Goethe-Institut (Cantieri Culturali alla Zisa)
Palermo
via Paolo Gili, 4
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Emilio Isgro'
dal 25/1/2001 al 28/2/2001
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NovaMedia




 
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25/1/2001

Emilio Isgro'

Goethe-Institut (Cantieri Culturali alla Zisa), Palermo

L'esposizione che raccoglie oltre 100 opere - dalle prime Cancellature (1964) a Chopin (1979), alla Veglia di Bach (1985), a L'ora italiana (1985), sino alle sue ultime stupefacenti installazioni come il Seme d'arancia (1998) - tra sculture, dipinti ed installazioni dell'artista siciliano di fama internazionale, e' curata dal critico d'arte Achille Bonito Oliva ed organizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune di Palermo in collaborazione con la Fondazione Mazzotta ed il coordinamento del Centro d'Arte Maiocchi di Milano. Il Piano di Comunicazione e' stato affidato alla NovaMedia di Palermo.


comunicato stampa

Un centinaio tra "libri cancellati", installazioni e dipinti di Emilio Isgrò in mostra ai Cantieri Culturali della Zisa negli spazi Ducrot e Tre Navate, prefigurano un vero e proprio evento nel quadro statico dell'innovazione artistica e culturale. Si tratta infatti - dopo la grande esposizione al Csac dell'Università di Parma nel lontano 1975 - della prima ricognizione antologica di un'opera che ha anticipato di molti anni stili e linguaggi ormai di dominio comune non solo nel mondo dell'arte.

La mostra, voluta dal Comune di Palermo e curata da Achille Bonito Oliva propone una immagine di Isgrò che dalle prime Cancellature (1964) arriva a opere come Chopin (1979), La veglia di Bach (1985), L'ora italiana (1985), Guglielmo Tell (1993), le stupefacenti installazioni che - con il Seme d'arancia di Barcellona di Sicilia (1998) - testimoniano la ineguagliabile capacità dell'artista di far coincidere nel proprio lavoro l'infinitamente piccolo con l'infinitamente grande.

Soprattutto per il pubblico più giovane sarà l'occasione di vedere per la prima volta - e per il più adulto di rivedere - opere ormai storiche come Volkswagen (1964), Il Cristo cancellatore (1968), l'Enciclopedia Treccani cancellata (1970), La q di Hegel (1972), Storie rosse (1974), fino agli esiti più recenti di un'avventura creativa che ancora oggi non ha cessato di rinnovarsi e di stupire.

Un rilievo particolare avrà, nella strategia della mostra, la Jacqueline del 1965, nata dall'emozione di un incontro con John Fitzgerald Kennedy, che l'artista ebbe la singolare ventura di conoscere e accompagnare in un favoloso viaggio su e giù per gli Stati Uniti appena tre mesi prima dell'assassinio di Dallas.
Il catalogo Mazzotta, ricco di un centinaio di immagini in bianco e nero e a colori, conterrà - oltre all'introduzione di Bonito Oliva - una significativa antologia di testi critici.

La mostra è organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo e coordinata dal Centro Arte Maiocchi di Milano.


In programma fino al 28 febbraio 2001, ai Cantieri Culturali della Zisa.

Il piano di comunicazione è stato curato da Novamedia di Palermo.

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