali affronta una
stagione pittorica diversa:
I) Oltre Guernica verso nuovi realismi
Oltre Guernica e' il nome del manifesto (1946) ispirato al linguaggio
pittorico postcubista adottato da Pablo Picasso che fu firmato da Aldo
Bergolli e da numerosi altri artisti, tra i quali, Ajmone, Dova, Morlotti e
Vedova.
Il tema cardine di questo periodo e' dato dal problematico rapporto tra l’
esigenza linguistica di rinnovamento e la sua capacita' di partecipare alla
realta' del momento. Il neocubismo incarna questa duplice tensione e diviene
per molti artisti la cifra stilistica da adottare.
II) Paesaggi spaziali
I dettami estetici fissati da Lucio Fontana (fondatore dello Spazialismo) e
da Francesco Arcangeli (teorico degli Ultimi naturalisti) convivono nel
linguaggio pittorico adottato da Bergolli nel corso degli anni Cinquanta. La
componente spaziale e' riscontrabile nell’impianto pittorico, in certi spunti
gestuali e nei titoli legati al tema della composizione; la vena
naturalistica e' invece presente nella sensibilita' cromatica di tipo tonale,
nella fermentazione della materia pittorica, nella raffigurazione di
orizzonti paesaggistici o di effetti luministici e nei titoli ispirati a
realta' presenti in natura come Nebbia, Paesaggio di neve, Pioggia nel parco.
Il confronto con gli artisti dei rispettivi movimenti mette in luce le
analogie e le differenze con le varie soluzioni estetiche adottate fino a
individuare le specifiche peculiarita' che caratterizzano l’opera di Bergolli
e di ciascun autore esaminato.
III) Scenari urbani
E' la cosiddetta serie delle Undergrounds, ispirata alla realta' sotterranea
delle metropolitane di Londra. Questo ciclo di opere, iniziato alla fine
degli anni Cinquanta e protrattosi per dieci anni circa, affronta il tema
del degrado umano imposto dalle cosiddette societa' progredite. Cosi' la
rappresentazione di un paesaggio artificiale sotto forma di corridoi,
cunicoli, stazioni, cavalcavia, sottolinea la condizione alienante dell’
essere umano ormai ridotto a un’indistinta presenza organica.
IV) L’ultima stagione
E' l’ultimo ciclo pittorico, sorto attorno al 1968 come risposta all’
artefatta realta' urbana e in linea col coevo clima politico. Il ritorno alla
natura avviene all’insegna di un’iconografia asciutta, senza compiacimenti
ornamentali. Alberi, foglie e girasoli si caricano cosi' di valore simbolico
e la loro rappresentazione testimonia il suo punto di vista sulle qualita'
della vita da rispettare.
Questa stagione e' anche testimone di una scelta esistenziale che lo vede
trasferirsi fuori Milano, a diretto contatto con la natura, ora il suo unico
termine di confronto.
Dal 5 dicembre al 3 febbraio 2006, nella sede della Banca di Legnano (Largo
Franco Tosi 9) si terra' la mostra L’opera grafica di Aldo Bergolli che
presenta una selezione di 28 opere grafiche su carta, realizzate tra il 1947
e il 1968, molte delle quali esposte per la prima volta.
L’opera grafica di Aldo Bergolli si pone in modo autonomo rispetto alla
produzione pittorica, nel senso che, pur vivendo delle medesime pulsioni
stilistiche e di contenuto del momento, non e' preparatoria del lavoro su
tela.
Curata da Fabrizio Rovesti, questa sezione raccoglie lavori che sono
rappresentativi delle varie stagioni creative di Aldo Bergolli, a partire
dall’adesione al movimento realista nella seconda meta' degli anni Quaranta.
Molto importante per numero di esemplari e' la produzione del periodo delle
Undergrounds, dove prevale l’impiego di inchiostri di china, di cui viene
esposta una cartella di sei litografie del 1964, con presentazione di Dino
Buzzati e Osvaldo Patani. I lavori su carta degli anni che precedono la
prematura scomparsa dell’artista, avvenuta a Milano nel 1972, esprimono una
stilizzata figurazione neonaturalista animata da una solare gamma cromatica.
Il catalogo della mostra, pubblicato da Montrasio Edizioni, si avvale dei
contributi scientifici di Flavio Arensi, Daniele Astrologo, Ettore Ceriani e
Fabrizio Rovesti.
Aldo Bergolli (Legnano, 1916 - Milano, 1972) ha studiato all’Accademia di
Belle Arti di Brera sotto la guida di Aldo Carpi. E' stato prigioniero di
guerra in Germania dal 1943 al 1945; tornato in Italia ha cominciato l’
attivita' artistica a Milano, mantenendosi informato sulla cultura
internazionale. Ha viaggiato a lungo soprattutto in Inghilterra e in
Svizzera dove ha soggiornato piu' volte. Ha stretto un duraturo rapporto di
amicizia con artisti dell’epoca tra i quali Giuseppe Ajmone, Bruno
Cassinari, Alfredo Chighine, Gianni Dova, Franco Francese, Renato Guttuso,
Ennio Morlotti, Cesare Peverelli.
Ha allestito mostre personali in spazi privati quali: Galleria del Leone nel
1952 (Legnano), Galleria San Fedele nel 1953 (Milano), Galleria del
Cavallino nel ‘55 (Venezia), Galleria del Teatro nel 1959 (Parma), Galleria
Nord Sud nel 1962 (Lugano), Piccadilly Gallery nel 1965 (Londra). Ha
partecipato a importanti mostre collettive in spazi pubblici tra i quali si
puo' ricordare la XXVII Biennale di Venezia (1954), il Premio Citta' di
Gallarate (1954), il Premio Lissone (1957), il Premio La Spezia (1959,
1961), la XXXI Biennale di Venezia (1962), Nuove Prospettive della Pittura
Italiana (Bologna 1962) e la VII Biennale Internazionale di San Paolo del
Brasile (1963).
Alla sua opera si sono interessati numerosi studiosi attivi nel secondo
dopoguerra, tra i quali, Francesco Arcangeli, Guido Ballo, Renato Barilli,
Luigi Carluccio, Raffaele De Grada, Mario De Micheli, Giampiero Giani,
Franco Russoli, Emilio Tadini, Roberto Tassi e Marco Valsecchi.
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Catalogo edito da Montrasio Arte
Inaugurazione: sabato 3 dicembre, ore 11.30
Sedi:
Palazzo Leone da Perego
via Gilardelli 10 - Legnano
Orario: da Martedi' a Venerdi' h. 16.30-19, Sabato 16-20, Domenica e festivi h. 10-13 e 15-20. Chiuso lunedi'
Ingresso libero
Banca di Legnano
largo Franco Tosi 9 - Legnano
Orari: dal lunedi' al venerdi', 8.30-13.15; 14.30-16.30
Ingresso libero
Le scuole e i gruppi potranno visitare la mostra a Palazzo Leone da Perego
anche la mattina, previa prenotazione al numero 0331 471335